12-Occhi color miele

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Spazio Autrice:

Hello friends,

Scusate la lunga assenza. Come promesso, ecco il capitolo dodici e la lista di TW:

- Minacce, intimidazione

- Presenti una scena di violenza durante un incontro illegale di box 

- Contenuti sessuali violenti (consensuale).

Buona lettura!!!







Aleksey Adrian Ivanov



Passando davanti alla segretaria, che mi intima di fermarmi indignata, entro nell'ufficio del rettore mostrandole tutta la considerazione che ho per lei - cioè zero. Se solo sapesse chi sono.

Il prossimo passo per capire chi è veramente Maria, è scoprire l'intestatario del conto di cui Lenin mi ha precedentemente parlato. E per prendere due piccioni con una fava, voglio che questo cazzo di incompetente mi spieghi perché ci sono uomini - non appartenenti ai miei ranghi - che passeggiano liberamente ed indisturbati nel campus.

« Sergeevich.» Apro la porta che sbatte violentemente contro il muro, il baccano farebbe venire sudori freddi a chiunque. Sergeevich sobbalza cercando con viso pallido la fonte del rumore. Come un bambino che viene colto con la mano nel sacco, cerca di ricomporsi il più rapidamente possibile quando i suoi occhi si posano con orrore su di me.

« Signor Ivanov.» Riallacciandosi in fretta la braghetta dei suoi pantaloni si alza spaventato chinando il capo per salutarmi. La ragazza -  indovino facilmente glielo stava succhiando - si ricompone prima di uscire correndo a testa bassa. Non mi soffermo più di tanto su di lei, oggigiorno le relazioni sessuali sono diventate semplici merce di scambio o di transazione -  in questo caso una buona media scolastica.

La facilità o la pigrizia.

« Se non sbaglio, Sergeevich, io e te abbiamo un accordo?» Chiedo con tono glaciale su un viso calmo ed impassibile.

« N-non ca-capisco, signor Ivanov?» Risponde con voce tremante afferrando il fazzoletto nella sua tasca per portarlo alla sua fronte sudaticcia.

« Sai, Kasimov, potrei fare della tua esistenza un inferno. Vietarti l'accesso a vita da tutti i bordelli e tutti i casinò della città. Dopo quello a cui ho assistito, potrei farti licenziare per abuso di potere e coercizione. Chissà, se indaghiamo bene anche abuso su minore. Più sono ai limiti dell'età legale e più ti interessano, sbaglio? Sono sicuro che Lenin non dovrà sbattere la testa contro il muro prima di trovare qualcosa.» Sentendo le mie minacce il suo viso impallidisce. L'umiliazione al suo culmine, abbassa gli occhi senza più osare sostenere il mio sguardo. E per metterlo al tappeto aggiungo: « Saresti così nella merda che la morte sarà la tua sola via d'uscita.»

Adoro fare questo effetto agli altri.

« Mi ripeterò un'ultima volta, Sergeevich. Io e te abbiamo un accordo giusto?» Annuisce freneticamente scuotendo la testa come quelle dannate bambole dalla testa gigante che Lenin ama collezionare. « Perché ci sono uomini, che non fanno parte della mia Bratva, che entrano ed escono dall'università?»

« Io-io... non... cioè... » Le sue parole balbettate incoerentemente non fanno che aggiungere benzina al fuoco.

« Non sfidare la mia pazienza. Ti consiglio di riflettere bene a quello che lascerai uscire dalla tua bocca.» L'interrompo liberando il Glock 17, che finora tenevo nella giacca, battendo deliberatamente la punta dell'arma davanti ai suoi occhi per fargli salire la pressione corporea.

La Verità Nascosta (The Hidden Truth)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora