𝐈𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 || multifandom IN REVISIONE

Stiles Stilinski

Our place

Il mondo è un posto strano, tra affari loschi, soprannaturale, nessuno sa effettivamente tutta la verità, ma quantomeno speravo di conoscerne buona parte. Beacon Hills è la mia casa, la mia strana e inquietante dimora, tra avvenimenti strani, attacchi animale, o qualsiasi altra cosa possa venire in mente per la trama di un film horror, qui c'è.

Certo è che pensare di diventare parte di questa strana trama mi sembrava fuori dal mondo, e invece la mia vita mi ha riservato belle sorprese, o così per modo di dire. Ad esempio, chi mai penserebbe che i lupi mannari sono reali? E che io ora ne sono uno?
Eppure eccomi qui, seduta sul sedile di una jeep disastrata, aggiustata solo con qualche pezzo di nastro isolante, al mio fianco, Stiles è concentrato sulla strada.

Ora come da prassi vi dovrei spiegare chi è Stiles,
beh ecco non c'è una vera e propria risposta, potrei descriverlo come un ragazzo sarcastico, con un sorriso da far invidia al Dio più bello dell'Olimpo, è intelligente, il che è una caratteristica molto rara ai giorni d'oggi.

Avete presente la frase 'chi ti riesce a toccare la mente vi ha già messo le mani ovunque'? Io per Stiles provo questo, la sua mente così intricata mi ha resa la persona più curiosa di questa terra, il suo modo così impacciato di propormi un'uscita è invece quello che ha conquistato il mio cuore, è paradossale che un ragazzo così fosse così imbranato, per una come me poi.
Me lo ha chiesto nei corridoi della scuola, era pomeriggio inoltrato, il sole entrava con prepotenza dalle finestre delle porte d'ingresso, ricordo ancora quell'arancione così forte da darmi quasi fastidio; poi è caduto tenendo dei libri in mano, ma si è rialzato velocemente e a grandi falcate mi ha raggiunto mentre chiudevo il mio armadietto, mi ha posto la fatidica domanda troppo velocemente e ho dovuto farglielo ripetere con più calma. Nessuno avrebbe mai scommesso che gli avrei dato una chance eppure eccoci qua.

«Perché non vorresti essere un lupo mannaro?» chiedo con curiosità, è una delle piccole cose che non mi ha mai raccontato e sono queste che mi incuriosiscono di più, fino a farmi impazzire quasi, carpire le informazioni, questo amo fare, specie con lui, all'apparenza un libro aperto ma tra le pagine qualcuna è strappata o lacerata, pronta ad essere compresa da chi ama veramente un libro.

«Non tutti sopravvivono al morso» risponde con la sua classica schiettezza disarmante «E poi serve un umano nel branco no?» aggiunge ironicamente voltandosi verso di me e accennandomi uno dei suoi sorrisi, i quali hanno il potere di mandare dritti in paradiso chi li subisce

«Giusta osservazione» commento tornando a guardare fuori dal finestrino, cade il silenzio mentre la mia mente vaga tra gli avvenimenti dell'ultimo periodo, mi limito a godermi questo momento senza accennare ad altre domande, mi piacerebbe domandargli dove mi sta portando, ma so per certo che la risposta non arriverebbe.

«Avrei scommesso che dopo tutto questo, avresti deciso di trasferirti» è Stiles a rompere il silenzio, la sua affermazione ha senso ma il mio carattere quasi mi impone di rimanere qui, mi sono trasferita nel momento in cui mio fratello è venuto a mancare, la promessa a lui mi lega a questo posto e ormai è la mia casa, il mio posto nel mondo

«Sono troppo cocciuta, e poi come faresti senza di me?» domando usando il suo stesso tono canzonatorio di prima e alzando un sopracciglio

«Touchè» commenta il moro parcheggiando la vettura, scende senza dire altro, è come un vero gentleman percorre il davanti della jeep, riuscendo perfino ad inciampare nel mentre, solo per aprirmi la portiera «T/n prego, siamo arrivati»

Sorrido e scendo, la sua accuratezza nel preparare tutto per stasera è ammirevole, mi guardo attorno, siamo su un'altura che affaccia su tutta Beacon Hills, la sera permette di godersi la vista della piccola cittadina illuminata, ma l'essere al confine di un bosco permette all'inquinamento luminoso di non impedire la vista sulle stelle.

Socchiudo le labbra avvicinandomi al bordo dell'altura, la vista è meravigliosa, e il rumore dei grilli in sottofondo rende il tutto più magico, sembra di essere in una scena di un film, di quelli romantici da drive-in.

«È stupendo» dico voltandomi verso Stiles, più lo guardo più noto altri dettagli e me ne innamoro sempre di più, siamo giovani, forse l'amore non si sa nemmeno cos'è ma perché provarci di un sentimento che a noi sembra essere tale?

«Non me ne uscirò con una squallida risposta come 'anche tu lo sei' o 'proprio come te'»comincia avvicinandosi alla mia figura «Però il concetto è quello» dalle luci che arrivano dritte dalla cittadina posso scorgere le sue gote farsi rosse, sorrido ancora di più e non riesco a non farlo, poso le mie mani su di esse e lo attiro a me baciandolo, gli ci vuole qualche secondo per rendersi conto della situazione e ricambiare posandomi le mani sui miei fianchi.

«Effettivamente è un posto alla Stiles» gli sussurro con divertimento sulle sue labbra tornando alla solita leggerezza che c'è tra noi

«Potrebbe essere anche un posto alla T/n, insomma alla fine Stiles e T/n non mi sembra una brutta accoppiata, no?» ribatte il ragazzo, dal suo tono di voce posso capire che non è una semplice frase buttata lì a caso, è uno strano modo contorto di farmi una proposta, quella di metterci assieme, perché lo so? È Stiles e non oserebbe mai chiederlo in modo diretto ed esplicito, avrebbe troppa paura di fare una figuraccia, di prendersi un brutto rifiuto, si è giù esposto tanto per chiedermi di uscire

«È una proposta questa signor Stilinski»domando rigirando il dito nella piaga solo per vederlo arrossire ancora di più «Perché la risposta è sì»

I suoi occhi si illuminano e mi bacia lui stavolta, in un bacio dal sapore decisamente più deciso di quello di prima, e nettamente meno casto e puro. Qualcosa che sa di paradiso, che mi fa scordare l'insolita trama che mi ritrovo a vivere da quando sono arrivata in questa cittadina.