III.3. CAMUFFARE ALTRE FORME LETTERARIE NEL ROMANZO 𝐈 𝐑𝐀𝐂𝐂𝐎𝐍𝐓𝐈 𝐈

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Dal particolare all'universale.

Quando si parla di cornice narrativa si intende sostanzialmente la "trama principale" rispetto ad altre meno estese, quella che fa da collante a tutte le altre.

Boccaccio è forse l'esempio più eclatante. Il suo "Decameron" è sostanzialmente un'opera in prosa che contiene dei racconti a sé stanti, sempre in prosa (novelle all'epoca). La cornice narrativa è costituita dalla narrazione sulla peste e dalla fuga di dieci ragazzi che per passare il tempo a turno si raccontano delle storie sui più svariati argomenti. Cento novelle per dieci giorni.

In questo caso le novelle la fanno da padrone e costituiscono il vero interesse per quanto riguarda l'opera. La cornice narrativa è un espediente per presentare le novelle.

Il risultato però è comunque quello di un'opera omogenea e unitaria ed è questo l'obiettivo che si dovrebbe raggiungere quando si utilizza questa tecnica.

L'inserimento dei racconti deve essere pienamente giustificato, l'autore dovrebbe interrogarsi sul motivo per cui dei racconti a sé dovrebbero spuntare come tanti bei funghetti dopo un giorno di pioggia all'interno del romanzo e il fatto che si voglia sponsorizzarli non può essere la risposta, o meglio, dovreste trovarne un'altra che abbia una ragione letteraria inconfutabile.

In poche parole, non dovete farvi sgamare.

Facile no? In realtà non lo è per nulla.

Nel caso del "Decameron" la giustificazione della presenza delle novelle è piuttosto banale, cioè i dieci ragazzi devono passare il tempo.

Sta a voi trovare la vostra. Inserire un personaggio che funga da cantastorie, un libro che contiene tanti bei racconti che farete leggere al lettore, se ci si pensa bene le possibilità sono piuttosto vaste, se non infinite.

C'è una regola sul bilanciamento tra le due parti? No, è possibile dare spazio anche alla cornice narrativa in egual misura, o inserire un racconto unico in tutta l'opera.

"Manoscritto Trovato a Saragozza" di Jan Potocki. Lo scrittore polacco usò questa tecnica creando un'opera molto vasta e molto intricata sulla stessa scia di Boccaccio e "Le Mille e una Notte". In questo caso la cornice narrativa ha certamente più spazio rispetto ai racconti che costituiscono delle storie a sé.

Questa tecnica ha un nome: viene definita "struttura a scatole cinesi" e ha una tradizione molto antica che però non ha trovato molto piede nel nostro secolo.

𝗦𝗣𝗔𝗭𝗜𝗢 𝗔𝗨𝗧𝗢𝗥𝗘:

𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗲𝗿𝗮̀ 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗲, 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲! 𝗦𝗰𝗿𝗶𝘃𝗶 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘂𝗻 𝗮𝗿𝗴𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝘂𝗼𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗶, 𝘂𝗻 𝗱𝘂𝗯𝗯𝗶𝗼, 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮, 𝗼 𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮𝗺𝗶 𝘂𝗻 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗼. 𝗦𝗮𝗿𝗼̀ 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗱𝗲𝗿𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼!

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