Home sweet home
Il vuoto fa paura a tutti, è una strana sensazione che avvolge e soffoca tutti gli organi interni, sono dei rovi che tolgono qualsiasi possibilità di aria pulita. Si può provare in tante occasioni, l'ho percepita la mia prima volta nella Radura ma ora è dieci volte peggio, moltiplicata per la preoccupazione. Non per me stessa ma per il mio Lui: Thomas. Questa situazione è mio personale loop infernale. Thomas e Minho nel Labirinto per un'intera notte, e si sa, da lì non si esce mai vivi.
Spiegare cosa provo per Tommy è difficile, con lui mi sento al sicuro, mi dà la parvenza di una casa che nessuno qui si ricorda di aver avuto. Unica femmina ma mai mi ha fatto sentire quella diversa, l'emarginata, nonostante la mia introversione. Al mio fianco c'è Newt, altro compagno di disavventure qui nella Radura, compagno di questa notte insonne.
I primi raggi dell'alba illuminano la radura con un colore arancione e rosa tenue, la brezza è delicata e leggera e solletica la mia pelle, i grandi muri che ci circondano fanno meno paura con la luce ma soffocano di più. Ho un leggero brivido ma mi godo con gli occhi chiusi il sole sul mio viso e sui miei capelli disordinati, la mia mente elabora però un pensiero continuo, punzecchiante, fastidioso ed angosciante: 'e se non lo rivedessi più?'
Cosa mai potrei fare senza Tommy?
«Dovresti sforzarti almeno di bere qualcosa, è da ieri che non mangi e non bevi» la voce di Newt è bassa, lenta e preoccupata ma tenta di attirare la mia attenzione senza mettermi agitazione, la sua capacità di rimanere calmo, anche se solo apparente, è ammirevole
La mattina solitamente è piena di schiamazzi e urla, una dietro l'altra, non è mai una sveglia tranquilla, tuttavia oggi regna un silenzio assordante, l'ansia nel rivedere le mura riaprirsi è palpabile, è intrinseco nella piccola speranza di rivedere i due velocisti vivi
«Non dovresti preoccuparti di me» rispondo fissando la giuntura delle grandi mura, ormai manca poco e ogni singola fibra del mio corpo è in tensione tirata e dilaniata, tutti continuano a ripetermi da ieri sera che nessuno dei due tornerà, nessuno lo ha mai fatto, eppure tutti sembrano avere comunque un po' di speranza. Stavolta è diverso, Thomas è diverso. Tutto è cambiato, prima l'arrivo del ragazzo e il giorno dopo il mio, qualcosa che ha cambiato le carte in gioco.
«Sai, da quando ho visto quel pive posso assicurarti che è una testa dura, perciò secondo me torna, Tommy è sempre Tommy, no?» Newt cerca di rassicurarmi con un sorriso caloroso e ricolma di speranza, lo ricambio alzando un po' le spalle ed emettendo un sospiro di stanchezza
Il tempo non passa più, infinito, una tortura non quantificabile in parole.
«La mia mente mi sta giocando dei brutti scherzi, da un lato la speranza di rivederlo e dall'altra la paura di non poterlo riabbracciare, e se succedesse?» dirlo a voce alta concretizza le mie più profonde e radicate paure «Non gli ho neanche mai detto quello che provo...» rendo reale anche lo sconforto del rimpianto
Newt non fa in tempo a rispondermi, le mura cominciano ad aprirsi ed io mi alzo da terra comincio a correre a perdi fiato; i polmoni mi bruciano dopo pochi metri, segno che ho una scarsa propensione all'attività fisica. Mi fermo incantata davanti all'apertura, il Labirinto si prende tutto come un'enorme bestia. Non stavolta per favore. Gli occhi mi si inumidiscono e il respiro mi manca come se stessi affogando.
Le lacrime iniziano a scorrermi sulle gote, il sole mi riscalda di più ma di certo non aiuta il mio umore nero, il cuore mi batte all'impazzata come se da un momento all'altro rischiassi l'arresto cardiaco.
«Per favore, per favore...» continuo a ripetere come un mantra, pregando un ammasso di mura e mostri di non avermi portato via il mio unico punto fisso in una vita senza memoria
Accanto a me una cerchia di ragazzi attende invano, alcuni hanno perso le speranze, altri rimangono in piedi a fissare il vuoto oscuro delle mura.
Thomas compare dall'angolo, gli corro incontro d'istinto, lasciando che altri mi seguano per aiutare Minho, il quale viene appunto soccorso.
Tutto rallenta quando avvolgo Thomas tra le mie braccia, sembra che il mondo si sia fermato per permettermi di riprendere fiato dopo una notte di apnea. Il ragazzo mi stringe a sé, è stanco e dolorante, lo si vede e lo si percepisce ma non cambia la forza con cui non mi vuole lasciar andare. Lui aveva paura di perdermi quanto io di perdere lui.Mi allontano un attimo per guardarlo in viso, è sporco, sudato ma sorride mentre io continuo a piangere come una bambina, scaccia via alcune lacrime con i pollici «Tom» non riesco a dire altro, le parole mi muoiono in gola, vorrei urlargli che non so cosa provo per lui, ma è qualcosa di forte quanto indefinito
Sembra leggermi nella mente perché le sue labbra trovano conforto sulle mie, in un bacio maldestro che però sa di tante parole mai dette, di preoccupazione e di tanta paura di non rivedersi più.
«Mi hai tenuto viva tu lì dentro» mi sussurra a fior di labbra prima di farle combaciare nuovamente in un contatto da cui sembra dipendere l'esistenza e la sopravvivenza di entrambi
Tutto può scomparire in un singolo momento, in una notte entrambi avremmo perso l'occasione di trovare un po' di felicità vera tra queste mura, in questo Labirinto. Vivere ogni secondo come fosse l'ultimo, forse questa deve essere la nostra filosofia di vita, goderci ogni instante con l'altro, cercando di ignorare l'incertezza di questo mondo. Senza ricordi, senza idea di cosa ci sia là fuori ma abbiamo noi stessi, e forse basterà questo.
Mi accarezza i capelli con delicatezza «Una volta usciti di qua vivremo noi due insieme» mi sussurra di nuovo prima di prendermi per mano e abbandonare l'ingresso angusto del Labirinto
«Prima di fare progetti per il futuro dovresti curarti e rimetterti a nuovo» gli suggerisco posando la testa sulla sua spalla
Casa dolce casa.
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𝐈𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 || multifandom IN REVISIONE
FanfictionRICHIESTE CHIUSE [IN REVISIONE] raccolta di immagina multi fandom #15 su tvd 01.06.2020 #9 su klaus 27.05.2020 #8 su stefansalvatore 27.05.2020 #8 su damonsalvatore 01.06.2020