A parte quella mano, nessuno dei due osò toccarsi, sotto quel sole complice e quella solitudine gradevole di cui si erano circondati
Due mondi che non potevano incontrarsi nella realtà, neanche un'eclissi riusciva a descriverli. Nessun colore sarebb...
Felix passò l'esame e dopodiché non si videro più.
Tornarono alla vita di sempre. Il capitano rientrò in campo con una grinta maggiore, l'adrenalina che gli scorreva nelle vene, come se tutto il suo corpo fosse pervaso da profonde scosse elettriche. Non si fermava. Riprese ad andare alle feste, ad uscire con le ragazze, portandosene a letto una diversa ogni sera.
Mentre Hyunjin perdeva i petali come un giglio ignorato in inverno, cercando di non appassire dentro, avvolgendosi in un bozzolo di malinconia, cercando di metabolizzare quel nuovo dolore.
Felix giocava, Hyunjin danzava. Uno al sole, l'altro nel buio di una stanza. Se il primo faceva goal, il secondo batteva il pugno contro uno specchio. Il lupo abbracciava il suo branco, la farfalla abbracciava se stessa.
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L'arte di Hyunjin si fece più profonda e drammatica. I colori divennero più scuri, ma anche più accesi. I pastelli lasciarono il posto a corde e catene, e il risultato fu che tutti ne vennero travolsi. Chiunque guardasse Hyunjin.
Il direttore del teatro gli propose di organizzare il più meraviglioso spettacolo che la PYJ High School avesse mai visto, ed egli accettò. Ogni giorno provava e riprovava, e più incontrava Felix, più l'opera diventava viva. Non esprimeva semplicemente sentimenti, lui era il sentimento.
Dal canto suo Felix, annaspava in questo girone infernale.
Tutte le volte che toccava una ragazza, gli tornava in mente quel pomeriggio al mare. Si trasformava in quanto di più rude e più virile potesse essere, ma Hyunjin era sempre lì.
Per quanto ci provasse, non riusciva a toglierselo dalla mente. Forse perché non c'era stato un vero e proprio addio. Forse perché gli mancava.
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Un pomeriggio, dopo gli allenamenti, decise di andare a trovarlo. Sapeva che rimaneva nel teatro fino a tardi, così fece una lunga doccia e stette nello spogliatoio più degli altri, con la scusa che aveva mal di testa e sarebbe tornato a casa con più calma.
Raggiunse il luogo e rimase in un angolo, fermo ad ammirare l'altro, illuminato appena da un occhio di bue. Si accorse che erano cambiati entrambi, che avevano assorbito l'uno l'essenza dell'altro.
Hyunjin non si accorse di lui, fino a quando il riflesso dello specchio posto sul palco, non ne rivelò la presenza. Gli prese quasi un colpo.
- Uno non passa qui per caso a quest'ora. Che cosa vuoi da me?- Raccolse le sue cose.
- Sei molto bravo, penso che il vostro spettacolo avrà successo.
- Ma per favore! Cosa te ne può importare! Comunque la scuola sta per chiudere, è meglio che te ne vai.
- Sì, però... però...
- Che c'è? Non ho tempo da perdere con te!
- Mi sei mancato.
Hyunjin diede cenno di abbassare la guardia.
- Tu no. Ora vattene.- Si contraddisse nascondendo il viso alla vista dell'altro.
- Non è vero.- Felix gli toccò la manica della camicia bianca.
L'altro si voltò di scatto. Lo vide sorridere.
- Perché fai così? Lo hai ribadito più e più volte. Non siamo amici e non lo saremo mai!
- Sì. È vero. Non rimangio quello che ho detto.
- Allora smetti di tormentarmi!
- Ma è anche vero che io non bacio i miei amici.
- È stato un incidente. Avrai preso un colpo di sole.
- Può darsi. Ma non riesco proprio a pentirmene.
- È per questo che sei sparito?
- Non hai neanche provato a chiamarmi.
- Ah io dovevo chiamarti! Pensi che io sia come quelle ochette che ti scopi ogni sera? Io non corro dietro a nessuno Felix, e tanto meno dietro a uno come te!
- Allora ti importa di me! Sei geloso!
- Io non sono geloso! Non sopporto le persone incoerenti. Come te.
- Ammetto di essermi comportato come un idiota.
- Tu sei un idiota, Felix.
Ci fu una pausa.
Si guardarono. Scoppiarono a ridere.
- Hai ragione. Lo sono. Però sono sincero con te. Lo sai.- Confessò Felix.
Hyunjin annuì.
- Vorrei che riprendessimo a frequentarci. Qualche volta, se ti va.
- Sempre di nascosto?
Felix sospirò.
- Va bene.
Una volta a casa, Hyunjin si mise al PC. Aveva la memoria del cellulare piena, così decise di passare alcune foto sul dispositivo.
Tra queste ne vide una. Si ricordava di averne scattate alcune a Felix, ma questa proprio non credeva di possederla.
Era stato un attimo prima del loro bacio. Del suo primo bacio con un ragazzo.
In passato anche lui aveva frequentato delle ragazze, e ne aveva baciata una a stampo. Ma non aveva provato nulla. Si convinse fino a quel momento che era troppo giovane per capire l'amore, per questo non gli era piaciuto. Forse era davvero così. O forse nessuno era speciale quanto Felix.
Mise a posto le luci e impostò la foto come sfondo del computer.
Poi ci ripensò, non era abbastanza, e si mise a disegnarla. Prese tutti i suoi colori e iniziò.
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