II.2. PASSATO PRESENTE E FUTURO: I MOTORI DEL ROMANZO 𝐅𝐀𝐁𝐔𝐋𝐀

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La fabula è sostanzialmente ciò che ho descritto prima, ovvero: la narrazione dei fatti in maniera lineare, seguendo il loro ordine cronologico.

Virtualmente potremmo immaginare una linea retta che parte da un punto A e continua verso un punto Z senza alcuna variazione di percorso, o interruzione.

La fabula, dunque, segue in tutto e per tutto la classica struttura in tre atti (e qui si apre un altro capitolo di cui parleremo in un'altra occasione).

Quando è meglio usarla?

È una struttura che può essere funzionale nel caso di un racconto introspettivo e focalizzato su un unico personaggio.

Nel momento in cui c'è un punto di vista interno e non esterno, il lettore va a seguire le vicende di un dato personaggio e le segue da vicino e in ordine, dall'inizio alla fine, senza staccarsene. Saprà solo ciò che anche il personaggio sa e scoprirà le cose insieme a lui.

Esempi facilmente individuabili di fabula come struttura, sono le fiabe e le favole (fabula infatti è l'equivalente latino di favola in italiano, anche se nel suo significato originario conserva un concetto più ampio e generico).

Le "Fiabe" di Wilhelm e Jakob Grimm, le "Fiabe" di Hans Christian Andersen, le "Fiabe" di Charles Perrault, "Fiabe Italiane" di Italo Calvino, "Fiabe Russe" di Aleksandr N. Afanas'ev di cui consiglio vivamente la lettura per rendersi conto dello schema della fabula, sono gli esempi più lampanti in cui osservarla.

Si può ben capire perché la fiaba rappresenti l'esempio principe per la struttura della fabula:

1. Permette di essere seguita facilmente. Essendo le fiabe racconti folkloristici e con una tradizione orale alle spalle, la loro struttura doveva essere facilmente ricordabile per essere tramandata.

2. La fiaba segue l'eroe protagonista (cioè il personaggio principale del racconto) dall'inizio alla fine, gli altri personaggi che compaiono lo fanno solo ed esclusivamente nel momento in cui devono interagire con l'eroe per poi scomparire dalla scena.

Uscendo dalla letteratura, anche i film d'animazione Disney seguono lo schema della fabula. Esempio:

I genitori di Tarzan sbarcano sull'isola in seguito ad un naufragio e costruiscono una casa.

Parallelamente a ciò, si vede Kala e Kerchak che giocano con il loro cucciolo nella giungla.

Sabor attacca il branco di gorilla, uccide e mangia il cucciolo di Kala e Kerchak.

Kala viene attirata da alcuni lamenti e trova Tarzan salvandolo da Sabor.

Da qui, lo spettatore evince (ma non viene mostrato in alcun modo) che Sabor ha ucciso anche i genitori di Tarzan. In effetti, lo spettatore non vede nemmeno la morte del figlio di Kala e Kerchak, la evince dai lamenti del cucciolo, dal fatto che Kerchak blocchi Kala e dalla rassegnazione di quest'ultima. Non vede la morte di Sabor, tantomeno quella di Clayton e anche quella di Kerchak è nascosta alla vista.

L'espediente della Disney di mostrare la morte solo nelle sue conseguenze e mai nell'atto (un'eccezione sembra essere "La Bella Addormentata nel Bosco" in cui Filippo colpisce il drago), non è solo una censura per i bambini, deriva dalla tragedia greca. Il teatro per i greci aveva una funzione educativa, paidetica, non c'era la spettacolarizzazione che caratterizzerà ad esempio il teatro nell'epoca neroniana. Non era necessario mostrare dunque la morte in pubblico.

Ma questa è un'altra storia che approfondiremo nelle prossime puntate.

Tarzan cresce con i gorilla diventando amico di Terk e Tantor.

Una volta adulto, dà prova del suo coraggio uccidendo Sabor.

Incontra Jane e il suo gruppo di spedizione e si innamora di lei.

Decide di partire con gli umani per stare con i suoi simili.

Clayton però li rinchiude nella stiva per poter catturare i gorilla.

Tantor e Terk li liberano.

C'è lo scontro tra gorilla e uomini.

Kerchak muore per proteggere Tarzan e gli affida la guida del braco.

Jane e Tarzan si salutano sulla spiaggia.

Jane decide di rimanere con Tarzan insieme a suo padre.

Anche le tragedie e le commedie greche seguono lo schema della fabula (consiglio la lettura di: "Il Teatro Greco. Tragedie", BUR e di "Il Teatro Greco. Commedie", BUR), qualsiasi antefatto rispetto alla scena e allo svolgimento della storia viene affidato esclusivamente al racconto di un messaggero che irrompe sulla scena e aiuta lo spettatore a riempire quelle lacune mai mostrate sulla scena (la morte di un personaggio, imprese avvenute nel passato etc.).

Per portare degli esempi contemporanei, potremmo citare il nostro fedele "Harry Potter" di J.K. Rowling.

Il lettore segue sempre gli eventi dal punto di vista di Harry e anche ciò che sembra essere un'analessi in realtà si scopre poi essere una visione causata dal legame tra la mente di Voldemort e quella di Harry. Una visione che avviene in contemporanea e mai nel passato.

Quindi è obbligatorio che sia solo un protagonista ad essere seguito? Assolutamente no!

Un esempio si può trovare all'interno del panorama contemporaneo della letteratura cinese.

"Le Tre Sorelle" di Feiyu Bi, Sellerio.

Il romanzo è strutturato secondo le regole della fabula.

Permette al lettore di seguire in maniera progressiva e lineare gli avvenimenti di tre sorelle dalla maggiore alla più piccola, quindi anche dal punto di vista diacronico.

Perciò,all'inizio il lettore seguirà gli avvenimenti di Yumi, successivamente quellidi Yuxiu e infine, quelli di Yuyang.

𝗦𝗣𝗔𝗭𝗜𝗢 𝗔𝗨𝗧𝗢𝗥𝗘:

𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗲𝗿𝗮̀ 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗲, 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲! 𝗦𝗰𝗿𝗶𝘃𝗶 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘂𝗻 𝗮𝗿𝗴𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝘂𝗼𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗶, 𝘂𝗻 𝗱𝘂𝗯𝗯𝗶𝗼, 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮, 𝗼 𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮𝗺𝗶 𝘂𝗻 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗼. 𝗦𝗮𝗿𝗼̀ 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗱𝗲𝗿𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝘂𝗻 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼!

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