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Gli abiti destinati a Thompson si dimostrarono più ostici di quel che mi aspettassi, lasciando stupita persino Amanda che dovette rivedere i termini di scadenza stabiliti con la rivista e lasciarmi lavorare con calma. L'intervista di Callum, oltre ad avere un servizio intero su una nota rivista, guadagnandosi addirittura la copertina, avrebbe avuto uno spazio speciale anche sul canale televisivo della rivista stessa e prevedeva scene girate in vari set. Noi avevamo il compito di occuparci di tre di questi e per ognuno avevamo selezionato tre cambi d'abito. I primi due non erano stati complicati, in pochi giorni ero riuscita ad imbastirli e metterli in un angolo in attesa delle prove sul modello, Callum, ma l'ultimo, composto da un completo a tre pezzi extra slim fit, in lana vergine mouliné grigio chiaro, aveva richiesto anche il weekend per la preparazione. In realtà, visionando nel dettaglio i modelli e confrontandoli poi con le misure di Callum avevo proposto un cambio della giacca che all'inizio era una slim fit. I modelli avevano pochissime differenze ma, oltre il taglio più corto della giacca, la extra presentava spalle più morbide e per lo spessore di quelle di Callum era più idonea come scelta.

Uscii dalla stanza che mi era stata assegnata, in albergo, e mi diressi verso quella di Thompson, situata solo qualche porta più in fondo lungo il mio stesso corridoio. Bussai piano sullo stipite, ma il gesto fu comunque sufficiente a scostare l'uscio dal battente.

«Avanti!» mi invitò ad entrare un timbro profondo e ruvido, riconoscendo immediatamente a chi appartenesse.

Callum era seduto su uno sgabello, all'interno del bagno, sotto l'accecante riflesso dei faretti bianchi presenti sul soffitto. Al suo fianco c'era una giovane ragazza, l'addetta al trucco, che aveva dispiegato su un ripiano accanto tutti gli attrezzi e palette per il make-up. All'espressione contrita e preoccupata di Callum dedussi che non fosse affatto contento della situazione in cui si trovava.

«Anna, meno male che sei arrivata! Per favore, di anche tu a Jasmine che non ho bisogno del trucco.»

Mi avvicinai ad entrambi ed osservai attentamente il volto dell'uomo. Spessi avvallamenti si accavallavano sulla fronte, segno indicante del suo turbamento, e le sopracciglia, di un tono più profonde del suo colore naturale di capelli, biondo scuro, erano aggrottate in una posa contrariata. I suoi occhi socchiusi evidenziavano sottili linee d'espressione agli angoli esterni, ma passavano inosservate dal momento che l'attenzione era catturata dal loro colore. Avevano un anello scuro nell'estremità dell'iride che confinava con la sclera e che si disperdeva, verso l'interno sfumandosi, nell'azzurro più chiaro che avessi mai visto, con schizzi di verde rugiada, e apparivano abbaglianti e unici contornati da ciglia scure e folte. Il naso sottile e dritto si armonizzava con i lineamenti decisi e spigolosi del resto del suo volto e la pelle risultava liscia e curata. Callum era indubbiamente di una bellezza mozzafiato, con neppure un ciglio fuori posto a creargli un difetto. Era sotto ogni punto di vista un uomo attraente e mi resi conto di star tardando troppo con lo sguardo sui suoi lineamenti perché Jasmine, al mio fianco, iniziò a sbuffare seccata, e lo sguardo di Callum divenne più profondo e attento.

«Non ha bisogno di trucco. Non ha neppure un accenno di occhiaie e la pelle non ha macchie o imperfezioni. Perché vuoi impiastricciargli il volto?» domandai, voltandomi verso la diretta interessata e spezzando finalmente il legame che i miei occhi e quelli di Callum avevano creato.

«Ci saranno molti riflettori e non voglio essere sgridata dal cameraman perché apparirà pallido e smunto.» Jasmine sembrò offesa da quanto le avevo detto, anche se la mia non voleva essere affatto una critica.

«Il mio è un consiglio, ma anziché cominciare da correttori, fondotinta, cipria eccetera, illuminagli solo qualche zona del viso con un illuminante e via. E se il cameraman ha da ridire mandalo da me» le dissi poggiandole la mano libera sulla spalla per tranquillizzarla.

Come ti vesto per San ValentinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora