Capitolo terzo «Prenditi cura di te.»

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Taehyung si svegliò con il mal di testa e una forte nausea post-alcohol, ma più che altro aveva caldo

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Taehyung si svegliò con il mal di testa e una forte nausea post-alcohol, ma più che altro aveva caldo. Si sentiva stranamente caldo e sudaticcio dove le braccia di Jungkook erano appoggiate sul suo corpo. Non si mosse subito, si stava ancora svegliando ed era troppo stanco e pigro. Respirò profondamente e poi sbadigliò, cercando di contenere il senso di colpa e appagamento che stava provando.

Scivolò fuori dalle braccia di Jungkook, sorridendo felice quando lo vide aggrapparsi al cuscino non appena il posto accanto a lui fu vuoto. Si guardò attorno alla ricerca della maglia, la recuperò da terra e rabbrividì leggermente per la differente temperatura con il letto. Guardò di nuovo Jungkook, che ancora stava dormendo e cercò di capire cosa fare – non voleva indossare gli abiti della sera precedente perché non erano comodi e caldi abbastanza. Sperò fosse okay pensare che Jungkook non avrebbe avuto nessun problema se gli avesse preso in prestito un maglione e un paio di calze.

Si guardò attorno nella stanza, osservandola per la prima volta attraverso la luce fioca del mattino che filtrava attraverso le persiane color crema. Era semplice. Un letto matrimoniale centrale alla stanza, la cui testiera era rivestita in tessuto abbinata al colore grigio dei comodini ai lati del letto, un armadio e uno specchio. La stanza era abbastanza spaziosa, vi era una sedia nell'angolo vicino alla finestra, un quadro raffigurante un tramonto in bianco e nero sul mare e, era sorprendentemente pulita. Oltre ai vestiti della notte precedente, non vi era nulla fuori posto e Taehyung sentì come il bisogno di andare a casa sua e riordinare la sua stessa stanza.

Si diresse al guardaroba e si guardò intorno affascinato da quanto organizzato fosse prima di prendere un paio di pantaloni grigi, una maglietta bianca e una paio di calze, per poi girarsi a controllare se Jungkook fosse sveglio o meno e, vedendo che stava ancora dormendo, si diresse in bagno.

Si concesse del tempo per pensare a cosa fosse successo.

Aveva fatto sesso con il migliore amico del suo ex ragazzo e gli era fottutamente piaciuto.

Si lasciò andare ad un sospiro profondo dopo aver tirato lo sciacquone ed essersi lavato le mani.

Se solo Jungkook non fosse stato amico di Jimin, le cose sarebbero state più semplici.

Jungkook si svegliò con il profumo di bacon invadergli la casa. Poté sentire la presenza di qualcuno in cucina e, per un attimo, si chiese chi ci fosse in casa sua ma pochi secondi dopo si ritrovò a sorridere all'idea che Taehyung non se ne fosse andato via. Rotolò sulla schiena per poi venir travolto dall'intrusione di Jimin nella sua testa riguardo la sera prima.

Si sfregò le mani sul viso e si chiese quanto potesse essere un pessimo amico se il suo unico pensiero era quello di portare Taehyung sotto le coperte per un nuovo round, solo per sentirlo dentro di lui questa volta.

«Buongiorno dormiglione.»

Jungkook si sollevò sui gomiti e spostò lo sguardo su Taehyung, notando che, oltre all'essere bellissimo con gli occhiali in viso e i capelli arruffati, stesse indossando i suoi abiti che lo facevano apparire tremendamente carino per quanto gli stessero grandi

«'Giorno!» rispose con voce ancora addormentata.

Gli occhi di Taehyung spaziarono sul suo petto nudo, sulla pelle d'oca e sui capezzoli duri che lo costrinsero a leccarsi le labbra. Tornò poi a guardare il ragazzo.

«Ho preparato la colazione!»

«C'è altro che vorrei mangiare.» rispose Jungkook, il cui sguardo cadde sul cavallo dei pantaloni dell'altro.

Taehyung sorrise «Sì? Beh, forse se farai il bravo e mangerai tutta la colazione che ho preparato con amore...» rise andandosene.

Jungkook lo guardò andarsene sorridendo e ridacchiando per i fatti suoi. Gli piaceva davvero tanto Taehyung e quello non era un buon segno.

Dopo la colazione si fecero una doccia bollente dove Taehyung ricevette il pompino della sua vita. Si vestì poi e fu pronto per andarsene. Era ora di pranzo e aveva ancora qualche ora di lavoro da fare prima di incontrarsi con i suoi genitori per cena; quindi, restare non era un'opzione. Non che Jungkook glielo avesse ma, se lo avesse fatto, gli avrebbe probabilmente detto di sì; il che, onestamente, sarebbe stato un pochino preoccupante perché sicuramente sarebbero finiti a flirtare senza esitazione ed evitando il problema di grandezza mastodontica che avrebbe occupato la stanza con loro: Jimin.

Jungkook stava lavando i piatti quando Taehyung uscì dalla sua stanza, con indosso ora i vestiti della sera precedente. Guardò il corvino per un momento e poi si sedette su una sedia attorno all'isola della cucina.

«Dobbiamo parlare.» disse.

Jungkook poggiò il piatto nello scolapiatti e si voltò poggiandosi al bancone con le mani poggiate ad esso. Era ovvio, dall'espressione tesa sul suo viso, che sapesse di cosa Taehyung avesse voglia di parlare.

«Jimin è il mio migliore amico.» disse «E il mio ex.» aggiunse Taehyung.

Jungkook sospirò «Mi sono divertito, ma...» tagliò il discorso e Taehyung gli sorrise «Ho capito. Non preoccuparti. Ora me ne vado.»

«Sì...» il minore abbassò il capo «È probabilmente la cosa migliore.»

L'atmosfera, prima colma di lussuria e desiderio, era ora strana e la realtà era tornata a prendere posto attorno a loro. Fu difficile non esserne delusi, ma entrambi conoscevano come stessero realmente le cose. Quello, non sarebbe dovuto succedere e non poteva accadere di nuovo. Taehyung chiamò un Uber e trattenne il fiato incamminandosi verso la porta di ingresso, dove Jungkook lo seguì e – non appena Taehyung aprì la porta – gliela bloccò con la mano, chiudendola.

Taehyung sentì il cuore battere impetuosamente nel suo petto. Il calore crebbe lungo la sua spina dorsale e gli si bloccò in gola non appena sentì Jungkook avvicinarsi e sfregare il naso lungo il suo collo.

«Lo sai che così facendo non fai solo che mandarmi segnali confusi?» sussurrò Taehyung con le mani tremanti. Avrebbe tanto voluto voltarsi e sbattere Jungkook al muro per baciarlo con tutta la passione e la voglia che aveva in corpo.

Lo sentì prendere un respiro profondo e la sua fronte poggiarsi sulla sua spalla per un momento prima che tutto finì. Il telefono di Taehyung squillò. Il suo Uber era arrivato.

«Prenditi cura di te, Tae.»

Taehyung si guardò dietro le spalle e vide Jungkook osservarlo, poggiato contro al muro. Si voltò, camminò verso di lui e lo baciò. Fu solo un soffice tocco sulle labbra che fece spalancare gli occhi al corvino per la sorpresa e Taehyung, sorrise.

«Ci vediamo in giro, Jungkook.» e se ne andò. Salì sul taxi dando un ultimo sguardo alla casa del ragazzo.

Non si sarebbero visti ancora e, se fosse successo, sarebbe stata una pura coincidenza. Avevano vissuto anni nella stessa città senza mai vedersi e ora non c'erano ragioni per cui le cose avrebbero potuto andare diversamente.

Non si erano nemmeno scambiati il numero di telefono.

Il leggero dolore al fondoschiena e i segni violacei nel suo interno coscia sarebbero stati gli ultimi ricordi di una delle notti di sesso più belle che avesse mai avuto in ventotto anni di vita e in fondo, sperava potesse essere stato lo stesso per Jungkook.

note traduttrice

aggiornamento anticipato perché domani non credo di riuscire ad aggiornare :3

allooora, sarà un continuo dirsi stop fra questi due ma sapete dove sta il problema? il destino ha deciso che non esiste nessuno stop fra loro due e si incontreranno nei modi più assurdi possibili.

Capiranno di doverci almeno provare? who knows

A giovedì :3

-Marti-

I Swear To God I Never Fall In Love || Taekook [TRADUZIONE AUTORIZZATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora