Introduzione

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𝙽𝚘𝚗 𝚜𝚘𝚗𝚘 𝚕'𝚞𝚕𝚝𝚒𝚖𝚊 𝚊𝚛𝚛𝚒𝚟𝚊𝚝𝚊, 𝚖𝚊...

...𝚑𝚘 𝚊𝚗𝚌𝚘𝚛𝚊 𝚝𝚊𝚗𝚝𝚘 𝚍𝚊 𝚒𝚖𝚙𝚊𝚛𝚊𝚛𝚎. 𝙲𝚘𝚖𝚎 𝚟𝚘𝚒.

Dato che questo è un saggio, un manuale, o comunque un qualcosa di dedicato alle tecniche di scrittura, alla narratologia e alla teoria letteraria è bene che mi racconti un po'.

Il mio legame con la scrittura inizia da quando ho imparato a scrivere. E quando una bambina di nove anni volontariamente inizia a scrivere mini temi su Word di sua iniziativa (nel mio caso erano lettere dedicate alla mia nonna materna che abitava sotto di me), forse, c'è il sospetto che da grande faccia della scrittura la sua missione. Così è stato.

A quattordici anni ho intrapreso gli studi al liceo classico della mia città e una delle poche materie in cui eccellevo (sì perché io al liceo studiavo solo le materie che mi piacevano e quando ho iniziato le uniche materie che mi piacevano erano il greco e l'italiano) era proprio la letteratura e la scrittura. Nessun insegnante ha mai avuto da ridire su come scrivevo, che fossero temi storici, piccoli trattati, una ricerca di scienze, o un tema, non mi sono mai sentita dire: "Tu non sai scrivere", tutt'altro. Una batosta la ricevetti alla maturità quando ebbi la sufficienza nel tema di letteratura, la professoressa (esterna) asserì che io avessi "poca argomentazione". Le diedi peso? No, perché sostanzialmente entrambe le classi affidate a lei ricevettero voti decisamente più bassi nel tema rispetto al loro standard e dal momento che si trattava di due classi che avevano intrapreso un percorso con due insegnanti di italiano diverse, era una curiosa coincidenza a dir poco. Se si fosse trattato solo del mio caso (e già il mio caso era sospetto perché una studentessa che nei temi prendeva un abituale nove o dieci a seconda dei casi), si sarebbe potuto pensare ad un calo di prestazione, ma due classi intere che hanno avuto un calo di prestazione sul tema e in cui tutti sono risultati più scadenti del solito? Noi studenti le nostre conclusioni le abbiamo tratte.

Anche questo episodio però mi è servito. Mi è servito ad avere fiducia in me e nelle mie capacità perché fin quando hai la coscienza pulita e ti sei impegnata al massimo, nulla dovrebbe scalfirti. Eppure, quanto piansi quando seppi del mio voto nel tema!

Al liceo fu chiaro che il dono della scrittura lo avessi ereditato dalla mia adorata nonna che come me amava scrivere e leggere.

E dove potevo finire se non a Lettere Classiche?

L'università è stato un periodo molto contradditorio per me. Da un lato ci sono state le crisi, dall'altro una ri-scoperta di me e della mia passione per la scrittura, oltre a tanti stimoli culturali.

Potrei definirlo un primo periodo della maturità, quando di fatto ho deciso che avrei fatto sul serio con questa attività.

Mi sono laureata. Alla fine, anche io ce l'ho fatta. E adesso, adesso è il momento di continuare ad imparare.

Dopo aver girovagato tra i libri di narratologia, teoria letteraria e masticato un po' di nozioni, mi sono resa conto che alla fine, tutte queste cose io le avevo già imparate. Dai classici, dai premi Nobel, dai romanzi contemporanei, insomma, dai libri, i migliori maestri e i fedeli compagni di una vita per tutti gli scrittori.

Allora, questo non vuole essere un manuale tecnico, piuttosto una raccolta di idee, di consigli, di rielaborazioni di ciò che ho imparato scrivendo e leggendo in tutti in questi anni. In costante aggiornamento, perché di imparare non si finisce mai.

Ed è bello leggere una tecnica letteraria e dire: "Ah, ecco come si chiamava quell'espediente usato da Manzoni!"

𝗦𝗣𝗔𝗭𝗜𝗢 𝗔𝗨𝗧𝗢𝗥𝗘:

𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗲𝗿𝗮̀ 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗲, 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲! 𝗦𝗰𝗿𝗶𝘃𝗶 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘂𝗻 𝗮𝗿𝗴𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝘂𝗼𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗶, 𝘂𝗻 𝗱𝘂𝗯𝗯𝗶𝗼, 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮, 𝗼 𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮𝗺𝗶 𝘂𝗻 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗼. 𝗦𝗮𝗿𝗼̀ 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗱𝗲𝗿𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼!

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