"Okay andiamo"
Mi sdraio a pancia in su, come mi avevano suggerito, gambe e braccia aperte a stella, chiudo gli occhi e inizio a contare.
Ad ogni numero penso a lui.
Ai campi sconfinati di quel luogo.
Alle stradine munite di salite e discese tortuose.
Ai negozi e ai minimarket.
Alle scuole e ai ciliegi in fiore.
Alle palestre, e al loro odore.
L'odore di gomma e ghiaccio spray.
I palloni sparpagliati.
Le suole che stridono sul pavimento di legno.
La luce che filtra dalle finestre alte e l'aria fresca che entra dalle porte.
Sento le loro voci.
Acute e concitate, in cori di esclamazioni.
La palla che viene colpita e che colpisce a sua volta il suolo, rimbalzando forte fino a rotolare via.
Li sento.
Li vedo.
Sono qui.È tutto così reale.
Una strana felicità inizia a crescere e io credo di non essermi mai sentita meglio.《Ehi ciao!》Sugawara Koushi si avvicina. É identico, con quei capelli grigi e il viso aperto, gli occhi scuri e quel suo neo che lo caratterizza.《Chi sei?》
"Giusto. Loro non lo sanno. Non possono saperlo."Sento degli sguardi addosso e percepisco che l'allenamento si è interrotto. Il professor Takeda si avvicina 《Mi dispiace ma quest'area è riservata al club di pallavolo. Se vuoi iscriverti devi prima compilare un modulo.》Mi avvisa cortesemente. È piccolino per essere un trentenne, ha il viso giovane con grandi occhi scuri coperti da due lenti spesse. Capelli ricci e corti e un portamento affabile.
《Sei del Karasuno, giusto?》"Eh ora che faccio?"
《Emh no.. cioè》
Mi guarda interrogativo ma poi si illumina 《Ah! Ho capito, sei nuova?》
È l'unica risposta che posso accettare quindi annuisco.
《Vieni con me ti accompagno a firmare》 e lo seguo con le guance rosse per l'emozione. Ho già un sacco di aspettative non vedo l'ora di conoscerli tutti, o meglio farmi conoscere.
Spero di piacerli.I miei occhi si aprono e la luce filtra dalle finestre.
"Una leggera luce filtra dalle finestre toccando il viso con dolcezza e sussurrandomi un risveglio."
Molti la descrivono così, quella luce mattutina.
Come qualcosa di leggero e accogliente.
A me non piace.
La definirei più una botta accecante, che ti riporta alla realtà con una velocità tale da non permetterti nemmeno di controbattere.
Non si è preparati.
Ma d'altronde non è colpa sua.
È una scelta egoistica prendersela con la luce del Sole, quando non ha nessuna colpa per la monotonia della mia vita.Le pareti della mia camera mi colpiscono, e le riconosco, come si fa con un vecchio amico.
Mi sembra di aver dormito per un tempo lunghissimo.
Di aver vissuto un'altra vita.
Di essere stata altrove.
Poi la sveglia suona.
Sono di nuovo a casa.
Scoppio in un pianto silenzioso, posando una mano sulle labbra per non fare rumore e rischiare di svegliare tutti.
Voglio tornare.
Voglio tornare indietro e restare lì. Con loro, con lui.
Non in questo mondo dove nulla ha un senso, dove non ho uno scopo.
Ma non posso, perché questa è la mia realtà e non posso vivere nell'immaginario per sempre.Finalmente decido di alzarmi e prepararmi per andare a scuola. Uno dei posti che più mi fanno sentire di troppo. Ma purtroppo devo andarci, per far credere di voler interagire almeno un minimo con altre persone, e ovviamente per diplomarmi.
Fortunatamente mi manca relativamente poco, essendo l'ultimo anno.
Poi potrò decidere della mia vita con calma.
Pronta, per quel possa definirsi, esco di casa per prendere il pullman verso l'inferno che mi attende per le prossime 6 ore.Il suono della campana finale è quello che attendo con più impazienza.
La volontà implacabile di infilarmi le cuffiette e attivare la playlist del mio telefono estraniandomi da quello che mi circonda mi fa fremere.
Controllo ancora una volta l'orario sul telefono, nonostante l'abbia già fatto 3 volte nel giro di 20 secondi.
Gli altri stanno chiacchierando felicemente e confusionariamente in quelli che sono i soliti 5 minuti più interminabili delle mie giornate.
Durante le ore di lezione non devo preoccuparmi di interagire, perché con i professori è impossibile sgarrare, e stare attenta a lezione permette al tempo di passare più velocemente.
Ma tra un cambio di lezione e l'altro è un'agonia vedere gli altri parlare. Assistere da spettatore, conoscendo ormai le loro vite, ma non poter intervenire con un commento simpatico o un suggerimento, perché non è con te che stanno parlando.
Di solito mi limito a guardare il cellulare ascoltandoli da lontano, giocando con i lacci della cartella, arrotolandoli e srotolandoli in un mantra ripetitivo.
Come sto facendo ora, controllando a intermittenza l'ora.
2 minuti. Mancano solo 2 minuti.
E finalmente lo sento. Il suono della libertà.
Aspetto ancora qualche secondo che i primi compagni inizino a uscire per non sembrare una disperata a precipitarmi fuori dalla classe.
Mi alzo strisciando la sedia e rimettendola sotto il banco per far passare quelli dietro di me.
Quando esco alcune mie compagne parlano concitate, sento solo "mio" e "ragazzo" prima di infilare le cuffiette e far partire finalmente la musica.
Cammino tranquilla ora.
Mi basta questo.
Un suono diverso dal continuo parlare.
Una melodia rassicurante per farmi sentire sicura e camminare con calma.
Finalmente fuori da scuola vedo i soliti gruppi allontanarsi insieme tra risate che non riesco a sentire.
Poi vedo una scena, che mi fa sorridere e allo stesso tempo rattristare.
Una mia compagna, che corre tra le braccia di un ragazzo.
Lui che la bacia e le porge una rosa e lei le sorride mentre si dirigono verso la macchina.
È un cliché che non mi dispiacerebbe provare.
So che è stupido. A volte penso che vorrei solo degli amici. Altre volte mi permetto di pensare che sarebbe bello anche avere una persona da amare. Ma sarebbe chiedere troppo, quindi rivolgo tutti i miei desideri a trovare delle persone che possano rendermi la vita felice e piena di ricordi.
Però sorrido, perché loro sono così carini che è inevitabile provare felicità e empatia.Mi volto per dirigermi verso la fermata del pullman una canzone parte, e sorrido ancora sentendone le prime note.
La canticchio a mente immaginandomi lui, sapendo di non poterlo mai avere.
E sembra una storia uscita da un film o da una penna su carta, ma nel momento in cui parte il ritornello una mano mi preme sulla spalla e mi fa voltare verso un ragazzo meraviglioso.
Il ragazzo dei miei sogni.
Quello che è il volto dei miei pensieri più dolci, più felici, più passionali e più tristi.
Il volto del mio amore più grande.
Il volto di un amore impossibile.
È il suo, e per un attimo penso di immaginarmelo.
Ma è proprio lui.
E per un attimo mi sento in pace.《I think that you are the one for me
'Cause it gets so hard to breathe
When you're looking at me, I've never felt so alive and free
When you're looking at me, I've never felt so happy》E penso che non ci siano parole più azzeccate, che quelle di questa canzone in questo momento.
Sembrano passare anni, e penso di essere in un sogno.
Lo vedo muovere le labbra così tolgo una cuffia e quando sento la sua voce pronunciare il mio nome, tolgo anche l'altra concentrando tutta la mia attenzione su di lui.
《Finalmente ti ho trovata》Sento mancare un battito.
《Tu sei.. sei veramente tu?》 È tutto quello che riesco a dire.
Non posso crederci, perchè impossibile.
Lui non esiste.
Lui è un personaggio immaginario.
Eppure è così identico.
I suoi occhi, i suoi capelli, il suo sorriso, tutto.
《Certo che sono io T/n. Dopo tutto quel tempo passato con me, ora non mi riconosci?》
È lui.
Lo deve essere per forza.
Tutti ci guardano.
O meglio, guardano lui.
Ovviamente, è così bello, non si può non notare.
《T/n...》 si avvicina e mi prende per mano, intreccia la sua e rivolge il dorso della mia verso di lui, poggiandoci un bacio.
《Volevo farlo da molto, ma poi te ne sei andata e mi sei mancata così tanto》
Sta esaurendo l'unico desiderio che ho sempre taciuto.
L'unico desiderio inespresso.
Venirmi a prendere nel posto che più mi soffoca.
È venuto a salvarmi.
《Ti prego. Non te ne andare..》 gli sussurro. Ora che è qui ho paura che possa svanire. Che possa essere tutta una mia immaginazione.
《Non vado da nessuna parte. Sono venuto qui, per restare.》
La gola brucia e lui inizia a sfocarsi.
Per un momento penso sul serio che possa sparire e monta in me la disperazione, ma poi lui solleva una mano e sento qualcosa di caldo toccarmi una guancia, poi l'altra, e poi gli occhi e lui torna nitido.
《Non piangere. Sono qui. Non ti lascio.》
Ed è tutto quello che mi importa ora, e di slancio lo abbraccio, sentendomi bene, finalmente.
《Ci sono io ora》inalo il suo profumo mentre lui mi stringe a sé.
《Ti ho aspettato così a lungo》bisbiglio contro il suo petto. Altre lacrime scendono e non hanno intenzione di fermarsi.
《E io ti ho cercata per tutto questo tempo》si stacca un pochino, giusto lo spazio che gli serve per prendermi il viso tra le mani e avvicinare il suo al mio.
Mi si forma un sorriso sincero, mentre gli occhi mi si illuminano《Mi hai trovata》
《Ti ho trovata》
Sorride prima di posare un bacio sulle mie labbra.Spazio autrice
Ehilà!
È tardi e dovrei dormire, ma ero nel mood giusto per completare questa storia iniziata da tempo.
Avrei voluto pubblicare domani, ma mi sono detta perché aspettare?
E così eccoci qui.
Come avete potuto vedere non è una shot come le altre perché non ha un protagonista maschile preciso.
Questo perché è una shot che voglio dedicare a tutte voi lettrici (o lettori in quel caso cambiate il pronome) con quello che è il vosto personaggio speciale.
Perché penso che ci sentiamo, o ci siamo sentite un po' tutte così, io personalmente ho pensato molto spesso che sarebbe tutto diverso avere quei personaggi nella mia vita, o essere io li con loro a condividere tutto e a trovare la mia metà.
E niente volevo condividere con voi quella che è stata spesso una mia visione, tipo poterlo vedere all'uscita da scuola.
Niente un po' sad ma in realtà volevo solo scrivere una storia con il tema dello shift ahahah.
Ho lasciato molto campo libero perché magari qualcuna di voi l'ha fatto e ha vissuto cose personali quindi era più azzeccato.
Bene basta ho finito, mi congedo e vado a dormire.
Come sempre spero vi piaccia.
Love u <3
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|HAIKYUU!!| ||ONE SHOTS X READER||
RomanceSaranno delle one shots con i personaggi di Haikyuu, perciò non c'è molto da dire. Cercherò di renderle il più interessante possibile. Detto questo, buona lettura. :)