Una Via D'Uscita

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Mi accomodai sulle sedie all'entrata; era la seconda volta in poco tempo, solo che prima si trattava di Scott, che era guarito in poche ore, ma ora era Stiles. Non si sarebbe sistemato all'istante come mio fratello e io temevo per lui. All'improvviso la porta si spalancò ed entrò il resto del branco accompagnato da una ventata di aria gelida. Scott si diresse subito verso di me e mi abbracciò; in quell'istante, scoppiai a piangere e piansi tutte le lacrime che avevo trattenuto finora.

- È tutta colpa mia Scott! - dissi singhiozzando, mio fratello mi strinse più forte, ma non rispose. Quando mi lasciò fui subito raggiunta da Lydia e Allison che invece cercarono di rassicurarmi, ma fallirono nel loro intento, perché mi sentii ancora più impotente. Sul viso della rossa si intravedeva un velo di profonda tristezza che però nascondeva molto bene. Nei minuti successivi cercarono in tutti i modi di convincermi a tornare a casa e riposarmi, ma io mi opposi finché non si arresero e mi lasciarono lì ad aspettare.

Un paio di ore dopo mamma venne a chiamarmi: - È sveglio, ma ha rischiato di morire dissanguato -.

Prima di entrare ebbi un attimo di esitazione e lasciai andare prima Scott.

Arrivò il mio turno. Entrai lentamente a capo chino e mi avvicinai a lui senza guardarlo negli occhi, avevo paura di incrociare il suo sguardo e vederlo affranto, magari arrabbiato. Ma lui tese una mano verso la mia e, cercando il mio sguardo disse: - Va tutto bene -.

- Avrei dovuto impedirti di andare nel bosco, sapevo che era una pazzia, ma... - non riuscii a trovare un continuo per la mia frase, ma per fortuna Stiles mi precedette: - ...ma l'idea è stata mia quindi è solo colpa mia. E tu invece, stai bene? -.

Finalmente incrociai il suo sguardo. Era profondo e attento a ogni minima espressione del mio viso. Non era raggiante come sempre, non brillava nella stanza cupa. Però scavando a fondo nelle sue iridi color nocciola lo vidi. Vidi lo Stiles di sempre. Capii che non si sarebbe ripreso facilmente, ma il suo sguardo mi imponeva di stare tranquilla e mi sembrava più determinato che mai a rimettersi in sesto presto.

- Io? Oh sì certo - risposi mentendo un poco. Se lui non stava bene non stavo bene neanche io.

Il giorno successivo ero nuovamente a casa mia, come ogni mattina, speravo che Stiles si fosse ripreso e scesi contenta da Scott. Lui non sembrava molto felice e così anche il mio sorriso si spense, come se sapessi già quello che stava per dire.

- Stiles è peggiorato, le ferite hanno fatto infezione - commentò fissandosi le mani e giocherellando con un tappo. Io non parlai, mi limitai a sedermi al tavolo davanti a lui e a imitarlo fissando il vuoto. Nonostante ciò mi costrinse ad andare a scuola, mentre lui avrebbe raggiunto l'amico in ospedale. Obbedii, nonostante l'idea non mi facesse impazzire, forse mi sarei distratta. E così accadde.

Appena entrai in classe vidi Liam che si sbracciava e mi faceva segno di sedersi accanto a lui. Sul banco aveva aperto un libro e molte foto erano sparse attorno.

- Ho scoperto una cosa. Hai presente quello che dicevi l'altro giorno da Stiles, di Eichen House, del coyote mannaro, ecco -.

Mi porse delle immagini agghiaccianti e mentre le osservavo incredula continuò la sua spiegazione: - Innanzitutto ho scoperto che Eichen House è davvero un posto assurdo, ci sono persone stranissime dentro, quindi non mi stupisco che ci sia anche un coyote mannaro -. Nelle immagini in bianco e nero erano ritratte persone seminude, coperte di sangue, sporche e trasandate, persone incatenate e altre con dei buchi in testa. Liam continuò: - Dicono che vengono trapanate le teste dei pazienti per... -

- Liam basta, ti prego. Ne parleremo poi, di Eichen House -

- Oh sì, hai ragione, scusa -. Quella storia mi incuriosiva parecchio, ma la mia testa era in un altro posto e in quel momento non riuscivo a spostarla. Durante le lezioni fissai fuori dalla finestra con sguardo assente in attesa di qualcosa, qualcuno, magari Stiles che faceva il buffone passando lì davanti insieme a mio fratello che cercava di fermarlo.

A fine scuola non andai a casa, ma direttamente in ospedale. Scott mi accolse tranquillo e subito mi sussurrò all'orecchio: - Devono amputargli le gambe, tutte e due -. Per un attimo sentii un vuoto, poi mio fratello mi spinse scherzosamente per la spalla e mi ritrovai davanti Stiles che camminava ancora visibilmente indebolito. Mi girai verso entrambi, che stavano ridendo di gusto, e dissi: - Non siete affatto divertenti -.

Fu una sensazione fantastica ritrovarci tutti nel fine settimana seduti attorno al tavolo di casa Stilinski a scervellarci per trovare un nuovo piano, un modo per agire. Cambiammo presto discorso però, perché Liam spiegò il fatto di Eichen House agli altri. Alcuni, tipo Scott, dissentirono subito: - Non mi pare il caso di andare a cercare un coyote mannaro adesso che un branco cerca di ucciderci tutti e di rapire mia sorella -.

Altri invece, tipo me, assentirono: - Dai Scott, magari ci potrebbe aiutare! Pensa, un branco formato da lupi, coyote, cacciatori, banshee e un umano! -. Mio fratello però scosse la testa, ma non protestò. Io guardai Liam, stavamo pensando la stessa cosa. Feci per parlare, ma lui mi precedette: - Se tu non vorrai venire, andremo noi -. Scott, con mia sorpresa, non si mosse e non parlò. Si voltò verso Stiles e il ragazzo, come se gli avesse letto nel pensiero, disse: - Oh, certo che ci andrò anche io -. Scott rise e poi rivolgendosi a me disse: - E va bene, sai Maddie, per una volta provo a fidarmi di te e delle tue idee strane. Ma non verrò, ti lascerò con loro -.

Non sapevo se essere contenta o no: sarei andata, ma senza mio fratello. Non ci pensai più e iniziai subito a discutere con i miei complici.

In quel momento mi resi conto di quanto effettivamente era importante il nostro branco, o meglio, la nostra amicizia. Fui attraversata da una ventata di speranza e di determinazione: non vedevo l'ora di fare finita la storia del branco e di scoprire se il coyote mannaro esisteva davvero. Fu anche grazie ai miei amici, avevo già rischiato ben due volte di perdere due di loro e mi sentivo anche terribilmente in colpa, nonostante non ne potessi niente. Però in quel momento non ci pensavo, perché eravamo di nuovo tutti riuniti come sempre: Liam, Stiles ed io davanti al camino scoppiettante a pianificare come entrare ad Eichen House e chiedere di un coyote mannaro, Scott, Lydia, Allison e Derek a pianificare un possibile prossimo attacco al branco.

Teen Wolf - Il BrancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora