quattro

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È ormai mattina inoltrata e Simone si sveglia controllando l'orario dal suo smartphone: sono le 11.17, ha dormito quasi cinque ore, sono sufficienti.

Si alza e indossa una t-shirt bianca e un paio di bermuda in tuta grigi, sente la testa pulsare e un senso di nausea lo costringe a rimettersi seduto: ieri sera ha esagerato.

Dopo qualche minuto si trascina verso il bagno e prende dal mobiletto dei medicinali una pasticca che ingoia con due sorsi d'acqua, oggi è veramente uno straccio.

Entra in cucina, estrae una capsula per il caffè, la inserisce nella macchinetta, posiziona la tazzina e pigia il tasto per far fuoriuscire il caffè.
Mentre sorseggia la sua colazione seduto sul divano, Simone pensa a tutto ciò che è successo la sera prima. È tutto surreale. Gli sembra tutto troppo bello per essere vero. Le sensazioni che prova con Manuel lo fanno sentire così bene da dimenticare qualsiasi altra cosa. Una volta sua nonna gli disse "quando cadranno le tue barriere e neanche te ne accorgerai avrai trovato chi fa per te", lui ci pensa a questa frase da quando ha conosciuto Manuel, perchè in lui vede un alleato e non una persona qualsiasi che gli fa alzare barriere ancora più alte.

«buongiorno» Simone viene risvegliato dai suoi pensieri da un Manuel assonnato, con i capelli spettinati e i segni del cuscino ancora sulle guance leggermente arrossate

«buongiorno Manu, come ti senti?»
«pare che m'abbia investito 'n tir» mentre il riccio si siede sul sofà, Simone scatta in piedi... è pur sempre in boxer il suo amico

«che te faccio così schifo?» ridacchia Manuel
«n-no» balbetta «stavo andando a farti un caffè, lo vuoi?»

Dopo un cenno, Simone si appresta a preparare un caffè che sistema meticolosamente sul vassoio, aggiunge un paio di biscotti - le gocciole - e un bicchiere d'acqua fresca.

«ecco a lei Ferro»
«grazie! e te non mangi?»
Simone scuote la testa ed indica la tazzina vuota «ho preso il caffè»
Manuel addenta una gocciola senza togliere gli occhi da Simone che sta ormeggiando con il telecomando per accendere la tv, dopo poco l'apparecchio si attiva e trasmette un canale musicale, uno dei pochi canali che guarda in televisione.

«senti ma - chi è quel gatto della foto sulla tua scrivania?» domanda curioso Manuel
«è Morgana, la mia gatta»
«ma 'n ce sta qui o so scemo io?»
«è dai miei genitori, dato che ha dovuto fare delle visite, l'hanno tenuta loro questi due giorni per tenerla sotto osservazione, stasera vado a riprenderla»
«però poi me la fai conoscere»
Simone sorride e acconsente, è tutto così strano ma così spontaneo quando loro due sono insieme.

**

«Matteo, davvero, se fosse successo qualcosa te l'avrei detto» sbuffa Simone davanti all'amico che poche ore fa è entrato in casa sua pretendendo di sapere tutto quello che era successo la sera prima

«manco 'n bacetto?»
Simone scuote la testa
«e me spieghi che avete fatto fino alle 6 de stamattina?»
«sei e mezza» precisa il corvino

«eh! daje Simò mica ve siete guardati 'n faccia»
«l'ho fatto salire perchè era troppo ubriaco per tornare a casa con la macchina, ci siamo messi sul terrazzo, abbiamo chiacchierato, guardato l'alba e poi siamo andati a dormire»
«insieme?»
«NO. Ti pare?!»

«siete proprio strani voi. L'altro che mette na storia co' l'alba e te tagga, è perchè voleva fa sapè che eravate insieme»
«che vuoi dire?»
«niente Simò, niente. Solo che siete du' scemi»

Il telefono di Simone vibra e sullo schermo appare una nuova notifica.

Il telefono di Simone vibra e sullo schermo appare una nuova notifica

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quarto tempo | simuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora