CAPITOLO XVI

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Non tradire gli amici

Hyunjin e Felix iniziarono a frequentarsi assiduamente. Non si nascondevano più...beh, almeno come amici. Inoltre Felix teneva ben distinte le sue frequentazioni e i suoi "ruoli". A Hyunjin un po' dava fastidio la cosa, ma poi pensava che lo facesse solo perché si sarebbe sentito a disagio e fuori luogo con la squadra non avendo niente in comune o quasi, per cui si lasciava scivolare la cosa. Si vedevano tutti i giorni, soprattutto i pomeriggi dopo le lezioni nel teatro della scuola.

A Felix piaceva molto aiutare Hyunjin con i preparativi dello spettacolo, lo rilassava parecchio

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A Felix piaceva molto aiutare Hyunjin con i preparativi dello spettacolo, lo rilassava parecchio. Aveva imparato persino a cucire.

- Sai...ho letto la storia, quella di "Turandot". Era una donna crudele...

- In realtà...no. Non devi fermarti ai suoi enigmi, ma devi cercare nella sua anima. Non voleva sposarsi a causa della crudeltà degli uomini. Lo spirito di una sua antenata, reincarnatosi in lei, si vendicava dei suoi pretendenti riservando loro la stessa sorte al quale l'avevano condannata. Ma poi il suo cuore gelido incontra l'amore del principe Calaf e si lascia andare totalmente ai suoi sentimenti. Una prova che non tutti gli uomini fanno schifo.

Felix rise.

- Se tu fossi Turandot, mi uccideresti?

- Se tu fossi Turandot, mi uccideresti?

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- Che domanda sciocca.

- Dai, rispondi!- Lo stuzzicò.

- Beh, come potrei mai uccidere la persona che mi ha salvato dagli uomini?

Ci fu una pausa, ma il silenzio fu interrotto da uno sbadiglio di Felix.

- Sei stanco?- Gli domandò Hyunjin.

- Un pochino.- Rispose l'altro.

- Per oggi basta.

- Non voglio andare via. Non voglio lasciarti.

- Facciamo qualcos'altro. Hai gli occhi rossi e una pessima cera.

- Sto bene.

- Non mi sembra che tu stia "bene".

- È un periodaccio. La squadra mi sta mettendo sotto pressione. Io ce la sto mettendo tutta, ma sento che non ho abbastanza forze, a volte.

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