7-Un nuovo stile di vita.

127 13 11
                                    

Spazio autrice:

Hello friends,

ecco qui la lista di TW di questo capitolo:

- Attacchi di panico

Buona lettura!




Maria Salvatore

Una delle prime cose che ho imparato stando qui, è che quando stai bene da qualche parte, il tempo non lo senti trascorrere. Per la prima volta in vita mia, non mi ritrovo a contare i secondi che mi rimangono da passare nelle mani di mio padre. Io e Anita ci siamo adattate alla nostra nuova vita in questo paese sconosciuto. Abbiamo entrambe cominciato le nostre lezioni, io nella facoltà di lingue e culture straniere mentre lei ha scelto la facoltà di scienze motorie. Non capisco cosa fanno nello specifico, ma da quello che mi racconta quando ci ritroviamo la sera nella nostra stanza, sembra impegnativo e estenuante. O per meglio dire, fisico. La maggior parte del tempo ci incontriamo alla mensa durante i pasti, oppure, ci vediamo direttamente la sera nella nostra camera.

Insomma, la vita universitaria non è così leggera come mi aveva narrato il mio professore, le lezioni sono pesanti e interminabili, se non stai al passo ti perdi facilmente. Per fortuna padroneggio abbastanza bene le altre lingue del corso, non dovrei ritrovarmi troppo indietro con i programmi.

Lo so che tutto quello che facciamo qui è solo una farsa, tuttavia mi sono data a fondo con la lingua, pensavo sarebbe stata difficile invece una volta che impari la base il resto viene di per se. Questo solo con l'orale, leggere e scrivere quello è un'altra storia...

Non so chi devo ringraziare per questo dono incompleto, ma chiunque tu sia... grazie.

Ho rivisto Natasha soltanto un paio di volte. Non so dire se, anche lei, mi è sembrato molto occupata oppure se si è semplicemente distaccata da noi. Non riesco a leggerla quella ragazza, è simpatica, gentile e disponibile però ha quel qualcosa nei suoi occhi quando ti guarda che ti fa dire aspetta in attimo. Non voglio giudicarla, dopotutto sono io quella che mente sulla sua vera identità. Riflettendoci meglio la distanza che mette tra di noi è opportuna, ci mancasse soltanto che entrasse nel mirino di mio padre.

Continuo a vedere la ragazza del bagno, a volte è da sola altre invece è circondata dagli stessi ragazzi. Parlando di loro - e detto tra di noi, non ho mai visto calamite a ragazze come quei tre. Non fanno un solo passo senza ricevere sorrisini, sguardi maliziosi, numeri di telefoni e proposte di ogni tipo.

No, ma seriamente chi si butterebbe volontariamente ai piedi di ragazzi considerati pericolosi?

Un'altro lato positivo è che in questi ultimi giorni non ho visto neanche l'ombra di un attacco di panico. Il fatto di non fermarsi un attimo per autocommiserarsi sulla propria vita aiuta. Però la sensazione di essere osservata mi è rimasta. Ovunque io vada ho i peli delle braccia che si rizzano, il mio cuore inizia a battere irregolarmente e respirare mi sembra improvvisamente impossibile.

L'unica persona che crea tutte queste reazioni sgradevoli nel mio corpo è lui, e non mi sorprenderebbe sapere che sono già sotto sorveglianza, una settimana è fin troppo sufficiente per mandare qualcuno. Lo fa per ricordarmi che anche se non mi è fisicamente vicino, può farmi male in qualsiasi momento. La violenza psicologica a volte è molto più forte di quella fisica. I colpi vanno e vengono, i lividi appaiono e scompaiono, le fratture finiscono per risaldarsi, ma quelli che rimangono indelebili sono le cicatrici mentali. Gli insulti, l'umiliazione, sentirsi denigrare dal minuto in cui apri gli occhi...  Quelli non li dimentichi mai perché, come le radici degli alberi, non li puoi più tirare via a mano. L'ha detto chiaramente non è una vacanza la nostra, è solo una situazione temporanea e per quanto provi a sognare ad occhi aperti, i miei piedi rimangono incollati a terra.

La Verità Nascosta (The Hidden Truth)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora