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Hello friends,
Ecco per voi il capitolo tredici. Vi informo che sarà l'ultimo capitolo dell'anno perché voglio usare le vacanze natalizie per revisionare e correggere gli errori nei capitoli precedenti.
La lista dei TW:
- Flashback con contenuti sensibili
Buona lettura e buone feste!!
Maria Salvatore
Sento che i miei occhi sono pesanti, girano e rigirano ma non riesco ad aprire le palpebre, provo a muovermi ma sento che il mio è corpo rigido e dolorante. Cerco di parlare ma solo dei versi incomprensibili escono dalla mia gola secca, non capisco cosa mi sta succedendo. Ritento di aprire gli occhi ma continuo a non riuscirci, lo sforzo mi provoca un mal di testa allucinante.
« Mmmm...» Anche questa volta i miei versi non hanno niente di sensato.
Dopo minuti interminabili riesco ad aprire - seppur difficilmente - gli occhi. La luminosità della stanza mi acceca in un primo istante ma mi ci abituo presto - non è la prima volta che mi succede. Mi sento stordita e disorientata, non so dove mi trovo e non ho la più pallida idea di cosa mi sia successo. Provo ad alzarmi, ma ho gli arti che ancora non rispondono, l'unica cosa che posso fare è guardarmi intorno.
Il mio battito si accelera, non conosco il decoro in cui mi trovo. Questa stanza è cupa, fredda, priva di colori e priva di vitalità.
Un po' come lo sono interiormente...
La luce del giorno penetra dalle finestre panoramiche senza tende illuminando la camera in cui mi trovo. I colori dominanti sono il nero e grigio, c'è pure un tocco di bianco ma rimane molto leggero. Grazie alla mia vista limitata, dal letto in cui sono bloccata riesco a intravedere un soggiorno dai divani ovali incorporati al pavimento, un mega televisore sospeso al soffitto, una scrivania in marmo nero con sfumature bianche e molti mobili anch'essi neri.
Come si fa a mettere un divano nel pavimento?
Un rumore dietro di me mi fa voltare il viso incrociando lo sguardo di Olena - a quanto pare sorpresa di vedermi sveglia.
« O-Olena?» La richiamo con una voce pastosa e una gola estremamente irritata. Ho sete, tanta sete.
« Maria, finalmente ti sei svegliata!» Come finalmente mi sono svegliata? Quanto tempo ho dormito? « Come ti senti, mia cara?» Si avvicina al letto e posa una mano sulla mia fronte.
Sposto gli occhi sul comodino dove è poggiato un bicchiere d'acqua. Olena segue il mio sguardo e capendo ciò di cui ho bisogno mi aiuta a bere. Il sorso d'acqua allevia i miei dolori alla gola, scioglie il nodo che ho l'impressione di avere nelle mie corde vocali e mi libera la bocca da questa sensazione sgradevole che risento.
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La Verità Nascosta (The Hidden Truth)
Storie d'amoreQuando Maria viene spedita dal padre in Russia per andare all'università, non si aspetta di entrare nel pericoloso mondo di Aleksey. Nel pieno centro di una cospirazione che ha per obbiettivo di nascondere le sue vere origini, Maria si lascerà tras...