Capitolo 5 - Pozioni, lettere e Cioccorane

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Ed erano di nuovo in ritardo. Sul serio, stava diventando un'abitudine. Sirius sbuffò impaziente mentre Peter si attardava per prendere una boccetta d'inchiostro: "Dai Peter, sbrigati o faremo tardi!"

"Siamo già in ritardo di dieci minuti, non credo cambi molto" rispose James.

"Dov'è Remus?" chiese Peter raggiungendoli.

"È già andato con Frank, Lily e le altre" rispose James mentre camminava a passo spedito. 

"Oh, pivellini del primo anno, che gioia!"

"Non adesso, Peeves"

Sir Nicholas era sbucato dalla parete con nochalance per proteggere i suoi pupilli. Nelle ultime settimane li aveva presi in simpatia, e quando i quattro lo incontravano scambiavano sempre qualche parola. 

"Oh, il nostro Sir Nicholas de Mismy-Porpington" lo canzonò Peeves senza pietà, ridendo sguaiatamente. Trovava il nome del fantasma particolarmente divertente. Sir Nicholas gonfiò il suo petto trasparente, dandosi un tono.

"Ebbene Peeves, alla larga, sciò! Non disturbare dei diligenti studenti di Grifondoro con le tue sciocchezze."

"Uh che paura, è difficile prenderLa sul serio con il suo problema, sua altezza" disse il poltergeist con una smorfia maligna, e James poté notare il fantasma diventare perlaceo e opaco nella zona delle guance. 

"In che senso?" chiese Peter.

Il fantasma cercò di sminuire quello che aveva detto il poltergeist, ma questo fu più veloce, e, afferrata la testa del fantasma, gliela staccò con decisione. O quasi. La testa rimaneva attaccata grazie ad un sottile lembo fantasma di carne e tendine. Peter stava per vomitare. James e Sirius invece ridevano senza ritegno, mentre il mal(de)capitato, rimessa prontamente la testa al suo posto, iniziò a inseguire il poltergeist che fuggì via deliziato:

"PEEVES! LO DIRÒ AL BARONE SANGUINARIO, PUOI SCOMMETTERCI!"

"Prima devi prendermi!"

"Altro che Sir Nicholas de Mismy-Porpington, da oggi è Nick Quasi-Senza-Testa" trovò infine la forza di dire James fra le risate mettendosi a correre per le scale, seguito da Sirius. Sia lui che James saltarono il penultimo gradino della scala, ma Peter, troppo impegnato a stargli dietro, si ritrovò incastrato con una gamba nel gradino a trabocchetto. 

"Oh, ma andiamo, Peter! Lo fai apposta?" disse Sirius esasperato alzando gli occhi al cielo. Lui e James poi lo presero per le ascelle, aiutandolo a rialzarsi.

"Devi mangiare di meno, Peter" sbuffò Sirius. Peter gli fece la linguaccia, e i tre si precipitarono nel corridoio sotterraneo, solo per ritrovarsi davanti tutti i loro compagni con i Serpeverde, con cui avrebbero dovuto avere le due ore di Pozioni. 

Sirius si avvicinò a Remus da dietro:

"Perché siamo tutti fuori dall'aula?"

Remus si girò di scatto, e quasi prese un colpo vedendo Sirius torreggiare su di lui. "Da quando siete qui?"

"Rispondi prima alla mia domanda." gli rispose per contro Sirius.

"Sei insopportabile." commentò Remus.

"Anche tu." ribatté Sirius.

"Scemo."

"Idiota."

"Ma se hai le caccole di troll al posto del cervello!"

"Zitto, piccoletto."

"Vuoi un calcio?"

Sirius stava per ribattere, quando un ometto grassoccio con i capelli biondicci appiccicati per il sudore sulla fronte arrivò di corsa trafelato. 

Marauders: a HistoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora