Tom Riddle

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Si rifà ai ricordi riguardanti Magie Sinister (non presenti nel film)

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How do you know?

«Tom ci sei?» domando entrando nel polveroso negozio "Magie Sinister"

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«Tom ci sei?» domando entrando nel polveroso negozio "Magie Sinister"

Ho sempre odiato quel negozio, vecchio, disordinato, pieno di oggetti orrendi e raccapriccianti, esattamente il mio opposto. Gironzolo qua e là posando la mano su qualche strano oggetto ad altri più banali, rimanendo alquanto schifata notando la polvere sulla mia pelle.

Sbuffo mentre un ragazzo mi si para davanti con un sorrisetto furbo, mi porto una mano sul cuore per lo spavento, non mi aspettavo che spuntasse così velocemente.

«Eccomi» esordisce il ragazzo

«Ti pare il modo? Mi hai spaventata razza di idiota» rispondo alzando gli occhi al cielo per poi tirargli un pugno amichevole

Non ne sono sicura al 100% ma sospetto che io sia l'unica a poter permettermi una certa confidenza tanto da chiamarlo idiota, altri non hanno avuto certi privilegi. Una volta, per cercare di mettersi in mostra, ci aveva provato Nott, non è finita molto bene.

«Non fare la bambina T/n, cosa vuoi? Non potevi aspettare che finissi il turno?» chiede infastidito alzando gli occhi al cielo

«Oh giusto, sai gli oggetti quelli che cercavamo da mesi? Ne ho trovati due» affermo sorridendo soddisfatta

«Quali?» ora ho attirato la sua attenzione, i suoi occhi si spalancano e mi invita anche con essi a continuare

Non è mai stato uno con una grande pazienza quando si tratta di ascoltare altre persone.

«La Coppa e il Medaglione, quello della famiglia di tua madre, dei Gaunt» spiego con un certo orgoglio, io e soltanto io ho scoperto queste cose, non altri o quelle ragazzine che gli sbavano dietro, ma io

Lui mi guarda con un sorriso sornione, sa di aver scelto la confidente migliore, glielo leggo negli occhi, e anche di queste informazioni sospetto di essere l'unica a saperle. Sono degna, io e soltanto io.

«Stai tralasciando il dettaglio piú importante T/n, ti perdi sempre nell'euforia del momento» mi dice con un tono basso e apatico fissandomi negli occhi, mi ha sempre messo soggezione, soprattutto quando si parla delle sue ambizioni personali e dei suoi progetti

Anzi, ogni suo gesto mi provoca soggezione e brividi lungo tutto il corpo.

«Oh avanti! Lasciami essere contenta per una volta!» dico cercando di smorzare la tensione «Ce li ha una vecchia signor, Hepzibah Smith»

«Come lo hai scoperto?» mi domanda con un leggero ghigno, pronto a completare il suo obiettivo, anche se solo in parte

Gli faccio un occhiolino prima di sorridere beffarda «Ho i miei segreti Tom»

«Eppure io con te non ne ho, dimmelo T/n» il suo tono cinico e freddo mi fa sbuffare sonoramente, lo guardo di traverso, odio quando mi tratta come uno dei suoi seguaci inutili che non hanno personalità

«Non trattarmi cosí» ribatto usando il suo stesso tono di voce, l'ho presa come un affronto

Di tutta risposta accorcia le distanze fra noi, posa le mani sui miei fianchi stringendoli con forza, tanto da farmi mancare quasi il fiato, il suo viso si avvicina al mio, mi blocco persa nei suoi occhi, maledetta quella volta che mi sono innamorata di lui, facendo tutto ciò che posso per compiacerlo e stargli vicino.
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«Dimmi come lo hai saputo T/n! Se qualcuno volesse precedermi come la metteresti?!» È così nervoso che mi mette quasi timore, deglutisco rumorosamente

«Tom mi stai facendo male...» sussurro ma esce come una ridicola supplica che non volevo fare, di solito sono l'unica che riesce a tenergli testa o che mi permette di farlo, ora non riesco nemmeno a muovermi

Sono patetica e ho paura di averlo contrariato troppo.

«Dimmi. Come. Lo. Sai.» ancora una volta usa un tono adirato e senza allentare la presa

La mia espressione ormai è soltanto paura e lui sembra capirlo perché fa qualcosa che mi spiazza totalmente, le sue labbra finiscono sulle mie senza permesso, prende un bacio irruente e passionale, le sue mani lasciano i miei fianchi solo per posarsi sul mio lato b stringendolo con forza, tanto da farmi mugolare.allungo le braccia per cingergli il collo attirandolo ancora più vicino a me. Questo ragazzo mi trascinerà all'inferno.

Dopo un momento che mi sembra troppo breve, riprendo fiato che sembra essermi scomparso nel nulla, lo guardo in cerca di una spiegazione anche solo nella sua espressione del viso ma nulla.

«Non guardarmi cosí, non ti deve interessare il perché io lo abbia fatto, sii solo felice» annuisco a quelle sue parole prive di emozioni «Ora rispondi alla mia domanda»

«Conosco la signora, quando era piú giovane fu l'amante di mio padre» cedo nonostante questo fosse il motivo per cui non volevo dirglielo.

Quello è stato il periodo più brutto della mia vita, i miei genitori dopo quello scoperta hanno scelto di prendere strade diverse dimenticandosi di me e lasciandomi indietro, sempre a fare su e giù tra una casa e l'altra da parente a parente.

Tom non si scusa, non lo avrebbe mai fatto, non fa parte di lui, ricevo solo un gesto, un altro bacio, più lento e calmo. Questo è il suo modo di farsi perdonare, più o meno. Ci allontaniamo quasi bruciati solo quando un campanello avverte Tom che nel negozio è entrato un possibile cliente.

«Vai a casa T/n» il mio nome pronunciato dalla sua voce mi provoca un brivido lungo tutta la schiena «Continuiamo stasera, dormo da te» Non è la prima volta che si ferma nel mio appartamento a Diagon Alley, lo fa spesso quando ha un turno che termina troppo tardi, ma stavolta è diverso, tanto diverso

Sorrido compiaciuta uscendo dal negozio mentre lo vedo parlare con il cliente che ci ha interrotti, stanotte ho la sensazione che non dormiremo in stanze diverse.

𝐈𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 || multifandom IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora