Prima che mi rendessi conto che Natale era passato fu già ora di ritornare a scuola. Al mattino faceva molto freddo e quindi mamma si offrì di accompagnarci. Avevo il mio solito zaino nero mezzo rotto che era appartenuto a Scott e indossavo una delle mie solite tute comode che Lydia non apprezzava molto. All'esterno della scuola ci riunimmo con tutti gli altri, come sempre.
Un po' mi era mancata la scuola, ma i ragazzi no di certo siccome ero stata più con loro che a casa mia. Entrammo nel freddo corridoio dove i muri erano ricoperti da due file di armadietti rossi fuoco: era come sempre colmo di studenti che andavano in direzioni opposte e di gruppi di ragazzi riuniti come noi. Il mio sguardo si soffermò però su un armadietto che si trovava a circa metà corridoio. Era completamente ricoperto di foglietti e sul pavimento c'era una massa di mazzi di fiori. Mi avvicinai seguita dagli altri e notai sui foglietti delle scritte molto macabre. Rabbrividii al pensiero che quella studentessa fosse morta nelle vacanze di Natale. Appena gli altri furono abbastanza vicini da potermi sentire dissi: - Secondo voi ha almeno aperto i regali di Natale? -. Gli altri mi rivolsero sguardi di rimprovero, anche quella volta il sarcasmo aveva preso il sopravvento. Solo Stiles rise, e fui contenta di poter ritrovare un altra volta quel sorriso che illuminò la tristezza di quel momento.
Per tutto il giorno chiesi a vari studenti se sapessero cos'era accaduto e tutti mi risposero solamente che era scomparsa. Così, all'uscita, mi rivolsi a Stiles: - Ehi tu, appassionato di crimini! - lo chiamai - Riusciresti a chiedere a tuo padre se sa qualcosa su quella ragazza? -. Lui annuì all'istante e corse subito a casa a chiedere informazioni allo sceriffo della contea di Beacon Hills, nonché appunto suo padre.
Una mezz'ora dopo, nel bel mezzo del pomeriggio, ricevetti una chiamata dal ragazzo: - Maddie, ho scoperto un sacco di cose - si schiarì la voce e continuò con entusiasmo - È scomparsa all'inizio delle vacanze e per tutto il tempo non è stata ritrovata e quindi la credono morta. In città non si è trovata e quindi l'unica opzione restante è che sia nel bosco, e sai che cosa vuol dire? -
- Non ci penso neanche, Stilinski! -
- Che noi andremo a cercarla! Tra poco passo a prenderti - e chiuse la chiamata. Io lanciai il telefono sul letto e pensai al perché fosse così stupido e ingenuo a volte. Pochi minuti dopo vidi la porta della mia stanza spalancarsi con forza ed entrò Stiles. Io lo guardai sbalordita: - Chi ti ha aperto? -
- Nessuno - e mi mostrò una copia della chiave di casa - Me l'ha data Scott un po' di tempo fa -.
Poi mi fece cenno di seguirlo, ma io non lo assecondai: - Stilinski, calmati. Innanzitutto perché tutta questa fretta? -
- Perché questa sera la polizia cercherà il cadavere e se lo troverà lo porterà via! -
- Seconda cosa, ricordi l'ultima volta che tu e mio fratello siete entrati nel bosco di notte a cercare un cadavere? Lui è diventato un licantropo! -
- Certo che me lo ricordo, ma tu sei già un licantropo! -. Aprii la bocca per controbattere ma mi arresi battendomi una mano sulla fronte, poi mi avvicinai a lui: - Non possiamo andare solo noi due, è pericoloso! -. Lui mi guardò facendo gli occhi dolci e poco dopo mi ritrovai accanto a lui sulla sua Jeep. Lo stavo davvero facendo? Stavo davvero entrando nel bosco con Stiles Stilinski? Era un po' un suicidio, però non so perché seguii il mio amico in quel pomeriggio nuvoloso di gennaio.
Arrivammo al limitare del bosco e lanciai al mio amico uno sguardo di rimprovero. Scendemmo dalla macchina e vedendolo confuso chiesi: - E adesso? Che hai intenzione di fare? -. Mi guardò spazientito e senza rispondermi si diresse dritto nel bosco, poi si bloccò e mi chiese: - Entra nella tua parte di cervello da lupo: dove nasconderesti un cadavere? -
- Ma chi ti ha detto che è stato un licantropo? -
- La mia testa -. Lo guardai sempre più stupita e poi dissi: - Comunque non so dove nasconderei un cadavere, è così grande il bosco -. Dopo quasi quaranta minuti di camminata a vuoto fermai Stiles: - Ti rendi conto di quello che stiamo facendo? -.
Lui continuò a camminare tranquillo, come se cercare un cadavere nel bosco fosse una cosa da tutti i giorni. Ad un certo punto, mentre mi ero allontanata di alcuni metri dal ragazzo per cercare sentii un forte rumore metallico che mi fece trasalire seguito da un urlo che squarciò l'aria. Mi voltai verso Stiles e lo vidi a terra con una gamba intrappolata in una trappola per orsi. Poco più avanti un ragazzo con il volto nascosto dal cappuccio della felpa grigia che indossava si stava avvicinando a lui. Abbassò il cappuccio e ne uscirono molti capelli biondi arruffati che subito mi furono famigliari. Dylan sorrise guardando Stiles e si finse sorpreso di incontrarci lì in quel momento: - Maddie, chi si rivede. A breve il tuo amico sarà morto, a meno che tu non decida di venire con noi e io lo libererò, anzi lascerò in pace tutti i tuoi amici - disse alzando sempre di più la voce.
La rabbia stava diventando incontenibile, sentii un formicolio sulle punte delle dita delle mani e le unghie si trasformarono in lunghi artigli. I miei canini si allungarono e i miei occhi iniziarono a brillare di un giallo acceso. Mentre mi avvicinavo lentamente a Dylan, lui mi precedette trasformandosi a sua volta e lanciandosi verso di me. Io mi schivai per un soffio e mi girai per poi vederlo a terra. Mi chinai verso di lui e incrociai i suoi occhi, non fui sorpresa di sapere che si poteva trasformare, ma rimasi incantata ancora una volta dalla sua bellezza. Riusciva ad essere attraente persino da licantropo.
Prima che potessi fare qualsiasi cosa mi graffiò in pieno viso con i suoi artigli giallastri e si alzò di scatto. Con un forte ringhio gli sferrai un calcio nel fianco e successivamente lo trafissi con gli artigli della mia mano sinistra nell'altro fianco. Il biondo si premette una mano sulla ferita che smise subito di perdere sangue per poi tagliare l'aria con le sue unghie mentre io indietreggiavo. Inaspettatamente mi abbassai evitando di essere graffiata e piantai nuovamente i miei artigli dietro il suo collo. Per un attimo ebbi una visione: Chris Argent, il padre di Allison, che dava la caccia a un branco. Poi un susseguirsi di immagini di morte, paura e sangue.
Il biondo smise di dimenarsi e il suo urlo di dolore risuonò in tutto il bosco. Sentii una strana sensazione, non volevo fargli del male. Eppure lui aveva fatto del male al mio migliore amico.
Successivamente si lasciò cadere per terra e io, senza pensare ad altro, mi voltai verso Stiles e ruppi la trappola che lo immobilizzava. Mi trasformai nuovamente e mi resi conto tardi che il ragazzo aveva perso i sensi. Aveva i pantaloni dal ginocchio fino alla caviglia completamente squarciati e impregnati di sangue che si stavano sciogliendo e mischiando con la carne esposta. Rivolsi uno sguardo al limitare del bosco e mi resi conto di non essere lontana dall'ospedale.
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Teen Wolf - Il Branco
FanfictionMadison McCall è la sorella del conosciuto Scott McCall, Alpha in un branco composto non solo da lupi mannari, ma anche da banshee, cacciatori e umani. La ragazza entra a fare parte del branco e i guai non tardano ad arrivare: un nuovo branco è giun...