sette

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«per oggi basta ragazzi, ci vediamo domani»
il coach mette fine all'allenamento quotidiano e Manuel si affretta a raggiungere lo spogliatoio insieme ai suoi compagni.

«Manu perchè sei così di fretta oggi?» domanda Tommaso
«il capitano è innamorato» ridacchia Cristian

«ma che innamorato?!» bofonchia Manuel «devo vedè Simo»
«avete un appuntamento?!» esclama Filippo
quasi scioccato
«una cosa del genere» sussurra Manuel, ma i ragazzi lo sentono ed esplodono in urla di gioia.

Dopo la serata a casa sua, Manuel ha sentito la necessità di rivedere Simone al di fuori della sua comfort zone. Negli scorsi giorni hanno parlato tanto e questa necessità si è percepita da entrambe le parti, così si sono messi d'accordo che questa sera dopo l'allenamento, Simone va a prendere Manuel e poi passano la serata insieme.

Hanno deciso di andare in un'enoteca dove fanno cena accompagnata da una degustazione di vini. Per entrambi non era importante il posto in cui andare, però hanno colto l'occasione di fare una cosa che, hanno scoperto, piace ad entrambi.

Manuel sistema la camicia bianca e il
jeans nero davanti allo specchio, spruzza un po' del suo profumo preferito ai lati del collo e sistema i suoi riccioli ancora bagnati che ricadono sulla fronte.

Saluta gli amici ed esce dal palazzetto trovando Simone che lo aspetta nella sua Clio azzurra, entra in macchina ed un lieve imbarazzo si fa spazio nell'abitacolo.

«ehi ciao» tentenna Manuel
«ciao Manu, com'è andato l'allenamento?»

Manuel si perde a guardare il ragazzo alla guida stretto in un maglioncino bordeaux con i jeans celesti. Punta gli occhi sulla fossetta che si forma sulla guancia destra e pensa che vorrebbe accarezzarla.

«bene, ho cercato di sbrigarmi non mi andava di farti aspettare troppo»

Simone sente il cuore stringersi, il ragazzo seduto accanto a lui è la ragione del suo benessere nelle ultime settimane. Da quando Manuel è entrato nella sua vita, il mondo si è colorato con colori sgargianti facendo invidia all'arcobaleno. La serenità e la leggerezza l'ha trovata in quel ragazzo innamorato dell'hockey, in quei gesti che nessuno gli ha mai rivolto, in quella voce che ascolterebbe per ore senza mai fermarsi.

Arrivati a destinazione, Simone spegne il motore ed entrambi scendono dalla macchina. Si avviano verso l'ingresso e prendono posto al tavolo accanto alla cantina dei vini.
È un locale tranquillo, non c'è casino, si sente solo il bisbigliare degli ospiti e il tintinnio dei bicchieri che brindano.

«sei mai stato innamorato?» domanda Manuel sorseggiando un ottimo Chardonnay
«non- non credo» balbetta Simone, la domanda l'ha spiazzato, vorrebbe dirgli che non sa cosa sia l'amore, non è mai stato amato ma lui, di amore, ne ha dato tanto «e tu?»

«forse solo con Clara, ma già sai com'è andata a finire» il ragazzo ricorda quella notte in cui Manuel si è lasciato andare a lunghe confessioni, e la sua ex ragazza è stata l'argomento principale. Si sono innamorati, hanno vissuto una bellissima storia d'amore ma alla fine lei ha trovato un altro. Ma non uno qualsiasi, un altro hockeista che, a detta sua, era più forte. Manuel sa che quel ragazzo è più forte di lui, gioca nel campionato austriaco che è nettamente superiore a quello italiano, ma in quella circostanza si era accorto che lei stesse con lui per fama e soldi. Che poi, parliamoci chiaro, un hockeista in Italia non è stipendiato con grandi cifre anzi, tutt'altro.

Terminata la cena, i due decidono di andare a passeggiare nel parco poco distante da dove hanno cenato.
L'aria di fine Ottobre è fredda, in Trentino le temperature sono molto basse, infatti Manuel quando si trasferì da Roma, rimase quasi traumatizzato dal clima rigido di queste zone.

«hai freddo?» domanda Manuel e Simone scuote la testa sorridendo, è bello quando qualcuno ha un occhio di riguardo per te - pensa.

Si siedono su una panchina, dopo aver chiacchierato durante la cena, ora hanno poco da dirsi, o meglio, ci sarebbe tanto da dire ma fino ad ora nessuno ha preso coraggio.

Sono illuminati dalla luce della luna, attorno a loro solo il silenzio interrotto di tanto in tanto da qualche passante che porta a spasso il cagnolino.

Manuel allunga un braccio sullo schienale della panchina dietro a Simone che sorridendo ci appoggia la nuca. Ruota il viso verso il riccio che già lo stava guardando «mi fai stare bene, Manu» butta fuori senza pensarci, il rossore sulle guance non viene notato a causa del buio ma il calore che emanano non lascia spazio a dubbi.

«anche tu Simo, non sai quanto» i cuori galoppano come cavalli imbizzarriti, i centimetri si accorciano e i loro visi sono vicini, i respiri si infrangono sulla pelle dell'altro accarezzando ogni piccola cellula. Un soffio li separa.
Gli occhi non si staccano neanche un secondo, quelli di Simone sono grandi e lucidi, quelli di Manuel stretti in fessure.

Basta un piccolo movimento e finalmente le labbra si uniscono in una danza dolce, i sapori si mischiano dando vita ad un nuovo cocktail d'amore, le lingue si accarezzano delicatamente come se toccassero un'opera d'arte.

Si staccano per mancanza di fiato e i sorrisi illuminano quel parco testimone del loro primo bacio.

«lo volevo fare da tempo» ammette Manuel e Simone, di tutta risposta bacia il sorriso che si è formato sul viso dell'altro, vorrebbe non smettere mai
«anche io, Manu» il riccio gli accarezza la guancia soffermandosi su quella fossetta che desiderava tanto toccare e sulla pelle si forma una distesa di ruvida pelle d'oca che sente fin dentro al cuore.

Simone appoggia la testa sulla spalla di Manuel che inizia ad accarezzare i ricci lasciandogli un bacio di tanto in tanto. L'altra mano è intrecciata a quella del corvino che sta giocherellando con i suoi anelli.
«mi piacciono le tue mani, però voglio sapere questi anelli cosa significano» Manuel ridacchia e dopo aver lasciato un veloce bacio sulla tempia dell'altro allarga la mano indicando l'anello che porta sul dito indice «questo lo metto solo perchè mi piace, in realtà tutti sono per estetica, tranne questo» sfiora l'anulare «me l'ha regalato mia nonna, dentro c'è incisa la sua data di nascita»
Simone solleva il viso e si ritrova così vicino che i nasi si sfiorano «io lo sapevo che Manuel Ferro ha un cuore grande e questa è un'altra cosa che lo conferma»

Nel petto di Manuel il cuore si allarga, non attende secondi superflui e bacia quelle labbra che da questa sera può considerare casa.
Stasera si sente un puzzle completato, senza nessun tassello mancante e un bellissimo disegno che tutti devono vedere.

I ragazzi passeggiano per il parco tenendo intrecciate le loro mani, parlano di tutte quelle cose che fino ad ora si erano tenuti nascosti, come Matteo che ad ogni occasione lanciava frecciatine mettendo in imbarazzo Simone, oppure gli amici di Manuel che, quando hanno saputo dell'uscita di stasera, hanno esultato quasi come se avessero vinto la finale del campionato.

Raggiungono la macchina e ripartono sulla via di casa. La playlist di Simone in quel momento riproduce Noccioline di Carl Brave e Franco126, Manuel allarga gli occhi e applaude «ma loro so' romani» alza il volume e Simone ridacchia iniziando a canticchiare il ritornello che in quel momento risuona nelle casse

Ho fatto una battuta e non faceva ride'
Di colpo il gelo non sapevo più che dire
M'hai detto famo aperitivo io ho preso tre bire
E ho finito pure le tue noccioline

In pochi minuti raggiungono casa di Manuel, non vorrebbero salutarsi soprattutto dopo questa serata.
«buonanotte Manu e grazie per stasera» il riccio si avvicina e gli lascia un bacio sulle labbra « grazie a te» sussurra «scrivimi quando arrivi a casa», il corvino annuisce e dopo l'ennesimo bacio, Manuel esce dall'abitacolo ed entra in casa.
Simone quasi non riesce a credere a tutto ciò che è successo e, forse per la prima volta, si sente al posto giusto.

quarto tempo | simuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora