DILARA

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"Dilara" esclamò toccandosi la pancia.
"Ho trovato si chiamerà Dilara" disse con uno scintillio negli occhi.
Demet aveva passato gli ultimi mesi in una casa in campagna. Desiderava tanto distaccarsi da tutto da tempo, ed ora il pancino cominciava a vedersi, la bimba dalla straordinaria bellezza che sarebbe nata faceva sentire la sua presenza al mondo.
Non sapeva come si sarebbe mossa, non sapeva se avrebbe annunciato la gravidanza, non sapeva in che modo sarebbe successo, ma era sicura che stava per mettere al mondo la persona della sua vita. Sapeva solo che da lì a poche settimane la sua piccola sarebbe venuta al mondo e reclamava il suo posto. Aveva tante domande in testa ma poche risposte, era tutto un punto di domanda l'unica certezza era il suo piccolo miracolo che cresceva dentro di lei. Tante domande crescevano dentro di lei, ma quando sentí una fitta all'addome il mondo le cadde addosso ma poco dopo capì semplicemente che la sua bambina si stava facendo sentire, aveva percependo il primo calcetto del suo piccolo miracolo. Ormai Can e il mondo delle spettacolo sembravano un mondo lontano. Aveva abbandonato tutti i progetti e aveva annunciato che sarebbe sparita dalla vita mondana per un po'. Non tutti aveva visto di buon occhio la sua decisione ma non poteva ancora stare in quell'ambiente che l'aveva mangiata, e logorata l'anima, molto spesso la vera felicità si trova in un angolo sperduto del mondo con una persona che si ama veramente e lei alla sua Dilara l'amava più di se stessa. Molto spesso si sentiva in colpa per non poterle dare un padre, magari il destino l'avrebbe sorpresa, oppure no. Ultimamente Demet pensava che se una cosa doveva accadere sarebbe accaduta, in fondo non si aspettava una gravidanza eppure era diventata il suo mondo, non si aspettava di lasciare il mondo dello spettacolo eppure si trovava in una casa sperduta nelle campagne. La vita è un macchina che gira senza il nostro controllo vi porta ai confini senza esserci accorti come ci siamo arrivati. In fin dei conti se vi fermassimo un attimo a pensare l'amore cos'è? Non è altro che un susseguirsi di coincidenze che portano all'interesse e all'innamoramento, se non avessimo fatto proprio quelle stesse cose in quel preciso susseguirsi non avremmo incontrato l'amore della nostra vita. Se Demet non avesse risposto positivamente alla chiamata di quella serie TV non avrebbe conosciuto il suo grande amore, e soprattutto non avrebbe conosciuto la piccola anima che porta in grembo. A Demet piaceva perdersi nei pensieri perché infondo quando si è da soli è solo quelli che si hanno. Il suo personaggio Sanem parlava con una vocina e ora pensadoci, forse non era pazza perché tutti hanno una vocina interiore e se si sta talmente in silenzio la si può sentire, è la coscienza che viene a bussare alla porta. Demet lo sapeva che la cosa giusta da fare era comunicare quella grande notizia al padre della bimba che portava in grembo ma proprio non riusciva. Ormai aveva sviluppato una sorta di possessione verso questa bambina, si era ripromessa che nessuno al mondo l'avrebbe ferita e l'avrebbe protetta ad ogni costo.
"Demo stai bene, stai fissando il vuoto da ore, mi preoccupo" quella voce udita in lontananza era di Rutkay, l'unico che c'era sempre stato.
"Tutto bene pensavo, ultimamente mi fa bene pensare capisco cosa fare, il silenzio mi porta consigli"
" Amore un solo consiglio dovrebbe portarti, e sarebbe quello di alzare questo cazzo di telefono e chiamate Can, lo odio anche io mi fa schifo, schifo quello che è diventato però anche tu sei cambiata tanto e fatico a riconoscerti, la mia Demet avrebbe combattuto per la sua famiglia, invece stai qui come un parassita a pensare. Sicuramente apprezzo il tuo essere diventata saggia ma ti stai facendo scorrere la vita nelle mani. Sono cinque mesi che stai vivendo solo in funzione della bimba, non stai facendo più nulla, sei spenta triste"
Quelle parole a Demet arrivarono come un pugno al cuore, in cuore suo sapeva che il suo migliore amico aveva ragione, ma non voleva che nessuno le dicesse cosa fare, non era facile trovarsi con una bambina in grembo senza l'amore intorno a protezione, aveva sognato sempre una famiglia, aveva sempre sognato una gravidanza affrontata nell'amore invece andava alle visite e faceva tutto da sola, ultimamente era lei e se stessa, non voleva la compagnia di nessuno tollerava a stento Rutkay. Gli ormoni le avevano giocato un brutto scherzo, oppure era il suo cuore che era letteralmente a pezzi e non voleva ammetterlo nemmeno a se stessa.
"Io...non so che dirti. Mi sento persa, fingo di stare bene ma non capisco più cosa sia giusto cosa sia sbagliato, io con lui non riesco a parlarci non riesco nemmeno a vedere una foto su Instagram con il suo volto figurati a dirgli che fra pochi mesi diventerà padre. Ti rendi conto sarà un padre, e io...sarò madre..... Oddio Rutkay ma come farò non so nemmeno dove iniziare. Mi sento così sola" era sul punto di piangere, cercò di nascondere le lacrime ma sgorgavano come un fiume in piena, ormai non c'era più un freno tutto ciò che si era tenuts dentro per mesi stava venendo fuori tutto insieme. Troppe emozioni che una persona sola non poteva gestire. In fondo l'amore era, è e sarà il dolore che non si può colmare, i film propinano la visione di gelato e patatine, ma la verità è che il cuore spezzato è una voragine senza fondo, piena di sguardi passati, parole morte in gola, e frenesia mutata in pianto. Perché quando ami una persona non te lo spieghi come uno sconosciuto possa divenire il centro del tuo mondo, non ti spieghi quando senti la sua presenza in una stanza senza voltarti, non ti spieghi quando senti il suo sguardo addosso e ti senti la donna più bella del mondo ma al posto di questi sentimenti rimane solo un cuore spezzato e infondo un cuore spezzato non si può aggiustare, è come un vaso provi ad aggiustarlo a metterci la colla a caldo ma le crepe si vedono comunque, non sarà mai come l'originale. In fin dei conti però se lui tornasse si sarebbe pronti ad amare comunque perché questo è l'amore, è in continua evoluzione è qualcosa non spiegato, è qualcosa che ti ruba l'anima e la sanità mentale e non si può fare altro che cedere e abbandonati ad esso.
"Bimba ma tu non sei sola, vederti così è straziante, vederti persa nel vuoto a fissare il muro mi uccide dentro devi capire solo che non sei sola, e poi Dilara avrà uno zio come me capisci come sia fortunata questa bimba?" Incalzò Rutkay cercando di farla ridere.
Ma Demet rispose semplicemente "Ti voglio bene" si sdraiò sul divano e ancora una volta si perse nei suoi pensieri non si sa se fossero cambiati o era caduta di nuovo nel baratro ma finalmente si era addormentata, magari avrebbe sognato qualcosa che nella vita non sarebbe mai accaduta. In fondo i sogni sono la realtà che si vorrebbe, sognare la persona che sia ama in un mondo idealizzato per poi svegliarsi sperando che sia stato tutto reale ma è pura immaginazione è un campanello per ricordare che non si può avere tutto che si vuole nella vita, la almeno si può provare a fare realizzare il realizzabile. Demet non sapeva cose fosse accaduto da lì a poco ma la sua vita stava per cambiare l'indomani mattina avrebbe avuto una sorpresa che non si sarebbe mai immaginata.

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