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Il giorno successivo era il giorno della partita di lacrosse di Scott. Lydia e Allison mi costrinsero ad andare con loro a fare shopping per la sera. A fine pomeriggio andammo tutte a casa della rossa e io indossai un nuovo paio di jeans che mi ero comprata e una vecchia felpa di Scott color ruggine della squadra di lacrosse. Sulla schiena c'era stampato il nostro cognome e il suo numero di gioco. Quando uscimmo di casa le mani mi si congelarono e le nascosi sotto le spesse maniche della felpa, faceva molto freddo.

Arrivammo presto a scuola e ci sedemmo sulle tribune, nel nostro solito posto che si trovava abbastanza in alto, il giusto per poter vedere tutti i giocatori. Scott, Stiles e Liam erano già in campo ed erano intenti a cercarci con lo sguardo, così Allison si alzò e scuotendo le braccia si fece vedere. Scott le mandò un bacio con la mano e si voltò di nuovo verso gli altri.

La partita non incominciò proprio nel migliore dei modi. I ragazzi di Beacon Hills si stavano facendo stracciare, ma poi nel secondo tempo iniziò una veloce rimonta. Negli ultimi minuti di partita, le due squadre erano pari, ma un avvenimento ribaltò le aspettative del pubblico. Un ragazzo della squadra di Beacon Hills con il numero 24 stampato sulla schiena corse verso la porta e con tutta la sua forza lanciò la palla segnando. Il ragazzo si tolse il casco e scosse la testa liberando i capelli castani. Riconobbi Stiles girarsi con le mani tra i capelli dopo aver salvato la partita mentre tutti i suoi compagni di squadra gli correvano in contro e l'arbitro fischiava il termine del gioco. Quando i giocatori si diressero verso gli spogliatoi io corsi giù dalle tribune e cercai Stiles con lo sguardo. Quando lo incrociai incominciai a correre verso di lui, che aveva spalancato le braccia. Abbracciai il ragazzo e lui mi sollevò. Circondai i suoi fianchi con le mie gambe e gli feci i complimenti scompigliandogli i capelli con una mano.

Mentre aspettavamo i ragazzi all'esterno sentii una voce provenire dal nulla. Era una voce profonda, quasi roca.

- Madison, so che puoi sentirmi. Tuo fratello sta bene, per fortuna - disse con un tono molto calmo - So che ti piaccio, la cosa è reciproca. Vieni, unisciti a noi, saremmo tutti una bellissima grande famiglia -. Mi guardai intorno furtiva e in lontananza, al limitare del bosco, Dylan era in piedi rivolto verso di me che sorrideva in quel modo veramente attraente, che però conteneva una punta di malizia e cattiveria. Ancora una volta mi persi nella sua bellezza, nei suoi occhi, nel suo sorriso, e mi ritrovai a pensare molto bene a quello che mi aveva appena detto.

Quando Stiles da dietro mi poggiò le mani sulle spalle sobbalzai per lo spavento, ma vedendo che era lui sorrisi. Prendendomi per le braccia mi fece girare verso di lui e con un enorme sorriso radioso, che era in grado di portare luce anche in una notte scura come quella, completamente diverso da quello che avevo appena visto al limitare del bosco, mi confessò: - Sono particolarmente contento oggi, sai? -. Allora lo spinsi in modo scherzoso dalla spalla e lui ricambiò. Poi Scott mi fece un cenno mentre salutava gli altri e lo seguii verso casa.

Le vacanze di Natale si stavano avvicinando e negli ultimi giorni non ci furono pericoli o minacce. Quando tornai a casa dopo l'ultimo giorno, vidi il salotto illuminato da lucine di tutti i colori, un piccolo pino risaltava sul fondo della stanza. Era addobbato con palline di tutti i colori e circondato da altrettante luci. Affianco all'albero c'era mamma in piedi che ci aspettava; sarebbe dovuta essere a lavoro, ma era rimasta a casa per farci una sorpresa. Appena la vidi la salutai e la abbracciai forte, poi salii le scale per andare a posare lo zaino nella mia stanza e notai che anche il corrimano era avvolto da un filo di luci colorate. Sulle porte delle camere da letto al piano di sopra erano appese altre decorazioni e anche all'interno delle stanze. In casa c'era una bellissima atmosfera natalizia.

La vigilia la passammo tutti quanti a casa di Stiles, come sempre. Anche quella casa era tutta decorata anche se le luci erano fissate con nastro adesivo molto visibile e in alcuni punti erano aggrovigliate, l'albero aveva la punta storta e le decorazioni appese si sarebbero staccate da un momento all'altro. Al mattino passammo un po' di tempo insieme e poi pranzammo. Dopo aver finito io iniziai a togliere i residui del nostro pranzo dal tavolo e ebbi la conferma del fatto che Stiles era la persona più disordinata che io avessi mai conosciuto: - Stilinski ma cosa ci fanno i piatti e i bicchieri insieme ai biscotti? -

- Non lo so - rispose con aria innocente, scoppiammo tutti a ridere.

Poi mi accomodai sulla poltrona che stava accanto al divano su cui erano seduti Stiles e Liam e chiesi: - Conoscete Eichen House, vero? -. Il primo annuì parecchio incuriosito: - Sì, quella specie di ospedale psichiatrico -. Così continuai: - Gira voce che ci sia un coyote mannaro all'interno -.

Ci fu un attimo di silenzio, poi Liam disse: - Sono solo voci che girano tra i vecchi, Maddie -.

Scrollai le spalle e poi vidi la porta spalancarsi e Scott, Allison e Lydia rientrare.

Il mattino successivo mi svegliai all'alba, rendendomi conto che era Natale corsi a vedere se qualcuno era già sveglio e con sorpresa notai mio fratello e mia mamma già al tavolo che facevano colazione. Ero impaziente di aprire i regali così mi fiondai sul divano e presi il primo dei soli due pacchi che avevo. Era quello di mamma e non vedevo l'ora di aprirlo: all'interno del grosso pacco c'era una grande pila di libri. Quando la vidi sorrisi: mi aspettavo di meglio, ma in fondo ero contenta perché mi piaceva molto leggere. Poi presi il piccolo pacchetto, grande poco meno della mia mano, con su scritto "da Scott, per Maddie". Aprii lentamente e subito scorsi qualcosa di argentato, aprendo di più vidi una collana d'argento con un ciondolo circolare. All'interno erano disegnati, o meglio incisi, due cerchi colorati di nero, uno dentro l'altro. Era il simbolo del branco.

Dopo un pranzo molto abbondante io e Scott ci dirigemmo nuovamente verso casa di Stiles dove ci saremmo scambiati tutti quanti i regali. Quando entrammo, tutti ci stavano già aspettando. Subito Lydia mi porse un pacco avvolto da una carta rosa tenda. Io lo appoggiai sul tavolo e iniziai a scartarlo: conteneva un vestito azzurro, semplice, ma d'effetto. Ringraziai Lydia, nonostante non adorassi i vestiti, e poi presi il regalo di Liam. Era incartato malamente, ma apprezzai lo stesso l'impegno. Conteneva una piccola targhetta appesa a una collana su cui c'era scritto "tre cose non si possono nascondere: il Sole, la Luna, la Verità"; era la frase che usavo in passato per controllarmi durante la luna piena. Successivamente presi quello di Allison. Lo aprii lentamente e subito vidi un libro, ma non era un libro normale: era molto antico e malandato. Quando fui in grado di leggere il titolo mi si illuminarono gli occhi; era una copia del bestiario della sua famiglia. Guardai Allison stupita e la abbracciai ringraziandola. Poi spostai lo sguardo verso Stiles, che mi guardava tenendo in mano un orso di peluche abbastanza grande. Io lo notai e quando me lo porse corsi a prenderlo.

Io adoravo i peluche da quando ero piccola. Era una cosa abbastanza infantile, ma quando mi sentivo sola rimanevo con i miei peluche fingendo che avessero vita e spesso mi addormentavo abbracciandoli.

Teen Wolf - Il BrancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora