Capitolo 16 - Amici

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Il treno si fermò sbuffando, e una marea di studenti dilagò sulla piattaforma del binario 9 e 3/4. James, Remus, Sirius e Peter erano proprio in mezzo, spintonati dalla folla e intralciati dagli ingombranti bauli. James si girò verso gli altri:

"Scriverete, vero?"

"Certo" Remus sorrise.

"Davvero, scrivete" gli occhi di James puntavano dritto a Sirius, che con un sorriso ironico rispose: "Ma certo"

E con un ultimo saluto, James si staccò per navigare nel mare di persone alla ricerca dei suoi.

Dopo poco, anche Peter si allontanò avendo adocchiato la madre, una donna bassetta e con gli stessi capelli biondicci.

Remus e Sirius rimasero davanti all'Hogwarts Express, ben visibili in caso qualcuno delle rispettive famiglie li avesse scorti per primi.

Tutto ad un tratto calò un sottile velo di imbarazzo tra loro. Sirius si era appoggiato al treno con la schiena, e osservava Remus di sottecchi, che sembrava deciso a non dire una parola, se non avesse inizato lui.

"Quindi... mi farai sentire uno di quei dischi?"

"Certo" Remus sorrise. "Ho già in mente cosa"

"Ovvio. Remus Lupin è sempre un passo davanti agli altri." Il sorriso di Sirius era imperscrutabile.

"Certo" ridacchiò il lupo mannaro. "Che farai quest'estate?"

"Probabilmente andremo in Francia per qualche settimana." Sirius sospirò. "Abbiamo una casa sulla Côte d'Azur, vicino Nizza"

"Oh, sembra bello" Remus spostò le sue cose per mettersi vicino all'amico.

"Tu?"

"Andrò da qualche parente in Galles. Cose così."

Sirius annuì.

"Sono arrivati i miei" notò Remus con casualità.

"Beh, è stato un onore fare scherzi con Lei, signor Lupin" Sirius tese la mano.

"Oh, altrettanto, Lord Black. A una lunga e proficua collaborazione, allora" Remus, sempre più divertito, ricambiò la stretta e l'inchino di Sirius.

"Ciao!" Remus si mescolò tra la folla, sparendo alla vista di Sirius.

"Sirius!" Il giovane Black si girò, riconoscendo la voce stridula e altera di sua madre.

"Regulus!" esclamò invece Sirius. Suo fratello era lì! Si fece largo tra la calca, e raggiunse i suoi genitori, che spiccavano come un'isola nel mare di gente. Si accorse quando li raggiunse che era effettivamente così: tutte le persone si tenevano a rispettosa distanza.

"Figliolo" lo salutò Orion. "Ho incontrato Travers poco fa, comunque. È sempre un caro ragazzo" continuò rivolgendosi alla moglie.
"Ed è stato Smistato in Serpeverde" Walburga era lì in piedi, rigida, e guadava Sirius con un misto di disprezzo e disgusto. A Sirius però non avrebbe potuto interessare di meno: aveva occhi solo per Regulus, che lo salutò con la mano.

Dopo sembravano dire i suoi occhi, così simili a quelli del fratello maggiore.

Sirius annuì, segretamente ferito da tutta quella freddezza.

"Andiamo" Walburga poggiò le mani sulle spalle dei figli, e con una spintarella poco gentile gli incitò a seguire il capo famiglia fuori dal binario, ignorando ancora una volta l'ometto della sorveglianza.

"Regulus, dai la mano a tuo fratello" ordinò Walburga, e con un sonoro crac, si Smaterializzarono, per Materializzarsi direttamente nel salotto di Grimmauld Place.

Marauders: a HistoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora