La sirena e il suono del fischietto sanciscono la fine della partita, Manuel e i suoi compagni di squadra si apprestano a riunirsi attorno alla porta accanto al portiere, scambiandosi calorosi abbracci e dandosi leggeri colpi con la stecca sulle gambe ricoperte dalle protezioni. È un'abitudine questa. Sia in caso di vittoria che di sconfitta ci si congratula con tutti i compagni, nessuno escluso. La vittoria di questa sera però regala tanta gioia: è la prima partita del campionato, lo stadio è pieno e i tifosi, dopo mesi di stop sono tornati sugli spalti a sostenere e applaudire la squadra.
Le squadre si salutano e, una volta che la squadra ospite abbandona la pista, Manuel e i compagni fanno il tradizionale giro di campo per salutare i tifosi. Sbattono ripetutamente la stecca sul ghiaccio e la alzano, in loop.
È bello incrociare gli sguardi di chi ti sostiene, vedere bambini che allungano le mani affinché tu gli dia il cinque, vedere signori di una certa età non perdersi neanche una partita, gli ultras che per tutta la durata del match cantano cori, suonano tamburi e sventolano bandiere.
Manuel esce per ultimo dalla pista, è scaramantico quando si parla di hockey, ad esempio si allaccia sempre prima il pattino sinistro e successivamente quello destro, mai il contrario.
Uscire per ultimo è una delle sue fisse: lo fa sempre.Una volta raggiunto lo spogliatoio i suoi compagni stanno già festeggiando stappando birre senza sosta e ascoltando la musica a tutto volume. Ovviamente gli AC/DC, come ogni squadra di hockey che si rispetti.
«Ferro, Longhi e Salfei, antidoping»
Neanche il tempo di posare stecca e guantoni e togliere il casco che vengono richiamati per il controllo antidoping.
I tre ragazzi sbuffano, è una noia questo test però non possono assolutamente sottrarsi, questa volta sono stati sorteggiati loro.La scocciatura è che si perde tanto tempo, il test è rapido ma l'attesa del risultato è infinita.
Manuel, Cristian e Tommaso nell'attesa si organizzano la serata
«beh dopo andiamo al Lece, Manu hai prenotato?»
Manuel, in quanto capitano, ha anche il compito di organizzare le serate di squadra, così è stato deciso dai compagni ma a lui non pesa, anzi ne è molto contento perché sa che hanno molta fiducia in lui.«Eh certo che ho prenotato Tommà! Poi se va sempre lì dopo tutte le partite, ormai è na tradizione»
«e si mangia bene» aggiunge Cristian
«e si beve!» puntualizza Tommaso scatenando la risata di entrambi.La squadra è ormai una famiglia, hanno stretto un legame così forte che un traguardo di uno di loro è come se fosse di tutti. Manuel sa che per qualsiasi problema può contare su di loro, in ogni circostanza i ragazzi ci sono stati e ci saranno. Non sempre nelle squadre regna l'armonia, invece loro sono come una macchina: ogni piccolo ingranaggio è fondamentale per farla funzionare alla perfezione.
Dentro e fuori dalla pista hanno una sintonia così forte che molto spesso non servono parole per capirsi, basta uno sguardo.
Come quella volta in cui Lorenzo si era lasciato con la sua fidanzata storica, lui non è di molte parole eppure era bastato notare come l'ingresso in spogliatoio prima dell'allenamento fosse diverso dalle altre volte. Le spalle incurvate e la testa bassa avevano fatto intuire ai compagni che fosse successo qualcosa.Manuel, che era ed è il punto fermo della squadra, si era scambiato un paio di occhiate con gli altri, aveva acceso la musica alzando il volume più delle altre volte, e mentre tra le mura dello spogliatoio risuonava Thunderstruck si era avvicinato a Lollo sedendosi accanto, gli aveva circondato le spalle con un braccio e gli aveva ricordato di quanto fosse importante che lui stesse bene e che qualsiasi cosa fosse successa - anche se immaginava - lui c'era.
E alla fine, dopo l'allenamento, avevano passato la serata a casa di Manuel con un paio di birre, due pizze e la partita dei Pittsburgh Penguins - la loro squadra preferita del maggior campionato di hockey su ghiaccio al mondo, l'NHL - in tv. Manuel non aveva dovuto insistere, Lollo aveva buttato fuori tutto ciò che lo disturbava, e nonostante il riccio sapesse quanto male gli avesse fatto quella relazione tossica, lo aveva ascoltato senza esprimere giudizi.
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quarto tempo | simuel
FanficIl grande amore di Manuel è l'hockey, niente e nessuno è riuscito a prendere il primo posto nel suo cuore. Fino ad ora.