1 aprile 1972 - Una data che sarebbe stata ricordata negli annali di Hogwarts come quella della più grande battaglia di cibo a cui anima viva (o morta) avesse mai assistito.
Ma partiamo dall'inizio.
"Sirius. Sirius svegliati!"
Sirius mugugnò qualcosa che somigliava decisamente ad un insulto, e cercò a tentoni di colpire la voce troppo squillante per le cinque di mattina.
"Che vuoi?" biascicò infine con la bocca impastata di sonno.
"È il giorno" rispose James. Sirius spalancò gli occhi grigi come due perle, e diventò improvvisamente molto più sveglio e collaborativo. Soprattutto se si trattava di svegliare Remus e Peter a cuscinate.
"Un risveglio normale. È l'unica cosa che chiedo."
"In un'altra vita, Remus" rispose Sirius allegro. "Ora muoviamoci"
"E stiamo attenti a non svegliare Frank"
"Non disturbatevi" Frank si rizzò a sedere. Con i capelli dritti verso l'alto e gli occhi rossi sembrava un vampiro.
"Ah. E-ehi Frank!" James tentò un sorriso accattivante.
"Che state facendo?" brontolò Frank.
"Piccolo Frankie, è una sorpresa e non possiamo dirti niente" disse Sirius con una vocetta acuta.
"Chiamami Frankie di nuovo e ti trasfiguro in una zucca di Hagrid" bofonchiò Frank prima di girarsi dall'altra parte e mettersi il cuscino sulla testa. "E chiudete la porta"
"Ma certo Frankie" trillò James chiudendosi la porta alle spalle.
Coraggio Frank. Mancano solo settantatré giorni. Settantatré giorni, e questa tortura sarà finita.
I quattro sgattaiolarono fuori dalla Sala Comune sotto lo sguardo di disapprovazione della Signora Grassa, e una volta nel corridoio deserto, James tirò fuori dalla tasca il mantello dell'invisibilità.
"Ricordate il piano?" James li guardò ad uno ad uno da dietro gli occhiali, e tutti loro ricambiarono il suo sguardo.
"Bene." Scesero le scale, fino a ritrovarsi al livello dei sotterranei. Remus era un fascio di nervi: moltissime cose potevano andare storte. James e Sirius invece erano tremendamente eccitati, lo si leggeva dagli sguardi folli e dai sorrisi stampati sul viso. Peter, d'altro canto, sembrava ancora troppo assonnato per essere l'una o l'altra cosa, e Remus non avrebbe potuto invidiarlo di più.
Dopo un'ultima occhiata sospettosa, James fece il solletico alla pera, che contorcendosi dalle risate silenziose, si traformò in una maniglia. James trattenne il respiro, e aprì la porta.
James richiuse la porta.
"James, ma che..." Sirius venne zittito da James, che si portò un dito alle labbra. Aveva uno sguardo davvero disperato.
Remus tentò inutilmente di sbirciare da dietro James. Gli rivolse uno sguardo interrogativo.
"Silente" sillabò silenziosamente James.
Il cervello di Remus stava lavorando in velocità: non sapevano per quanto il Preside sarebbe rimasto nelle Cucine, per quanto ne sapevano poteva anche essere appena arrivato e restarci lì tutta la mattina. La cosa migliore sarebbe stata rinunciare, e riprovare l'indomani. Ma adesso era diventata una questione personale, e se Remus si incaponiva in qualcosa, avrebbe trovato un modo.
Quindi eccolo lì, con la mente che lavorava frenetica per elaborare un piano alternativo.
"James" mormorò, "cosa stanno dicendo?"
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Marauders: a History
FanficLa storia dei nostri Magici Malfattori preferiti in tutta la loro gloria, tra scherzi, dolci, esami, antipatie, amicizie e primi amori. Seguiremo tutta la loro adolescenza ad Hogwarts, a tratti comica, esilarante e demenziale, altre volte seria, str...