Capitolo dodicesimo «Spero che tu non abbia cambiato numero»

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Era passato un mese da quando i due ragazzi si erano ufficialmente fidanzati e Jungkook era al settimo cielo

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Era passato un mese da quando i due ragazzi si erano ufficialmente fidanzati e Jungkook era al settimo cielo. Era così tanto felice. Avevano passato le giornate alternandole fra messaggi e uscite fisiche, sesso e sexting, conoscersi superficialmente e più dettagliatamente. Si trovavano spesso a casa loro, alcune volte andavano al bar a bere un caffè e altre uscivano a cena.

Il corvino si innamorò di lui molto velocemente. Desideroso di averlo sempre accanto e di sfiorarlo sempre – che fosse tenergli la mano, i suoi piedi sotto Taehyung quando erano sul divano, le dita nei capelli di Taehyung quando era sdraiato sulle sue gambe a leggere un libro, i loro piedi l'uno sull'altro quando cenavano a casa del più piccolo. Routine e abitudini che diventarono sempre più involontarie man mano che passavano del tempo assieme.

Si perse per ogni singola piccola cosa di cui Taehyung era fatto. Il suo sorriso a scatola, i morbidi capelli scuri, la sua innocenza e giocosità che facevano ridere Jungkook ogni volta. Era un ragazzo professionale, appassionato e sempre cauto i cui occhiali tendevano ad appannarsi per il suo vizio di sbuffare verso l'alto quando era concentrato. Il rossore delle sue guance post-orgasmo, l'intensità del suo sguardo quando voleva scopare, la dolcezza delle sue espressioni quando erano assieme. Tutte quelle caratteristiche unite erano decisamente più di quanto Jungkook avesse mai immaginato di volere.

I suoi sentimenti si attenuavano solo quando era assieme a Jimin perché il senso di colpa spegnava il luccicare della sua felicità – ma mai completamente e non era mai abbastanza in grado di nascondere la sua gioia, specialmente quando dopo essere uscito dalle coperte di Taehyung per andare alla famosa cena con Jimin dopo aver ricevuto un selfie molto sexy da parte del suo ragazzo. Ovviamente Jimin avrebbe notato un cambiamento nel suo migliore amico.

La curiosità di Jimin ebbe la meglio nel bel mezzo di una chiacchierata sull'abbigliamento del matrimonio.

«Ora basta! A chi diavolo stai pensando così tanto da non riuscire a concentrarti sull'essere il mio testimone per dieci minuti?» chiese, sopracciglia alzate e labbra arricciate in curiosità e fastidio.

Jungkook si spaventò con gli occhi che si erano già ingranditi per la domanda «Nessuno.» negò «È solo lavoro.»

Yoongi storse il naso e Jimin annuì «Quindi era lavoro quando ti ho chiamato due settimane fa?» Jungkook si schiarì la gola e il cuore prese a martellargli nel petto «No, quello era– non era niente.»

«Certo, certo. Ti crediamo.» disse Yoongi seccato.

Jungkook non era mai stato bravo a mentire quando si trattava di Jimin e ancor peggio quando era diventato amico di Yoongi, il quale aveva gli occhi taglienti e l'inspiegabile abilità di individuare una menzogna nel bel mezzo delle verità. Il panico gli invase lo stomaco. Non era pronto per quella conversazione. Entrambi lo avevano colto di sorpresa e non sapeva cosa fare.

«Io– uhm, devo andare in bagno.»

«Cosa? Junkook–»

Si alzò velocemente dal suo posto e corse in bagno col telefono stretto fra le dita. Chiuse la porta dietro di sé e si fermò nel corridoio difronte ai box con i gabinetti, sperando che Taehyung rispondesse alle sue chiamate.

I Swear To God I Never Fall In Love || Taekook [TRADUZIONE AUTORIZZATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora