Capitolo 24 - Arance e cioccolato

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"Regulus, ma cosa ti è saltato in mente?" Sirius fronteggiava suo fratello, di poco più basso, con le mani incrociate sul petto.

"Che intendi?" chiese Regulus.

"Sai benissimo di cosa sto parlando" sbottò il fratello.

Regulus non rispose, e non abbassò lo sguardo. Si limitò a scrutarlo con indifferenza, ignorando tutta la rabbia e la delusione in un paio di occhi identici ai suoi, il viso una perfetta maschera di noncuranza. "Hai finito o devi dirmi altro?"

Sirius scosse la testa, piano. "Non ti riconosco più."

Regulus fece un verso di scherno. "E quindi?"

"Non mi hai detto nemmeno una parola quando abbiamo vinto"

"Stavi già festeggiando con i tuoi amici Grifondoro, mi sembra" ribatté Regulus, sostenuto.

Sirius alzò le sopracciglia. Era quello il problema?

"Cosa c'entra, erano i miei compagni di squadra"

"Lupin non gioca a Quidditch"

"Lupin è mio amico"

"Allora forse dovresti festeggiare con lui, non credi?" Regulus provò ad andarsene, ma Sirius lo prese per le spalle, costringendosi a fermarsi.

"Mi dici che ti prende?"

"Assolutamente nulla" Regulus alzò freddamente le sopracciglia.

"Con me non funziona" sibilò Sirius. "È inutile che fai il distaccato. Puoi fregare mamma, Regulus. Ma non me."

"Cosa vuoi che ti dica, Sirius?"

Sirius perse la pazienza: "Qualunque cosa, Reg. Qualunque! Cosa hai fatto a Pozioni stamattina, che hai mangiato a colazione, qualunque cosa, ma parlami!"

Regulus sospirò, per poi tornare a guardare il viso di Sirius. "Vuoi sapere cos'è cambiato? Questo." disse, e indicò prima la cravatta di Sirius, poi la sua.

"È solo una stupida Casa..." eccole, Sirius pronunciò per l'ennesima volta le parole che si ripeteva da un anno, quasi ogni sera, cercando di togliersi dalla testa il senso di inadeguatezza e provando a sostituirlo con la rabbia nei confronti di Walburga incolpandola per come si sentiva.

Regulus scosse la testa. "Tutti i Black sono stati in Serpeverde, Sirius. O perlomeno, tutti quelli rimasti sull'albero genealogico."

Sirius strinse gli occhi. "Cosa stai cercando di dirmi, Regulus?"

"Niente" l'espressione di Regulus era neutra, ma Sirius vide come Regulus cercasse di far scivolare il colletto un po' più in là senza essere notato.

"Cosa ti ha fatto?"

"Chi?"

"Lei. Cosa ti ha fatto?"

"Nulla"

Sirius gli prese di scatto il colletto della divisa e lo abbassò. Sottili strisce biancastre si intravedevano sulla pelle altrimenti perfetta di Regulus. Regulus si divincolò e Sirius mollò subito la presa.

"Come...? Quando...?"

La bocca di Regulus si curvò amaramente: "Cosa pensi che sia successo quando sei andato a trovare quella specie di Magonò di Pettigrew? E quando durante le vacanze di Natale sei andato di nuovo dai Potter?"

Sirius boccheggiò. "Sei... sei ingiusto! Mi aveva detto che andava bene se andavo dai Potter... non avrei mai voluto che lei ti facesse... ti facesse questo. "

"Allora dov'eri?" sibilò Regulus.

Adesso Sirius poteva vederne l'amarezza e la rabbia negli occhi. "Io..."

Marauders: a HistoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora