Simone è tornato a casa da due giorni. Due giorni da quando ha lasciato per l'ultima volta un bacio sulle labbra di Manuel, due giorni dall'ultima volta che ha avuto modo di vedere le sue ciocche castane brillare sotto il sole di luglio, dall'ultima volta che ha sentito la sua voce.
Simone, prima di ora, non era mai stato innamorato. Mai aveva saputo cosa significasse sentire il cuore accelerare ad una velocità spaventosa nel petto alla sola vicinanza di una pelle amica, al solo sfiorarsi di due mani impacciate. Simone ha sempre amato le commedie romantiche, i libri d'amore, eppure è sempre stato soltanto perché quell'inchiostro su carta non gli ricordava niente di ciò che fosse abituato a conoscere, dunque un romanzo rosa non è mai apparso, ai suoi occhi, tanto diverso da un volume distopico.
Oggi però, che sono passati appena due giorni da quando ha avuto modo di ricordare a se stesso che anche lui è in grado di sentire la pelle formicolare al tocco di un'altra persona, gli occhi incantarsi davanti a quelli di qualcun altro, Simone si sente terribilmente solo.
Parte di sé quasi si vergogna appurando quanto in fretta ha dimenticato come vivere in una solitudine che aveva imparato a sapere ormai quasi di quotidianità, senza una metà simbiotica al suo fianco. È persino uscito con i suoi amici, ieri, dopo tempo che non si vedevano. Si è divertito, sì, ma non come una volta. No, perché quello che una volta rappresentava il momento più libero e felice della settimana per Simone, si è presto ridotto ad un misero aperitivo alle sei di sera in compagnia dei suoi amici, niente di più che il ridere confuso di alcune voci conosciute. E il cuore volava a Genova ogni qual volta il cellulare vibrasse nell'annunciare un nuovo messaggio da parte di Manuel.
Per fortuna i suoi amici sono ancora saldamente convinti che Simone stia con Laura, il che gli ha concesso di scampare alle insistenti domande relative un'ipotetica nuova ragazza della quale potrebbe essersi innamorato. Così, appena Simone si ritrovava con un sorrisino timido sotto al naso e lo sguardo abbassato sul cellulare gli bastava dire che fosse Laura, o un post divertente su Instagram, o qualunque altra cosa che non rivelasse l'esistenza di un'altra, nuovissima parte della sua vita che ad oggi sembra appartenergli di più.
Gli sembra quasi di essere rotto a metà tra due versioni di sé che non possono coesistere. Spesso gli sembra persino di aver inventato tutto: possibile che davvero fosse così semplice, anche prima di provarlo sulla propria pelle, innamorarsi? È così immediato l'incastrarsi di due colori diversi nello stesso sguardo, ed è così ovvia la tempestiva miscela perfetta che ne nasce subito dopo? Possibile che fossero davvero tutti a conoscenza di questo trucco vecchio come il mondo, possibile che Simone sia stata l'ultima persona sulla terra ad aver capito quanto diventa facile e spontaneo innamorarsi, una volta lasciato libero il proprio cuore da ogni catena?
Non lo sa, e si rigira nel letto non tanto con lo scopo di trovare finalmente una risposta a questi quesiti, quanto con la speranza di metterli a tacere e poter finalmente dormire.
Gli occhi restano fissi nel buio del suo soffitto. C'è un silenzio assordante intervallato soltanto dal frinire ritmico dei grilli fuori dalla finestra semiaperta, ed un rombo stranamente vicino simile a un motore, che Simone si convince venga dal bagno.
Simone spera in silenzio che a nessuno di quegli animaletti infernali venga la malsana idea di infilarsi in camera sua, altrimenti sarà costretto a dormire sul divano.
Mentre i pensieri volano altrove, mentre l'immaginazione di chi ha soltanto un'enorme voglia di addormentarsi prende il sopravvento, donando a Simone scenari incredibili di un futuro irrealizzabile, gli occhi si chiudono e il buio del soffitto viene presto rimpiazzato con quello delle proprie palpebre. Il respiro si regolarizza e Simone sbuffa ora leggeri soffi di fiato direttamente sul cuscino ormai caldo, nemmeno il ronzio del ventilatore spento a riempire la stanza.
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ANCORA CINQUE MINUTI
Romance"So Manuel, comunque." dice, allungando la mano verso di lui. Simone abbassa lo sguardo sulla sua mano, e forse rimane a fissarla un po' troppo a lungo. "Ao!" lo richiama Manuel. Simone si disincanta, annuendo, e gli stringe la mano. "Simone." rispo...