Avevo pianificato tutto, sin dal giorno in cui avevo litigato con Derek. Avrei usato quell'avvenimento come scusa per allontanarmi da mio fratello e dal suo branco e sarei andata con i Brewer. Avrei scoperto molte cose su di loro e avrei aspettato il momento giusto per far scoppiare questa guerra. Il momento era arrivato senza preavviso e ora mi trovavo lì in un ospedale in cui le luci lampeggiavano, all'esterno un temporale fortissimo che faceva tremare l'edificio a combatter per cosa non lo sapevo ancora precisamente. Mi sentii una stupida quando incrociai nuovamente il corpo di Allison. Se non avessi fatto quelle assurdità non sarebbe successo, ne ero certa. Avremmo pianificato qualcosa tutti insieme e lei sarebbe uscita da quell'ospedale con il solito sorriso raggiante che le disegnava della ampie fossette sulle guance. Ma non andò così. Io scelsi di fare di testa mia prendendo la strada più azzardata e pericolosa, come sempre.
Sentimmo tutti un forte rumore provenire dal tetto, come se fosse stato spostato qualcosa di molto pesante e ci bloccammo. Silenzio per alcuni minuti, silenzio alimentato da sguardi incuriositi. Poi apparve un piccolo coyote che si appostò davanti al gruppo di persone che lo fissavano incuriosito. Io, Liam e Stiles ci scambiammo sorrisi e occhiate di intesa, avevamo capito. Poco dopo il pelo iniziò a diradarsi. Il coyote iniziò ad alzarsi sempre di più in altezza sollevandosi sulle zampe posteriori che presto presero la forma di piedi e gambe.
Il coyote era sparito e al suo posto c'era una bellissima ragazza dai capelli castani e gli occhi di un marrone ipnotico: era Malia. Mentre la battaglia era ferma e tutta l'attenzione era su di lei, si rivolse a noi e urlò: - Scappate! -. Io non aspettai un secondo: iniziai a correre verso il fondo del corridoio ed entrai nella prima porta a sinistra che riuscii a scorgere mentre sentii che lo scontro era ricominciato. Tutti erano lì nella stanza con me e mi guardavano come se avessi dovuto dire qualcosa. Intorno a me c'era solo un tavolo in acciaio al centro della stanza quadrata e alcuni mobili tutt'intorno. Notai però una porta al fondo della piccola stanza con su scritto 'uscita di sicurezza'. In quel momento era l'unica via che potevamo percorrere per allontanarci dai nemici perciò feci cenno di seguirmi e spalancai la porta.
Ci ritrovammo a scendere una scala molto ripida e umida. Sentii nuovamente il rumore della porta alla cima della scalinata che si spalancava e capii che Malia non era riuscita a trattenere i Brewer molto a lungo e che ora ci stavano seguendo. Al fondo della scala si apriva un grande garage con un'unica ambulanza rimasta. Aprii le porte posteriori e feci salire i miei amici mentre Derek saliva al posto di guida e azionava il motore con un paio di chiavi prese dal centralino. Stiles esitò un secondo prima di salire: - E Malia? -.
- L'eroe lo fai un'altra volta, Stilinski - dissi prendendolo per il cappuccio della felpa e portandolo sul veicolo. Vedendo che le mie parole non lo avevano rassicurato tanto, poggiai una mano sulla sua spalla e sussurrai: - Se la caverà -.
I suoi occhi. Da quanto che non li incrociavo. Mi era mancato quello sguardo brillante.
Quando scorsi il branco entrare nel garage bussai al finestrino da cui potevo vedere Derek e gli urlai di sbrigarsi a partire. Subito un uomo riuscì ad aggrapparsi al portellone ancora aperto dell'ambulanza, ma dopo che gli sferrai un calcio sulla mascella si staccò e io richiusi le porte.
L'ambulanza ormai stava viaggiando per le strade di Beacon Hills sotto la pioggia che si era calmata di netto. Mi appoggiai sfinita all'ambulanza e mi ritornò in mente quella scena. Scott lo capì e si avvicinò a me. Iniziai a piangere, mi sentivo terribilmente in colpa per la morte di Allison. Continuai a piangere finché non esplosi: - È tutta colpa mia! È sempre colpa mia! -. Scott mi fece tacere con un abbraccio di quelli da fratello, di quelli che ti sanno tranquillizzare in ogni situazione. Tra le sue braccia mi sentivo protetta, mi era mancato nonostante fosse stata una mia idea quella di allontanarmi da lui per mesi. Mi sentii davvero contenta di essere sua sorella in quel momento, soprattutto quando mi disse: - Sapevo che non ti saresti mai unita sul serio a loro -.
Una scossa mi attraversò la spina dorsale. Mi sentii apprezzata, la sensazione di sapere che lui si fidava di me e sapeva che non l'avrei mai tradito per orgoglio mi faceva sentire amata. Scott però non era l'unico che mi era mancato: il mio migliore amico, Stiles, che in quel momento si stava mangiando le unghie nervoso. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai. Lui mi rivolse uno sguardo felice e sorpreso e mi disse: - Mi sei mancata tantissimo. Diciamo che anche io in fondo sapevo che non avresti mai fatto una cosa del genere; come avresti potuto rimanere per sempre senza di me? -. Scoppiai a ridere, la cosa che più mi era mancata di lui era il suo sarcasmo.
Poi corsi da Lydia: - Non sai quanto mi dispiace per... -
- Non ti preoccupare, non serve a niente rimuginarci sopra e smettila di pensare che sia colpa tua, perché non è così e lo sai -. Annuii anche se non mi era sembrata molto convincente. Era stata schietta e non mi aveva rivolto uno sguardo o un minimo sorriso, neanche forzato. Era ancora evidentemente molto provata e non sembrava sincera. Mi girai poi verso Liam che mi disse: - Era strano vederti sempre con lui in classe, per tutti era strano. E grazie per avermi ignorato per tutte le mattine di molti lunghi mesi -. Sorrisi e abbracciai anche lui. Io e lui eravamo amici, non di quelli super affiatati, ma mi era mancato tantissimo. Più del previsto. Ogni mattina vederlo in classe e dovergli rivolgere uno di quegli sguardi di sfida che avevo imparato a fare mi faceva sentire impotente, nonostante lui avesse davvero paura di me in quei momenti.
Raggiungemmo il parcheggio della scuola dove migliaia di studenti stavano uscendo dopo il temporale: ormai non pioveva più e il velo di nuvole scure in cielo si stava aprendo. Scesi dall'ambulanza e respirai un po' di aria sana, mi godetti quegli attimi di quiete dopo la tempesta, in tutti i sensi. Derek scese dal veicolo e mi raggiunse. Era imbarazzato, prese fiato come per parlare, ma non lo fece. Poi si avvicinò ancora e si decise a parlarmi: - Non l'hai fatto perché eri arrabbiata con me, vero? -.
- Ehi, Derek che prova dei sentimenti! - sorrisi dandogli una pacca sulla spalla - No, in realtà non sono mai stata arrabbiata con te. Ho solo usato il nostro litigio come scusa per allontanarmi da voi -
- Non sai quanto mi fa piacere sentirtelo dire -.
Vedemmo poi una ragazza correre verso di noi: era Malia. Quando la vidi sorrisi senza farlo apposta, ma la sua espressione rimase fredda: - Quindi? Non mi ringraziate per avervi salvato la vita? -
- Grazie, Malia - dissi sinceramente. Poi rivolsi uno sguardo a Stiles e gli mollai un calcio sugli stinchi. Lui si fece avanti e molto in imbarazzo e balbettando parecchio disse: - Ah, ehm, Malia. A breve ci, ci sarà il ballo della scuola. Ecco, non è che ti andrebbe di, insomma, venire con me? -. Lei lo guardò un po' incuriosita e poi senza dire nulla annuì e se ne andò. Io mi voltai verso il ragazzo che era ancora pietrificato per la risposta della ragazza: - Ehi Stilinski, ha accettato! -.
Quando più tardi ci riunimmo tutti nel loft di Derek decisi di mostrare una cosa al branco: - ragazzi, devo farvi vedere una cosa importante. Per favore non dite nulla, probabilmente mi odierete, ma... -. Mi voltai dando la schiena ai miei amici e sollevai la maglietta scoprendo il marchio del branco dei Brewer che era ormai diventato di un verde molto scuro, quasi nero. Mi voltai di nuovo e fissai il pavimento in silenzio aspettandomi sospiri arrabbiati da parte di mio fratello. Invece Scott si avvicinò a me e mise un braccio sulle mie spalle: - Che importa? Tu hai scelto di stare con noi e non sarà di certo uno schifo di marchio a impedirtelo.
- Sì, ma sono marchiata! Questo segno rimarrà per sempre! -
- Tu nel cuore hai un marchio ben più importante di quel coso. Tu hai il nostro marchio -. Lo guardai incuriosita, non capivo.
- Il nostro marchio è l'amicizia, Maddie -.
Presto fummo contenti di scoprire che il branco si era allontanato da Beacon Hills e si era sciolto in molti piccoli branchi. Non ebbi notizie di Maya per molto tempo; eravamo come una persona sola quando stavamo insieme, eravamo come sorelle ormai. Avevo paura se la fosse presa per il fatto che avevo tradito i Brewer, ma mi misi il cuore in pace perché almeno adesso ero di nuovo con i miei vecchi e unici amici.
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Teen Wolf - Il Branco
FanfictionMadison McCall è la sorella del conosciuto Scott McCall, Alpha in un branco composto non solo da lupi mannari, ma anche da banshee, cacciatori e umani. La ragazza entra a fare parte del branco e i guai non tardano ad arrivare: un nuovo branco è giun...