Sono ormai giorni che Manuel e Simone stanno insieme ventiquattro ore su ventiquattro.
I primi giorni, Simone faceva avanti e indietro da casa sua a quella del fidanzato, poi è riuscito a convincerlo a trasferirsi momentaneamente da lui.L'opera di convincimento è stata tutt'altro che semplice, non c'era verso che Manuel accettasse di uscire da casa sua, ma poi Simone ha usato la scusa giusta mettendo in mezzo Morgana, lì Manuel ha sorriso ed ha poi accettato di trascorrere qualche giorno a casa sua.
Durante questi lunghi giorni, la convalescenza di Manuel è stata più piacevole, non mancavano di certo le attenzioni rivolte a lui con cura e dolcezza. Mentre Simone si chiudeva nel suo studio a lavorare, gli lasciava tutto il necessario affinché non dovesse muoversi e compromettere i sacrifici che aveva fatto fino ad ora. Un giorno però, un rumore violento ha fatto sobbalzare Simone che in pochi attimi si è precipitato in salotto non trovando Manuel, l'ha poi trovato in bagno seduto per terra e per poco non si è sentito male dalla preoccupazione.
«Manu stai bene? che è successo?»
«m'era caduta la stampella e la volevo prende»
«e che fai lì seduto?»
«ho provato ad abbassarmi per prenderla ma so' finito seduto»Dopo quello spavento, Simone si è assicurato che Manuel non facesse più gesti del genere o prendesse iniziative per fare queste cose, perfino quando si mettevano a letto - ormai dormire insieme stava diventando abitudine e necessità - il corvino sistemava le stampelle lontano dal letto affinché l'altro non potesse alzarsi senza svegliarlo.
Ora sono entrambi sul divano, Manuel ha la testa sulle gambe di Simone che gli accarezza i delicatamente i ricci e Morgana dorme accucciata accanto alle gambe del più grande.
«Simo»
«mhm che c'è Manu?»
«te devo chiede 'na cosa» Simone annuisce invitandolo a proseguire «stasera ce sta la partita, me porti? però te voglio sempre co' me, se te 'n ce stai io non vado»Simone sorride e sente il cuore fare capriole, quando tieni ad una persona ogni suo piccolo traguardo è un po' anche il tuo. Vedere che Manuel si sia aggrappato a lui con le unghie e con i denti, e che sta superando piano piano tutte quelle cose che per lui sembravano muri insuperabili, lo rende tremendamente fiero, ancora di più perchè lo rende partecipe di tutto.
«'n te va?» tentenna Manuel
«sì che mi va, Manu. È che sono felice che tu voglia fare questa cosa con me»
«e chi se non te?»Manuel punta i suoi occhi in quelli di Simone, i cuori traballano ed iniziano a battere sempre più veloci.
Simone abbassa la testa per poggiare le labbra su quelle del fidanzato che, felice, sorride e porta una mano tra i capelli del corvino, accarezzandolo.«Manu, ti ricordi che al nostro appuntamento mi avevi chiesto se io mi fossi mai innamorato?» annuisce «e cosa ti avevo risposto?»
«che non lo eri mai stato»
«eh, credo che io debba cambiare risposta»Sul viso di Manuel si allarga un sorriso che farebbe invidia al sole per quanto illumina la stanza, si mette seduto e appoggia la fronte a quella del fidanzato.
«e io credo di non aver mai conosciuto l'amore, fino ad ora»
«neanche con Clara?»
«no» ridacchia «neanche con lei»
E in un attimo si ritrovano a fare l'amore su uno scomodo divano e con una gamba fuori uso, ma tutto per loro è perfetto perchè l'incastro perfetto sono i loro corpi e i loro cuori che ora sono interi, senza pezzi mancanti.L'ingresso al palazzetto per Manuel è come mangiare il peperoncino: buono ma piccante, quasi doloroso, è questo che prova da un lato si sente benissimo ma dall'altro sta tremendamente male. Ritrovarsi nel suo posto felice su una sedia a rotelle lo fa sentire impotente, non poter indossare quei pattini neri dai lacci bianchi e scivolare sul ghiaccio, è una sofferenza che in pochi possono capire.
L'odore di vin brûlé che invade le sue narici gli era mancato, come gli erano mancate le persone che, mossi dall'amore per questa squadra, riempiono lo stadio.
«Ciao Manu!» esclama un bimbo che da poco ha iniziato a giocare nelle giovanili della squadra, nell'under nove, quindi con meno di nove anni d'età «come stai?»
Manuel gli batte il cinque mentre Simone si gode la scena appoggiato alla sedia a rotelle.
«tra un po' guarisco e torno a giocare eh! aspettami» il bambino, emozionato, annuisce e gli regala un sorriso, si salutano e Simone riprende a spingere la sedia.
«Come va Manu?»
Chiede preoccupato dopo aver visto il suo viso rattristarsi dopo essere entrati«Me porti sotto? Negli spogliatoi»
«Ma non si può scendere»
«I tifosi non possono, il capitano può e te sei il mio fidanzato»Simone vorrebbe urlare ma si limita a sorridere e a chinarsi in avanti per lasciargli un bacio tra i ricci
«il fidanzato del capitano» puntualizza il corvino spingendo la carrozzella nell'ascensore per poi pigiare il bottone "-1" che porta agli spogliatoi.
Dopo pochi secondi si ritrovano davanti ad una grande porta grigia, dall'interno provengono pochi rumori e Manuel si sporge sbattendo le nocche sulla superficie fredda.
Nel giro di poco, la porta si apre e delle urla sorprese si fanno largo tra i corridoi«Manu, come stai?» domanda Filippo, che in sua assenza è diventato il capitano
«La diagnosi è che me so' rotto la tibia, ma è na frattura trasversale, quella più semplice, devo sta ingessato per un po' e fa' la fisioterapia, poi torno eh ao»La diagnosi ufficiale hanno deciso di scoprirla insieme uno dei giorni in cui Simone era ancora a casa di Manuel, per fortuna con qualche accortezza e fisioterapia tra qualche mese Manuel potrà tornare a giocare, quindi è sicuro che non serve nessuna operazione chirurgica fortunatamente.
Simone sistema Manuel nella zona dove riesce a vedere meglio la partita, frena le ruote e prende posto accanto a lui.
Estrae dallo zaino la maglia rossa e la indossa, Manuel lo guarda a bocca aperta perchè lo trova bellissimo ma anche perchè non si aspettava che la portasse.
«che fai?» gli domanda intrecciando le mani
«mantengo le promesse» risponde Simone lasciandogli un bacio sulla punta del naso.La partita prosegue e Manuel, nonostante tutto, è felice. L'atmosfera che si crea durante una partita gli era mancata, i tifosi che cantano i cori accompagnati dai tamburi, le lame che strisciano sul ghiaccio provocando un rumore quasi fastidioso, le stecche che sbattono sul disco e le urla inconfondibili del coach Dino che nel suo italiano imperfetto guida la squadra come un ottimo burattinaio.
La vittoria è la ciliegina sulla torta in questa serata, i compagni di squadra sono andati ad esultare proprio sotto il settore dove Manuel assisteva alla partita, come per dirgli "sei con noi".
Le mani intrecciate non si sono mai separate, Simone è felice perché anche Manuel lo è, e se prima d'ora non sapeva come descrivere l'amore, ora ha la risposta.L'amore significa felicità elevato alla seconda, perchè la felicità è sempre doppia, mai del singolo.
La tua felicità è anche la mia.
n/a
manca pochissimo alla fine, un capitolo e l'epilogo, però non sono pronta a lasciarli andare e non sono pronta neanche a smettere di parlare di hockey, quindips: sorry x sto schifo ciao baci
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quarto tempo | simuel
Fiksi PenggemarIl grande amore di Manuel è l'hockey, niente e nessuno è riuscito a prendere il primo posto nel suo cuore. Fino ad ora.