A parte quella mano, nessuno dei due osò toccarsi, sotto quel sole complice e quella solitudine gradevole di cui si erano circondati
Due mondi che non potevano incontrarsi nella realtà, neanche un'eclissi riusciva a descriverli. Nessun colore sarebb...
- Che stavate facendo tu e Minho? Felix piombò di fronte a Hyunjin.
- Stavamo parlando dello spettacolo di fine anno.
- Perché proprio con lui?
- Perché fa parte del Club.
- Come fai ad essere così tranquillo?
- Perché non ho niente da nascondere.
- Stavate ridendo e ti ha preso la mano. Come lo giustifichi questo? Al parco, poi! Come due fottuti piccioncini!
- Avanti, Felix! Come se io non avessi sopportato di peggio! Tutte le volte che sei andato a letto con tutta la città dicendo di tenerci a me!
- L'ho fatto solo quando tu volevi "prenderti una pausa"!
- Lo dici come fosse una cosa senza importanza!
- Lo hai fatto per vendicarti!
- Ah! Oh cielo! Mi credi un tipo del genere?! Veramente, Felix?
- Sai una cosa? Fa come ti pare. Ti piace Minho? Bene! Vai con lui! Non voglio vederti mai più!
- Per una volta che sono uscito con lui?
- Non è una volta e lo sai bene! Sono giorni che ti vedi con lui! Ho sopportato e sopportato, non ti ho detto mai nulla. Ma quando è troppo è troppo. Vi tenevate per mano!
- Hai frainteso tutto.
- Spiegami allora!
- Non spiego niente a chi non vuole ascoltare.
- È la tua ultima parola?
Hyunjin girò la testa dall'altra parte.
- Cancella il mio numero. Felix si allontanò.
Fu un ritorno alla vecchia vita. Anche peggio.
Era tutto ordinato, era tutto sballato, sottosopra.
Le feste, le ragazze, qualche sigaretta e qualche drink di troppo.
Hyunjin iniziò a correre la sera tardi dopo cena. Andava nei posti più isolati perché, semplicemente, non voleva sentire nulla. Non voleva riconoscere niente. Odiava tutto ciò che aveva visto con Felix e tutto ciò sapeva di Felix. Anche l'aria che respirava.
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Di contro l'altro giocava a fare il duro.
Era il solito playboy. Le luci stroboscopiche delle discoteche che mascheravano il vedo non vedo delle palpate sotto le gonne luccicanti. Il sudore che colava sotto i vestiti, i baci con la lingua giù per il collo, i capelli laccati e i tacchi da capogiro. Le ballerine sul cubo i cui reggiseni traboccavano di soldi. Un mondo sporco, un mondo facile per dimenticare. Dimenticare per quanto? Qualche ora? Giusto l'effetto di uno shot, di una fumata.