Occhi Rossi

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Quando aprii gli occhi, quella mattina, fui costretta a richiuderli a causa dell'intensa luce del sole che entrava nella mia stanza dalle finestre. La porta di legno chiaro che si trovava davanti a me si spalancò ed entrò mia mamma avvolta da un fascio di luce: - Buongiorno Madison McCall, oggi è il tuo primo giorno di scuola e sei già in ritardo - disse lasciandomi un bacio sulla fronte. Io sbuffai e mi alzai dal letto svogliata. Aprii l'armadio e andai in panico: cosa mi potevo mettere? Alla fine optai per dei vestiti molto semplici, non mi importava di fare bella figura; non ero come le altre ragazze infatti non adoravo vestitini, gonne e trucchi. Spesso rubavo i vestiti a mio fratello maggiore, Scott.

Mi stavo guardando allo specchio per sistemarmi un'ultima volta quando sentii la voce di mio fratello provenire dal piano di sotto: - Maddie sbrigati, siamo già in ritardo! -

- Sì, arrivo - dissi prendendo il mio zaino nero e scendendo le scale. Scott mi stava aspettando appena fuori dalla porta d'entrata e insieme salimmo in macchina. Mamma ci accompagnò a scuola, era il mio primo giorno alla Beacon Hills High School per me ed ero abbastanza agitata.

Quando scesi dall'auto salutai mamma e Scott mi prese per mano fissando lo sguardo sulla piazzetta affollata davanti alla scuola: - Questa è la tua nuova scuola piccola McCall -. Mi guardai intorno: c'erano tantissimi ragazzi con un età compresa tra i quattordici e i diciotto anni. Tutti si stavano dirigendo verso la porta d'entrata della grande scuola, ma Scott si fermò poco prima.

- Che fai? - chiesi io. Lui sorrise e poi, vedendo i suoi amici arrivare in gruppo, disse: - Aspettavo loro -. Li salutò tutti con un abbraccio, poi arrivò davanti a una ragazza molto bella, con dei capelli castani che le cadevano dolcemente sulle spalle e le lasciò un bacio sulle labbra. Era Allison Argent, la sua ragazza. Poi tornò da me, mi cinse le spalle con il braccio e disse: - Vi presento mia sorella, Madison -.

Una ragazza dai capelli rossi come il fuoco rispose dicendo: - Finalmente! Scott ci ha parlato molto di te e finalmente ti possiamo conoscere -. I ragazzi si presentarono tutti; conobbi Lydia Martin, la rossa e Stiles Stilinski, un ragazzo molto simpatico dotato di un gran senso dell'umorismo. Allison la conoscevo già, quella ragazza era un punto di riferimento per me, mi sarebbe piaciuto essere bella e coraggiosa quanto lei. 

Alla fine ci salutammo e ognuno si diresse nella propria classe. Io avevo matematica, non c'era modo migliore per iniziare la scuola, no? 

Arrivai nella classe con un po' di difficoltà nel trovarla e mi sedetti in un banco più o meno al centro dell'aula. Accanto a me era seduto un ragazzo dai capelli biondo scuro e gli occhi chiari che mi salutò: - Ehi, tu devi essere Madison McCall, giusto? - io annuii e lui continuò - Io sono Liam Dunbar -.

Alla fine delle lezioni mi ritrovai con Scott all'esterno della scuola e decidemmo insieme agli altri di andare a casa di Stiles per passare il pomeriggio insieme. Lui era il migliore amico di Scott, quest'ultimo mi aveva parlato molto di lui ma non lo avevo mai conosciuto, sembrava un tipo interessante dalle descrizioni di mio fratello, così vidi quel pomeriggio come un modo per conoscerci. Appena arrivammo a casa Scott e Allison sparirono nel vialetto e rimanemmo solo Lydia, Stiles ed io. La rossa mi fissò a lungo e poi con un sorrisetto malizioso mi chiese: - Ehi Madison, com'è andato il primo giorno? Hai conosciuto qualche bel ragazzo? -

- In realtà sì, cioè togliendo l'aggettivo bello. Si chiama, mi sembra Dunbar, Liam Dunbar. Sembra simpatico -.

Stiles si affrettò a continuare: - Ah sì Dunbar, gioca a lacrosse - si passò una mano tra i capelli - Ed è un licantropo -.

Io a quelle parole quasi mi strozzai con la saliva: - Sul serio? Aspettate, perché Scott non me lo ha detto? -

- Non lo so - risposte Stiles - Anche perché è stato lui a trasformarlo -

- Davvero? - dissi io un po' sconcertata - A proposito, voi sapete di me? -

- Sì, sappiamo che anche tu sei come Scott, tranquilla - disse la rossa con un sorriso rassicurante.

Poco prima dell'ora di cena Scott e Allison tornarono. Quest'ultima tornò a casa con Lydia, la migliore amica, e Scott propose di tornare a casa, ma Stiles lo fermò: - Perché non vi fermate qui a mangiare? -

- Se Maddie è d'accordo - disse Scott. Io annuii, alla fine mi piaceva Stiles. Era la persona più sarcastica che io avessi mai conosciuto e poi era buono e generoso con gli altri. Era l'unico umano del branco, sembrava così fragile, eppure se la cavava sempre in ogni situazione. Mi ritrovavo molto in lui, per certi aspetti.

Una volta a casa misi il pigiama e appena mi sedetti sul letto Scott bussò alla porta ed entrò. Si sedette accanto a me e chiese interessato: - Allora? Com'è andato questo primo giorno? -

- Benissimo, i tuoi amici sono tutti molto simpatici -. Mio fratello rise.

- E ho anche conosciuto Liam Dunbar, un simpaticissimo licantropo - conclusi avvicinandomi a Scott con tono provocatorio.

Lui mi guardò incuriosito: - Come fai a saperlo? -. Io scrollai le spalle e poi dissi fingendomi indifferente: - Stilinski -.

La prima settimana di scuola passò molto in fretta e al venerdì sera, come al solito, i ragazzi si misero d'accordo per stare insieme. Alla fine Stiles propose di andare a pattinare sul ghiaccio e in tono di sfida mi disse: - Voglio vedere come se la cava la piccola McCall -. Poi, vedendo Scott ridere di gusto, chiese: - Perché? Che ho detto di male? -.

- Ho pattinato per circa sette anni, Stilinski - dissi incrociando le braccia. Lui si grattò la testa confuso e imbarazzato e poi disse: - Smettila di chiamarmi Stilinski -.

Continuammo il discorso alla sera, alla pista di pattinaggio. Presi un paio di pattini e andai a sedermi vicino a Stiles, chiedendo: - E tu? Come te la cavi Stilinski? -

- Ehm... benone direi -. Scoppiai a ridere ed entrai in pista; non mettevo piede sul ghiaccio da tanti anni, mi piaceva molto pattinare ma dopo esser stata trasformata da Scott ho smesso perché non volevo mettere in pericolo altre persone. Ho attraversato un periodo brutto dopo l'accaduto. Mi sono chiusa in me stessa per molto tempo a causa della paura, paura di ferire gli altri o di farmi scoprire. Ne sono uscita completamente alcuni anni dopo, prima di incominciare il liceo, grazie a Scott, ed ero completamente cambiata. Ero diventata molto più sicura di me stessa e soprattutto in grado di controllare il mio potere.

A fine serata Scott andò a casa di Allison e Stiles si rese disponibile per portarmi a casa. Salii sulla sua Jeep mentre lui parlava ancora con gli altri e mi ritrovai a fissare il bosco che si infittiva una cinquantina di metri davanti all'auto.

A un certo punto riuscii a scorgere un paio di punti luminosi nel buio, erano due occhi di un rosso acceso che guardavano proprio verso di me. Distolsi bruscamente lo sguardo quando Stiles salì in macchina, poi controllai nuovamente e gli occhi erano spariti. Il ragazzo mi vide distratta: - Tutto ok? -, in risposta annuii e lui partì. Durante il tragitto fissai la strada e non dissi una parola. Quando Stiles fermò la macchina io non scesi subito, lui mi mise una mano sulla spalla facendomi trasalire e disse: - Madison, siamo a casa. Va tutto bene? -

- No - dissi - Prima, ho visto una cosa nel bosco -

- Che tipo di cosa? -

- Un paio di occhi... rossi, che mi guardavano -. Il ragazzo ripeté sottovoce con espressione pensosa: - Un paio di occhi rossi... che ti guardavano - fece una pausa, poi riprese a voce alta - Sei sola a casa vero? Intendo, non c'è Melissa? -

- No, sono sola -.

Lui mi fissò per un po', poi spostò gli occhi color nocciola sul bosco: - Vieni da me, domani diremo tutto a Scott -

- Perché mi sembri preoccupato? So badare a me stessa -

- Tu non puoi capire -. Mi arresi, e andai a dormire a casa Stilinski.

Teen Wolf - Il BrancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora