If the city burned down
Nonostante la giornata nuvolosa non fa poi così freddo, e qualche raggio di sole illumina il circondario dando alla città un altro aspetto, qualcosa di diverso dal solito grigiore del cemento.
Sorriso guardando una vecchia cabina per fare degli autoscatti, così mi volto verso il ragazzo di fianco a me «Questa sì che è una delle cose più normali che potremmo fare» affermo con certezza prendendolo per un lembo di felpa
«Delle foto?» domanda alzando un sopracciglio scettico
«Certo! Che domande fai? So che la tua vita è un po' una montagna russa al momento, ma volevo un qualcosa che ti desse quotidianità, no?» abbozzo un altro sorriso stringendomi al suo braccio
Lui mi sorride e il mondo si ferma, la rotazione terrestre si blocca e la forza di gravità sembra più leggera tanto da poter avere la sensazione di toccare il cielo con un dito. Il luccichio nei suoi occhi è come poter fare un tuffo in un mare tempestoso, talmente tanto che c'è un intero mondo dietro. E poi la gente dice che il color marrone negli occhi non sia stupendo.
«Allora va bene, ci sto» e poi mi bacia in modo semplice, a stampo ma pieni di dolcezza e di quella normalità che ha sempre cercato
Per quanto questo possa essere un gesto usuale tra fidanzati, per me è come se fosse sempre la prima volta, le medesime farfalle nello stomaco, brividi lungo la spina dorsale e lo stesso sorriso da ebete che mi si dipinge in volto
Entriamo in quella cabina per foto, lui si siede e afferrandomi i fianchi mi fa sedere sulle sue gambe. Lo spazio è talmente ristretto che la sua vicinanza non aiuta a rilassare il mio battito cardiaco accelerato. Posso perfino sentire il suo quanto inserisce gli spiccioli nell'imboccatura, è accelerato anche il suo e questo un po' mi rassicura, in fondo lui è la mia prima esperienza amorosa e l'incapacità di capire se le sensazioni che provo siano normali e giuste sono del tutto comprensibili.
Cingo il suo collo con un braccio in modo da tenermi meglio in equilibrio, la macchinetta parla a vanvera ed io la ignoro godendomi il profilo perfetto di Marcus mentre, con l'aria concentrata, clicca un pulsante o qualcos'altro, gli osservo la cicatrice e di come lo rende semplicemente più bello, più particolare rispetto a tanti altri.
«Pronta?» mi domanda voltandosi verso di me, io annuisco in silenzio
La voce metallica espone un conto alla rovescia, quasi al termine di esso lo bacio accarezzandogli la guancia.
Primo scatto andato.
Il seguente gli afferro il viso e gli premo sulle guance così da fargli avere un'aria buffa, e lui fa la stessa cosa a me.
Secondo scatto andato
L'ultimo siamo semplicemente noi sorridenti stretti l'uno all'altra.
Terzo scatto andato.Usciamo e aspettiamo che gli scatti vengano elaborati e stampati «Allora aspirante assassino professionista, com'è fare qualcosa di normale?» chiedo stringendomi nuovamente a lui
Si guarda attorno con circospezione, preoccupato che qualcuno abbia potuto ascoltare quello appena detto da me.
Alzo lo sguardo divertita «Non c'è nessuno, è una città dimenticata da Dio» gli dico alzando le spalle «E poi potrebbe essere una battuta» aggiungo
Non fa in tempo a rispondermi poiché le foto vengono stampate ed erogate, le afferro e guardandole non posso negare la sensazione di felicità, mi sento direttamente in paradiso
Pensavo che la mia vita fosse monotona, noiosa e priva di qualsiasi senso, poi è comparso Marcus, all'improvviso, in una serata fredda e piovosa. Come una scena di un film o di un dark romance il nostro primo incontro è stato di fronte ad un cadavere, una pozza torbida di sangue e pioggia.
Non ho mai corso così tanto veloce in vita mia.
In seguito ci siamo incontrati di nuovo in un negozio di fumetti dove lui lavora quando non è in quella scuola di pazzi, psicopatici e assassini.
Io non ne faccio parte, non dovrei neanche sapere della sua esistenza ma fortuite coincidenze mi hanno messo al corrente di tutto.Sono solo una ragazza normale che va in una mediocre scuola pubblica, annaspando nelle cose da studiare per permettermi un college decente.
La mia famiglia è composta da mia madre e il suo compagno che ormai è come un padre, nulla di troppo complicato. Al contrario della vita che ha trascorso Marcus, mia madre appena ha saputo di tutta la sua vicenda lo ha accolto come un figlio. Per fortuna non si è fatta toccare dalla reputazione o da quello che scrivono i giornali, anche perché entrambi i membri della mia famiglia non sono attenti a nessun evento di cronaca.
«Mi hai fatto conoscere la normalità T/n» la voce del moro mi riporta alla realtà, mi accarezza il viso con delicatezza prima di chinarsi a baciarmi «Non te ne sarò mai abbastanza grato» continua per poi lasciami un altro bacio veloce
«Marcus, io ti devo dire una cosa» dico fissandomi sulle foto e non sul suo sguardo che sicuramente mi starà scrutando fino in profondità per cercare di percepire qualcosa
«Dimmi tutto» preoccupato e si percepisce a colpo d'orecchio dal suo tono
Mi sforzo di alzare lo sguardo «Credo di essere innamorata di te» sussurro sentendomi così stupida a dirlo, il mio cuore subisce un tonfo come se fosse caduto in un baratro senza uscita
Forse ho parlato troppo alla leggera, sono parole importanti, ma sono anche giovane.
Spalanca gli occhi e in quel silenzio mi sento come se le mie parole fossero rimaste in un limbo ad aleggiare nell'aria, aria che sta diventando pesante.
«Credo di esserlo anche io» mi sorride prima di afferrarmi il viso con entrambi le mani e baciarmi con passione e trasporto, costringendomi a mettermi in punta dei piedi per favorire il tutto
So per certa che quello che provo forse è solo una fase dell'adolescenza, della nostra giovane età, ma non c'è altra persona (escludendo la mia famiglia) da cui correrei se dovessero mettere a ferro e fuoco la città, lui e soltanto lui.
È fatto così quello che tutti chiamano "amore"?
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𝐈𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 || multifandom IN REVISIONE
FanficRICHIESTE CHIUSE [IN REVISIONE] raccolta di immagina multi fandom #15 su tvd 01.06.2020 #9 su klaus 27.05.2020 #8 su stefansalvatore 27.05.2020 #8 su damonsalvatore 01.06.2020