Billy Hargrove

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ATTENZIONE SPOILER

Cosa mi rimane?

Ancora acqua, ancora pioggia, ancora lacrime che solcano le mie gote arrossate a causa di esse, tutto ciò che ora è in mio possesso è quell'amore cieco e paradossale per quel ragazzo dai capelli biondi cenere, lunghi e mossi e dagli occhi di un bl...

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Ancora acqua, ancora pioggia, ancora lacrime che solcano le mie gote arrossate a causa di esse, tutto ciò che ora è in mio possesso è quell'amore cieco e paradossale per quel ragazzo dai capelli biondi cenere, lunghi e mossi e dagli occhi di un blu surreale, inarrivabile.

Quel ragazzo che era una calamita per le attenzioni, di ragazze infatuate, di donne che potevano essere sua madre e anche dei ragazzi, i quali o lo odiavano o lo idolatravano.
La scuola si divideva, chi voleva essere lui e chi mentiva spudoratamente a se stesso.
E poi vi ero io, all'inizio lo odiavo, a scuola si susseguivano un litigio e un battibecco, un lancio di frecciatine e delle provocazioni continue. Quelle giornate ruotavano attorno a questo, era tutto così stupido se penso al resto.
Odiavo il suo modo di fare, arrogante e strafottente come se si credesse Zeus sceso dall'Olimpo.
Eppure ora sono qui, io che tanto lo odiavo ero l'unica ad attrarlo talmente tanto da eliminare quella fama classica, quanto ridicola e stereotipata da 'playboy' che si era creato non appena arrivato in città.

"Sai sei più socievole quando sei ubriaca"- il tono divertito del ragazzo mi fa roteare lo sguardo, tuttavia ho bevuto troppo, non riesco a rispondergli a tono, non quando è davanti a me, a pochi centimetri dal mio corpo

Il cuore palpita all'impazzata ma non cederò, non rinuncio al mio orgoglio per uno come Billy Hargrove

"Idiota"- gli dico senza troppa convinzione, eccessivamente annebbiata dall'alcol

"Io idiota eh?"- sussurra con voce roca avvicinando il suo viso al mio, tanto da poter sentire il suo respiro caldo su di me

Annuisco, incapace di rispondere e lui ghigna ancora più divertito

"T/n il gatto ti ha mangiato la lingua? A scuola sei molto più logorroica e insopportabile"- osserva guardandomi dritta negli occhi, mi perdo a notare ogni piccolo particolare del colore dei suoi occhi, tanto domattina me li sarò già scordati e dovrò ricominciare da capo

"Stai zitto"- riesco a dire a fatica sentendo la gola e la bocca farsi secche improvvisamente, come se tutto fosse improvvisamente troppo caldo

E poi successe la cosa che diede inizio a tutto, quel bacio improvvisato di due persone abbastanza brille che probabilmente facevano solo finta di odiarsi.

E ora cos'ho? Lui non era più Lui, aveva lasciato posto ad un mostro sconosciuto il quale lo aveva risucchiato chissà il quale posto, lasciandone solo le sembianze e un pezzettino minuscolo del ragazzo di cui mi ero innamorata. I suoi ricordi, le sue passioni, come il Surf e l'oceano erano come rinchiuse in una piccola parte della sua mente.

'Ti porterò a vedere l'oceano dove mi allenavo"

Me lo aveva promesso, dopo il mio diploma, nell'estate in cui avrei dovuto aspettare la lettera del College ce ne saremo andati da Hawkins, luogo di odio comune.

La solita domanda si propaga nella mia mente come il suono di un diapason: 'cosa mi rimane?'

Una lapide, ecco cosa mi rimane, la pioggia e il trucco ormai sbavato come la piega ai capelli, e quel maledetto ricordo, vivido come se fosse appena accaduto, di quella sera.
Se chiudo gli occhi posso ancora sentire le braccia di Steve Harrington che mi stringono quasi facendomi male, tutto per impedirmi di raggiungere Billy, tutto pur di non farmi fare la sua fine. Mi sbracciavo, mi dimenavo e urlavo fino a sentire la gola andare in fiamme, le lacrime erano taglienti come rasoi quella notte.

E poi, il suo ultimo sguardo, rivolto a me, sembrava essere tornato Lui, quel ragazzo che sotto ad un'apparenza odiosa era il mio Lui.
Tutto intorno sembrava essersi immobilizzato, vivevo quell'istante come una moviola mentre quel blu dei suoi occhi che tanto amavo si spegnavano della scintilla della vita lasciandomi un vuoto infinito al petto e provocandomi una fitta profonda al cuore.
Sono morta con lui quel giorno, quando ho stretto tra le mie braccia il suo corpo senza linfa vitale, quel giorno io ho perso anche me stessa.

Accarezzo il nome inciso sulla pietra mentre i singhiozzi tentano di coprire un tichettio di un orologio a pendolo che ormai è diventato routine da quando l'ho perso.

𝐈𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 || multifandom IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora