Capitolo Sedicesimo

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Quando tornò a casa quella sera Emmanuel si sentiva così spossato che decise di stendersi subito. 

Si cambiò lentamente, sfilando strato dopo strato di vestiti, indossò i pantaloni del pigiama blu notte, e s'infilò sotto le coperte. 

Si svegliò intorno alle nove di sera, con la vescica che gli stava esplodendo. Sbuffando, si alzò in direzione del bagno, sapendo che non si sarebbe riuscito a riaddormentare facilmente. 

Dopo essersi lavato le mani accuratamente, uscì dal bagno. 

Indossò la maglia del pigiama, blu notte con dei bottoni sul collo circolare e si recò in corridoio percorrendolo lentamente per via della penombra. 

In cucina si preparò un sandwich e si sedette in sala per vedere un po' di televisione. Come al solito non c'era niente. 

Fece zapping tra i canali digitali, tra un boccone e l'altro, prima di desistere e far partire Netflix ancora una volta, nostalgico dell'ultima volta che l'aveva guardato con Elle. 

Gli mancava così tanto. 

Aveva scelto lui di ignorarla e gli pesava molto aver fatto una scelta simile. La verità era che odiava come la stava trattando. Se l'era preso con Elle per qualcosa che lui stesso non poteva controllare.

Em continuò a girare tra i vari titoli, completamente assorto nei suoi pensieri, tanto da non accorgersi che Elle era entrata nella stanza. 

Aveva i capelli lisci scompostamente sistemati in una coda di cavallo. Portava una felpa oversize rosa pastello, dei pantaloni aderenti chiari sotto cui sporgeva un paio di calze felpate. 

Gli si avvicinò piano, con passi incerti. Em continuò a premere il pulsante del telecomando meccanicamente, senza veramente vedere cosa stava facendo. 

Si accorse della presenza di Elle solo quando lei si sedette delicatamente sul divano, si girò un attimo a guardarla e.. quanto è bella, notò prima di tornare repentinamente a guardare di fronte a sé.

- Em – iniziò lei con un'espressione ferita in volto, gli occhi del color della tempesta fissati su di lui - Mi manchi. – continuò con voce tremante.

Em avrebbe voluto dirle lo stesso. Le mancava così tanto. Poteva fare finta di nulla? Poteva far tornare le cose come prima? In fondo lei non aveva colpe. Forse quella di averlo baciato, ma poteva punirla silenziosamente in eterno? Era passato un mese abbondante. Già troppo.

- Possiamo fare finta che non sia successo nulla? – proseguì Elle, che lo guardava ancora intensamente, gli occhi umidi – Per favore. – aggiunse.

Era l'ultima cosa che Em avrebbe voluto. L'ultima cosa che entrambi avrebbero voluto. Fare finta di nulla, tornare semplicemente a prima. Non poteva essere altrimenti, certo. Un mondo in cui lei ed Elle potessero stare insieme non poteva esistere. 

Em considerò le parole di Elle, pensò ai suoi sentimenti, a quanto le cose fossero diverse adesso e realizzò che non dovevano continuare a esserlo. 

Smise di premere la freccia destra sul telecomando e si voltò a studiarla. Osservò gli occhi cinerei e liquidi che lo stavano guardando. Il viso dolce, ma increspato per l'apprensione, le labbra spente e screpolate. 

Non poté fare a meno di pensare a quanto l'amava. Tanto da spezzarglisi il cuore.

- Mi dispiace davvero per quello che ho fatto – mosse le labbra dolcemente e lui vi posò lo sguardo intrigato, rimproverandosi subito dopo per i pensieri che gli erano apparsi in testa.

- Non può risuccedere. – le disse soltanto, rialzando gli occhi a fatica e ritrovando lo sguardo di lei.

Lei scosse la testa velocemente.

- Mai. – aggiunse lui, e infine lo ripeté anche lei – Non succederà più... ma torna a parlarmi, ti prego. – lo implorò. Torna a considerarmi e guardarmi gli voleva dire, ma si limitò a pensarlo solo.

Em fece un segno di assenso con la testa – vuoi vedere qualcosa insieme? – le chiese allora abbozzando un sorriso timido.

Lei gli sorrise a sua volta e annuì, asciugandosi gli occhi ancora bagnati con il torso delle mani; si accomodò meglio, incrociando le gambe e appoggiando confortevolmente la schiena al sedile di pelle color panna.

Un amore impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora