Capitolo Diciottesimo

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- Vado in soggiorno. – disse Mason facendo per muoversi.

- Non puoi – gli rispose Aubrey – ti manca un quadrante, puoi entrare solo nell'osservatorio. –

Mason gemette brevemente prima di sollevare Miss Scarlett dalla piattaforma di gioco e spostarla poco più in là. Poi passò il turno a Tate, che si preparò a lanciare i dadi. 

Accanto a lui sedeva Em, che stava annotando con precisione un appunto nella sua scheda. 

Elle era seduta di fronte a lui e si guardava intorno annoiata, la testa appoggiata pigramente sul braccio. 

Alla sua destra sedeva Victoria, che stava al cellulare, mentre Floyd, che sedeva alla sua sinistra, si stava alzando alla ricerca di qualche altro snack da aggiungere a quanto era posato già sul tavolo, affianco alla piattaforma di Cluedo. 

Jill, che pure partecipava al gioco, sedeva a gambe incrociate e scarabocchiava qualcosa sul suo foglietto.

Era sabato, e i ragazzi e le ragazze si trovavano a casa di Floyd. Invece di giocare alla Play Station, come al solito, avevano optato per un gioco da tavola. Più tardi, per cena, avrebbero mangiato la pizza, prima di partire per la discoteca.

Floyd ritornò in sala con un pacco di Chipster e della Sprite e posò tutto sul tavolo di vetro. Aveva una bellissima casa, immensa, arredata modernamente. Ci abitava praticamente solo, perché suo padre era praticamente sempre via per lavoro.

Non aveva una madre. L'aveva abbandonato sul ciglio della porta della casa dei suoi nonni paterni, stretto in una carrozzina di seconda mano, un misero plaid a coprirlo dal freddo, con la stessa noncuranza con cui certe persone abbandonano una cucciolata in mezzo alla strada.

Quando Floyd l'aveva saputo aveva deciso di considerarla come morta. Si sentiva molto solo, ma non lo dava a vedere, tanto che nessuno dei suoi amici lo sospettava. 

Anzi, erano sicuri si godesse la sua vita. Persino Axelle ed Emmanuel, che come lui abitavano da soli, non sentivano minimamente la mancanza dei genitori e, ingenuamente, davano per scontato fosse così anche per il loro amico.

- Accuso il Professor Plum. Ha usato il veleno, nella dépendance. – rivelò a un certo punto Tate.

Aubrey gli rivolse lo sguardo, era arrivato alla stessa conclusione ma anche nel caso in cui Tate non avesse già formulato l'accusa, il suo turno non sarebbe arrivato prima di Em, che azzeccava spesso la soluzione. 

Victoria scrollò le spalle come se non si aspettasse altro, mentre Mason iniziò a calcare veementemente con la matita il suo schema dei sospetti in un tentativo di sfogare il nervosismo che aveva accumulato durante la partita. 

Em aveva il suo sguardo su Elle che sapeva essere annoiata, e come notò che parve ridestarsi, poco a poco, al concludersi della partita, gli venne da accennare un sorriso. 

Sua sorella aveva acconsentito a giocare a Cluedo solo perché piaceva alla maggior parte dei suoi amici, ma era sicuramente il gioco che le piaceva meno fra tutti. Per fortuna a breve avrebbero giocato a Scythe, che invece le piaceva molto.

Tate nel frattempo stava controllando il contenuto della busta per verificarne la soluzione. Quando gli fu chiaro di aver vinto la partita, mostrò le carte agli altri, che iniziarono quindi a mettere apposto il gioco.

Il gruppo di amici era nel bel mezzo di un'impegnativa partita di Scythe quando venne l'ora di ordinare la pizza. Quando appena venti minuti dopo arrivò il corriere, Mason andò a recuperare le dieci scatole di pizza fumante e le appoggiò nell'unico lato disponibile del tavolo, per poi passarle una ad una a ogni commensale. 

Cominciarono tutti a mangiare, chi sgranocchiando pigramente un lato della pizza e chi divorandone frettolosamente morsi enormi, e nel mentre continuarono a giocare, interrompendo le chiacchere concitate solo per masticare o bere una bibita gassata, con Spotify che emetteva musica pop di sottofondo dallo stereo.

Dopo cena continuarono la partita in tranquillità. Finirono giusto in tempo per sistemare la stanza; qualcuno si sistemava i vestiti, qualcuno il trucco in bagno o davanti a uno specchio, qualcuno i capelli.

Una volta pronti uscirono tutti dalla ricca villa e raggiunserola fermata dell'autobus a un centinaio di metri da casa di Floyd, per dirigersinella zona della discoteca. 

Un amore impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora