Capitolo Ventunesimo

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Elle si stava finalmente godendo la serata, grazie allo stordimento causatole dall'alcol e al ragazzo stretto a sé.

Era bello, con riccioli corvini e pelle diafana, occhi gentili, del colore del caffè.

Con ogni bacio la portava al settimo cielo, ma una vocina sepolta dietro tutto l'alcol che aveva ingurgitato non faceva altro che ripetere, come una cantilena assillante, che non era Emmanuel.

Nessuno poteva compararsi a lui.

Nonostante ciò, Elle godette dei baci esperti di questo ragazzo di cui non ricordava neppure il nome, ben sapendo che il giorno dopo si sarebbe appena ricordata di quello che stava provando in quel momento, e ancora meno di lui.

Quando smisero di baciarsi per qualche istante, con la coda dell'occhio vide Emmanuel, e gli sembrava infelice.

Pareva sforzarsi di ascoltare la conversazione che stavano avendo Tate e Aubrey, ma pensava palesemente ad altro.

Axelle si chiese perché fosse triste.

Non poteva c'entrare lei.

Stava facendo quello che voleva lui, no? Stava fingendo di dimenticare suo fratello.
Certo, lui non avrebbe mai saputo che era impossibile scordarsene.

Decise in quel momento che voleva andarsene di lì e chiese al ragazzo di fronte a lei se potevano andarsene.

Lui gli disse di sì, che poteva portarla a casa sua se voleva, e le disse che sarebbe andato a prendere la giacca, dandole praticamente il tempo di cambiare idea.

Lei ne approfittò andando a cercare Floyd per dirgli che se ne stava andando.

Non fu difficile trovarlo, era anche lui in compagnia di qualcuno, una ragazza mozzafiato.

Era seduto su uno dei divanetti della sala verde poco distante da dove si trovava Axelle prima.

Appena la vide arrivare mormorò qualcosa alla ragazza che teneva in braccio e le diede il tempo di scansarsi prima di alzarsi un attimo a scambiare due parole con la sua migliore amica.

Si salutarono.

Axelle aveva avuto una mezza idea di chiedere a Floyd di accennare a suo fratello dove stesse andando, ma aveva poi deciso che era meglio mandargli un messaggio lei stessa quando se ne fosse andata.

Pochi attimi dopo, uscita dalla discoteca, trovò il ragazzo di prima a due passi dalla porta.

Lo raggiunse e si incamminarono verso uno dei taxi disponibili più avanti. Entrata dentro, quasi tuffandosi sul sedile posteriore, mandò un veloce messaggio a Emmanuel mentre il taxi partiva.

"Ciao Em, sono andata a casa di un amico, ci vediamo domani a casa".

Emmanuel lesse quelle parole nere sul riquadro bianco di Whatsapp e rimise in tasca il cellulare.

L'alcol che aveva consumato invigorì la gelosia che sentiva invadergli il corpo.

In quel momento, avrebbe voluto con tutto se stesso poter sostituire il pensiero di sua sorella, almeno per una notte, con una ragazza qualsiasi.

Esaminò persino la folla intorno a lui in cerca di qualcuno che le assomigliasse.

Magari quella sarebbe potuta essere la serata in cui avrebbe potuto fregarsene, immaginarsi lei mentre lo faceva, almeno per una volta.

Poi si riprese. Non l'avrebbe fatto. O almeno così credeva.

Mentre gli si avvicinava una ragazza per parlare, si convinse che sarebbero rimaste solo chiacchere.

In fondo, tutto intorno a lui si stava facendo piuttosto nebuloso.

Erano entrambi ubriachi, ma lui lo era immensamente di più.

Accanto a lui la ragazza che si era avvicinata, che a tratti gli pareva proprio Axelle, tacque giusto il tempo di dargli il pretesto di baciarla.

Se chiudeva gli occhi, se si dilungava un poco, poteva quasi immaginarsi Axelle.

Gli sembrò di tastare la morbidezza delle sue labbra screpolate, premute fermamente contro le sue, proprio come quella domenica in cui l'aveva baciato.

Ma fu un attimo.

Gli bastò staccarsi, riaprire gli occhi e l'incantesimo si era spezzato.

Davanti a sé non c'era davvero lei.

Ma Emmanuel, inebriato com'era, e per l'ennesima volta, decise infine che non gli importava.

Riprese a baciarla.

Continuò a perdersi nel pensiero di sua sorella, a dimenticarsi chi fosse e chi avesse davanti, ad abbandonarsi finalmente al piacere che stava provando, volutamente ignorando la realtà dei fatti quel poco che riusciva.

A un certo punto pensò addirittura di potercela fare, di poter dimenticare Axelle almeno per una notte.



***Carissim*, purtroppo questo sarà l'ultimo capitolo per un mesetto a questa parte.
Non solo andrò in vacanza ma avrò anche bisogno di tempo per redigere nuovi capitoli.
Siamo arrivat* a un parte piuttosto significativa della storia, dove ormai problemi prima ignorati stanno cominciando a emergere.
Spero la storia vi stia piacendo finora.
A presto, e buone vacanze a tutt* 💖🌷***

Un amore impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora