Capitolo secondo «Sono felice che tu sia venuto.»

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Jungkook si sentiva strano

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Jungkook si sentiva strano.

La fuga dalla festa di fidanzamento del suo migliore amico doveva essere solamente una piccola pausa per prendere una boccata d'aria rilassante dopo aver tenuto il discorso difronte a così tante persone – un qualcosa che aveva sempre detestato e che lo aveva fatto tremare e sudare dall'ansia. Non era bravo a tenere discorsi pubblici ed era per quello che Jimin non lo aveva costretto a restare dopo la sua orazione; sapeva avesse bisogno di un momento e se qualcuno avesse mai chiesto a Jungkook di fargli da testimone e di tenere un discorso, avrebbe sicuramente detto di no ma si trattava di Jimin e aveva accettato senza esitazione.

Certo, non si aspettava di incontrare l'ex ragazzo di Jimin – il suo primo amore – nello stesso ristorante dove il biondo stesso aveva organizzato la sua festa. Non che Taehyung si fosse ricordato di lui. Non si erano visti molto durante la sua relazione con Jimin e, in ogni caso, si era conclusa da ormai quattro anni.

Non si aspettava nemmeno che Taehyung fosse ancor più bello di quanto già non fosse prima; con i suoi capelli ora scuri che erano andati a sostituire il colore argenteo che aveva avuto anni prima, con il petto avvolto in un dolcevita nero, le gambe fasciate dai dei pantaloni scuri e dei tondi occhiali neri.

E neanche che sarebbe stato così bello parlarci di nuovo.

Taehyung era intelligente, divertente e il suo modo di parlare era così affascinante e profondo ma in modo diverso rispetto a Namjoon, il quale era accademico e professionale rispetto a lui che era più ponderato ed emotivo.

L'entusiasmo che aveva provato dopo che Taehyung lo aveva chiamato e invitato per un drink mentre se ne stava andando via, era un qualcosa che non avrebbe mai dovuto provare in cuor suo. Il castano era off-limits e non importava quanto attraente potesse essere. Jungkook sapeva che il suo migliore amico aveva sofferto molto per la loro rottura e non sarebbe stato corretto nei suoi confronti avere determinati pensieri verso il suo ex.

Perciò, chiedersi cosa ci stesse facendo fuori dal 3834 dove sapeva che Taehyung lo stava aspettando, fu d'obbligo. Sentiva un bisogno smisurato di entrare in quel locale e bere un drink con lui, di parlarci un po' di più e di sentire il rossore crescere sulle sue guance.

Prese un lungo respiro colmo di ansia, anticipazione e colpa, per poi aprire la porta. Il 3834 era un piccolo bar suddiviso in tre stanze con dei divani in una, dei piccoli tavoli con delle panchine nell'altra e, l'ultima, era sprovvista di sedute. L'atmosfera intima veniva data dalle luci calde, dalla musica sensuale che risuonava nelle casse e, nonostante fosse molto affollato, non si percepiva mai la sensazione di soffocamento.

Jungkook diede un'occhiata a tutta la stanza e vide il castano seduto su una poltrona mentre sorseggiava un altro bicchiere di whiskey. Deglutì osservandolo. Ci avrebbe messo pochissimi secondi per uscire, ma santo cielo, era l'ultima cosa al mondo di cui avesse bisogno.

Taehyung guardò verso la porta e, la piccola espressione preoccupata sul suo volto, sparì non appena vide Jungkook sorridergli felice. Fu impossibile non notare la genuina felicità sul suo volto e il corvino si sentì abbracciare con calore.

I Swear To God I Never Fall In Love || Taekook [TRADUZIONE AUTORIZZATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora