A parte quella mano, nessuno dei due osò toccarsi, sotto quel sole complice e quella solitudine gradevole di cui si erano circondati
Due mondi che non potevano incontrarsi nella realtà, neanche un'eclissi riusciva a descriverli. Nessun colore sarebb...
L'autunno copriva le strade e i tetti delle case urbane, con una coltre di foglie rosse e gialle. La città era sveglia e attiva da un pezzo.
A Hyunjin venne in mente Mary Poppins e lo spazzacamino.
Sorrise.
Indossava un lungo cappotto marrone rame e un cappello stile parigino nero. Ai piedi un paio di anfibi scuri. Aveva freddo.
Nelle mani stringeva un pacchettino giallo di carta.
Gli piaceva camminare per quelle strade dal retrogusto vittoriano. Si sentiva parte di quel mondo un po' antico, un po' tetro. Abbracciò l'involucro come fosse un tesoro. Beh, lo era, infondo.
Respirò a fondo. Era arrivato a destinazione.
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- Buongiorno. Lei deve essere il signor Hwang Hyunjin. Prego, si accomodi.
Lo studio dell'editore James Johnson, aveva un forte odore di sigaro alla cannella. Mobili in pesante color noce, arredavano l'ampia stanza, illuminata in modo poco sufficiente dalla grande finestra decorata con una leggera tenda grigia.
Hyunjin arricciò il naso. Pensò che stonava molto con tutto il resto.
- Le da fastidio la cannella?- Chiese il signor Johnson notando l'espressione di disappunto.
- No, non si preoccupi. Come le ho accennato nella mail, sono venuto a portarle lo scritto. È una storia che vale, glielo assicuro.- Rispose porgendogli il pacchettino.
L'altro sfilò l'ammasso di fogli stampati, rilegati in una copertina color pesca, chiusa da un fiocco rosso.
- Small doses of you?
- Si prenda il suo tempo per leggerla. Mi creda, ne vale la pena. La persona che l'ha scritta ha del potenziale. Peccato che non se ne renda conto.
- Senza il suo consenso non possiamo procedere alla pubblicazione, oppure andremmo in contro ad azioni legali...
- Non ce ne sarà bisogno. Mi prendo io tutte le responsabilità. E poi...non dobbiamo firmare la storia con un nome reale.
- Che nome aveva intenzione di mettere?
- Lixie.
- Solo Lixie?
- Sì. Solo Lixie.
Hyunjin fece per andarsene.
- Ah! Un ultima cosa. Questi sono i nomi fittizi da utilizzare. Ho segnato io tutti i cambiamenti da apportare con un colore diverso per ogni nome. Ecco il foglio.
Lasciò la stanza, lasciando dietro di sé un alone di mistero.
Un capitolo si concluse. Un altro. Quello finale.
Anche se, il passato, stava lasciando finalmente spazio a qualcosa di nuovo, qualcosa di grandioso.
Felix, dopo la pubblicazione del libro, si fece avanti e questa volta sul serio. Aveva recepito il messaggio. A modo suo. Hyunjin aveva bisogno di certezze, e anche se il futuro non si può prevedere, non è dato a noi sapere, lui doveva farlo. Contattò l'editoria e chiese una ristampa del libro di Lixie, il suo libro. Questa volta comparvero i loro nomi veri.
