Dopo svariate settimane dopo l'inizio della mia nuova vita avevo preso le abitudini del branco: con loro mi esercitavo spesso a livello di difesa personale e avevo imparato cose che mio fratello non sarebbe mai stato in grado di insegnarmi. Capii com'era davvero essere un lupo mannaro e come potevo trarne vantaggi molto utili e imparai a controllare maggiormente i miei poteri. In pochi mesi anche il mio carattere cambiò nettamente: ero sempre più testarda e senza pietà, stavo diventando un vero nemico per Scott e gli altri. Dylan mi aveva convinta ormai che quest'ultimo era realmente il nemico e avevo imparato molte tattiche per affrontarlo un domani. Quel domani però arrivò molto presto.
Era un pomeriggio di fine maggio, caldo però molto nuvoloso e tirava un vento fortissimo. Eravamo tutti a scuola per le lezioni pomeridiane e io ero come al solito seduta accanto a Dylan. Il vento soffiava sempre più forte, dall'interno scorgevo gli alberi piegarsi quasi a toccare terra con le foglie, e Harris lanciava delle occhiate molto preoccupate al cielo. C'era una forte tensione in classe da quando i vetri si erano messi a tremare ed è iniziato a piovere. All'improvviso entrò in classe il Coach che diede l'avviso che saremmo rimasti tutti chiusi dentro la scuola finché non sarebbe tutto finito e che le lezioni sarebbero state sospese. Così uscimmo tutti in corridoio e iniziammo a sentire dei forti boati provenire dall'esterno e il rumore della pioggia farsi sempre più assordante. All'esterno era un disastro. Una tromba d'aria stava per invadere Beacon Hills e la pioggia scendeva a cascate. Lampi luminosi e netti squarciavano il cielo nero e tuoni che facevano tremare il pavimento li seguivano.
Mentre ero appoggiata al mio armadietto aspettando di poter uscire passarono davanti a me due professori che discutevano e riuscii a cogliere alcune parole: - Sta succedendo il finimondo là fuori -
- Ho sentito che è saltata la luce all'ospedale e stanno cercando di spostare tutti i pazienti, alcuni sono già morti -
Smisi per un secondo di respirare, cercando di sentire di più, e poi senza neanche pensarci corsi verso la porta e uscii da scuola. In breve mi ritrovai a correre sotto il diluvio universale verso l'ospedale dove mia mamma stava lavorando e sperai che Scott non avesse avuto la mia stessa idea; non avevo per niente voglia di vederlo. Al solo pensiero che mia madre fosse là fuori con una tromba d'aria in arrivo mi fece correre fuori. Lei era l'unica persona che mi rimaneva da quando ero passata al branco di Dylan e nonostante tutto ha continuato ad amarmi. Mi ha sempre cercata, per tutti quei mesi, ma io non sono mai tornata a casa. Mi sentii un po' in colpa.
L'ospedale era un viavai di ambulanze che trasferivano i pazienti in altre strutture e infermieri e dottori che correvano su e giù per le scale e che cercavano di tenere in vita i più gravi. Scorsi tra di essi una donna che mi assomigliava incredibilmente, non ci avevo mai fatto caso. Mi immedesimai in lei e immaginai cosa avrebbe potuto pensare mia madre quando mi avrebbe vista correrle incontro dopo quasi due mesi che non mi facevo viva. Senza pensare ad altro mi feci coraggio e andai verso di lei. Appena mi vide spalancò gli occhi e mi fece segno di entrare nell'ospedale, al riparo: - Che stai facendo qui? Non hanno chiuso la scuola? -
- Credevi che ti avrei lasciata qui da sola? -
- Tesoro, ma non sono sola: dovrebbe arrivare anche tuo fratello a breve -. Alzai gli occhi al cielo, nonostante dentro di me mi si spezzò un po' il cuore. Il pensiero di esserle mancata talmente tanto di aver rinunciato a me mi bruciava dentro. Avrei voluto farle capire che me ne ero andata per Scott, ma lei rimaneva sempre la mia mamma, ma mi limitai a sedermi su una sedia asciugandomi con un asciugamano i capelli bagnati.
Fui contenta del fatto che non mi avesse detto niente della mia assenza, un po' meno del fatto che stavo per rivedere mio fratello. Quando alzai lo sguardo vidi Scott che camminava verso di me e feci per andarmene, ma proprio in quel momento, mentre l'ultima ambulanza lasciava l'ospedale, entrarono le ultime persone che avrei desiderato lì in quel preciso istante: Dylan e il resto del branco compresa Maya. Notai subito lo sguardo compiaciuto del biondo che fissava intensamente Scott e dopo qualche secondo di silenzio, disse: - Chi si vede, McCall -. Quel sorriso trafisse mio fratello.
Ormai l'ospedale era deserto, tutti se n'erano andati, dottori e pazienti, e fuori il tempo continuava a peggiorare. Mia madre era sparita senza dirmi nulla, faceva sempre più freddo, il cielo era sempre più scuro e il vento era talmente forte che sembrava stesse per scoperchiare tutte le case della città. La tensione si percepiva facilmente, chi avrebbe attaccato per primo? Io ero in mezzo: da una parte mio fratello, dall'altra il mio ragazzo con il suo branco.
Ormai mi ero divisa da Scott, avevo promesso a Dylan che mi sarei impegnata e allenata per sconfiggerlo, quindi rivolgendomi al biondo sussurrai: - Attaccate -. In pochi istanti tutto il branco iniziò a rincorrere Scott e per un attimo lo vidi già morto. Era uno contro una ventina di lupi mannari, tutti infuriati che gli correvano dietro come i leoni rincorrono le prede. Dylan si era trasformato e sfoderava i suoi artigli, anche Maya era diventata un lupo; non l'avevo mai vista prima. I suoi occhi bellissimi erano diventati di blu elettrico e tutta la sua bellezza era sparita dietro al viso sporco e a quell'espressione colma di cattiveria e voglia di uccidere. Mi trasformai anche io e inseguii Scott insieme al mio branco. Sentii il forte ruggito dell'Alpha e capii che stavano per arrivare anche gli altri, i miei vecchi amici. Quando arrivai al piano di sopra Dylan mi ordinò di scendere e sorvegliare il piano terra mentre tutti gli altri si sarebbero assegnati una zona dell'ospedale da controllare: l'obbiettivo era quello di uccidere tutti i nemici. Seguii i suoi ordini e aspettai impaziente che qualcuno aprisse la porta, ma non accadde nulla. O almeno fino a quando non sentii un urlo squarciare l'aria e sovrastare il rumore della pioggia di sottofondo. Capii così che l'intero branco McCall era di sopra che sfidava il branco Brewer.
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Teen Wolf - Il Branco
FanfictionMadison McCall è la sorella del conosciuto Scott McCall, Alpha in un branco composto non solo da lupi mannari, ma anche da banshee, cacciatori e umani. La ragazza entra a fare parte del branco e i guai non tardano ad arrivare: un nuovo branco è giun...