Capitolo 7.

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Si svegliò di soprassalto perché sentì bussare alla porta e guardò l'ora dal telefono: erano quasi le 4 del pomeriggio.
Sussultò dal letto e a voce alta disse "avanti" per invogliare a chi fosse davanti alla porta della sua stanza ad entrare.
Mentre corse in bagno a sistemarsi i capelli sentì la porta aprirsi e dallo specchietto del bagno vide Jennifer e sorrise.
Andò da lei dopo aver posato il pettine e le sorrise amichevolmente, sperava che non si notasse più il suo malumore.

«Ben svegliata principessa» le disse la grande, che in quel momento la stava squadrando come se stesse cercando nella più piccola qualcosa.
«Buongiorno Je» disse con la voce assonnata.
«Oggi non hai mangiato e non hai fatto nemmeno colazione» quasi la rimproverò.
«Lo so, mangerò qualcosa quando uscirò con Mavis e Serena» sorvolò su Aria, non voleva che la grande facesse discussioni di alcun tipo perché non volesse l'incontro con la vampira.
«Avete un'appuntamento?» annuì Julie.
«Si, abbiamo deciso di uscire solo noi ragazze, volevano parlarmi del fatto che anche loro hanno avuto il Consiglio straordinario per Aria»

Mentì e in quel momento sperò che la grande le credesse. L'altra annuì per poi socchiudere gli occhi.

«I tuoi occhi sono più chiari, hai pianto vero?» sospirò, non poteva nascondere quasi nulla alla sua migliore amica.
«Si, sono stata al Tempio e ho parlato con mia madre e mi sono fatta travolgere dalla nostalgia»
«Si, ti hanno vista andare con Lux. Com'è andata?» le sorrise capendo la situazione.
«Bene, sono riuscita a parlarle. Mi ha detto che sono fieri di come sto mandando avanti il nostro Regno»
«Julie tu sei fantastica e sei un'ottima erede al trono, non dubitarne mai» l'avvolse in un abbraccio caldo e affettuoso.
«Grazie Je, ti voglio bene»
«Pure io piccoletta, ora vai, sennò farai tardi» le diede una pacca sul fondoschiena e rise.
«Hey stronzetta, non mi molestare!» la rimproverò tra le risate.
«Ci vediamo nanetta!!»
«Fottiti!» rise Julie per poi chiudere la porta della sua stanza e sistemarsi.

Si diede un'altra occhiata allo specchio e si convinse di andar bene, sapeva di avere delle occhiaie che non poteva nascondere e inoltre i suoi occhi non volevano cambiare colore. Di solito nel giro di qualche minuto, dopo il pianto, ritornavano nel loro originale colore. Pensava fosse la stanchezza.
Alzò le spalle dubbiosa e prese le sue cose, tra cui telefono, chiavi e portafoglio.
Corse fuori dal palazzo, erano già passate le quattro, quindi temeva di far espettare le altre.

Mentre camminava velocemente verso il loro luogo di incontro iniziò a sentirsi strana, sentì un calore travorgerla non appena i suoi pensieri si rivolsero ad Aria, anche se per qualche secondo.
Non ne poteva più di quelle sensazioni che provava da un momento all'altro.
Non sapeva a che cosa fossero dovute tutte quelle emozioni strane che provava. Questo un pò la turbava, voleva stare tranquilla, serena e invece stava lì a preoccuparsi di quello che le accadeva d'un tratto.

Attraversò il portale del suo Regno, per dirigersi in quello degli Angeli. Appena arrivata ad accoglierla c'era Serena.

«Ben tornata Julie!» la abbracciò l'angelo e ricambiò felice.
«Ciao Angioletto» Julie la chiamava così, non lo faceva per divertimento, Serena era un Angelo di fatto e di carattere.
«Siamo solo noi due?» chiese la piccola non vedendo le altre due ragazze che sarebbero dovute venire.
«Mav mi ha chiamata poco fa, dice che arriverà tra poco. Tu ti sei sentita con Aria?» negò all'istante con la testa, sentire quel nome le fece ricordare che avrebbe dovuto veramente vederla, e non era affatto pronta!

«Come mai?» chiese Serena.
«Non ho il suo numero e poi sono sicura che starà venendo» rispose agitata la lupa.
«Va bene. Allora aspettiamole» l'altra annuì rilassandosi un pò.
«Come va con Mavis?» parlò per ammazzare il tempo.
«Bene dai, a volte si comporta da stronza ma a me piace soprattutto così» Julie notò che Serena stesse sorridendo.
«Tu invece, c'è qualcuna che ti piace?» la piccola negò con la testa.
«Che ne pensi di Aria?» quasi non si strozzò con la sua stessa saliva e spalancò gli occhi sentendo il nome della ragazza che da sabato stava tormentando i suoi pensieri.
«Aria? No, no che non mi piace. Anzi, la trovo un antipatica, secondo me si da troppe arie» disse indifferente, quasi infastidita dalla domanda dell'Angelo.
«Io pensavo di starti simpatica» disse una voce alle loro spalle. Entrambe le ragazze si girarono e si trovarono Aria davanti.

La piccola deglutì, la vampira la stava guardando divertita.
«E invece no, non mi stai molto simpatica» le disse per poi voltarsi e darle le spalle. Serena che nel mentre aveva guardato la scena scommesse che tra di loro sarebbe nato un legame particolare, forse d'amore o forse no.
Giurava solo che in quel momento il loro rapporto vagasse tra amore e odio, quest'ultimo soprattutto da parte di Julie.

«Come dici tu» la sfidò Aria, che poi salutò Serena.
«Felice di vederti Serena» l'altra ricambiò il saluto con un abbraccio, insomma, abbracciava chiunque la ragazza.
Julie le guardò con la coda nell'occhio e la vampira lo notò.
«Vuoi anche tu un abbraccio?» la punzecchiò Aria.
«No grazie, non ci tengo» l'altra rise di gusto, le piaceva la sua indifferenza. Rendeva tutto più eccitante per lei.
«Bene bene, abbiamo una nuova coppia?» disse un'altra voce, sta volta era Mavis. Nessuna l'aveva vista arrivare, nemmeno Serena.
«Ma che dici?!» disse alzando la voce Julie.
«Sembra che la cosa al solo pensiero ti dia fastidio» disse Aria un pò irritata.
«No che non mi piacerebbe, mi stai antipatica» le altre risero, compresa Aria, in fondo aveva capito che la piccola fosse in difficoltà e si sentisse in imbarazzo.
«A me invece non dispiacerebbe, anche se la piccoletta ha un bel caratteraccio» le fece l'occhiolino, la lupa arrossì e distolse lo sguardo.
«Sei tu che sei irritante» le disse e di rimando ricevette una linguaccia.

Julie guardò prima se stessa e poi le ragazze.
Serena indossava un vestito azzurro, che esaltava la sua purezza; Mavis indossava una camicia nera con dei jeans anch'essi neri; Aria indossava un top nero e dei jeans azzurri.

«Così mi sento fuori luogo...» disse guardando le ragazze una ad uno.
«Stai bene anche tu Julie, non preoccuparti» disse Mavis e trovò strana la cosa. Era raro che lei facesse dei complimenti, perciò sorrise e annuì.

«Che vogliamo fare?» chiese curiosa Aria, guardando le altre.
«Andiamo a prenderci un gelato?»
«Io ci sto!» disse Mavis tirando a sè Serena, gesto che fece sorridere l'angelo.
«E quando mai tu non ci stai con ciò che dice Serena?» la provocò Julie divertita, che ricevette un'occhiataccia dal demone.

Aria guardava la scena divertita, rideva soprattutto per ciò che aveva detto la piccola.
La trovava divertente, a volte forse un pò irritante, per il modo in cui si rivolgeva a lei.
Non capiva se davvero le stesse antipatica o semplicemente per il fatto che stare in sua presenza la mettesse in imbarazzo. Voleva indagare a fondo su questa cosa.
Doveva ammettere a se stessa che Julie le piaceva, non in senso di amore o di sentimenti, voleva averla. La eccittava il fatto di scoprire cosa avrebbe fatto la piccola se fosse rimasta sola con lei.
Per quel motivo, il suo desiderio, quel giorno, era quello di riuscire a rimanere da sola con la lupa.
Si morse il labbro guardandola, la desiderava, forse anche troppo. Doveva trattenersi, avrebbe voluto portare con sè Julie e trasportarla nel suo mondo. La vedeva in parte innocente ma era convinta che l'avrebbe respinta solo con le parole, con i gesti era sicura che non lo avrebbe fatto. Nessuno poteva resisterle.
E lei trovava irresistibile in qualche modo, adesso, Julie.

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