Non ho mai avuto particolare paura dei temporali. Anzi mi affascinavano. Sarei rimasta ore a guardare fuori dalla finestra il cielo illuminarsi improvvisamente da lampi silenziosi per poi attendere il tuono. Mi piaceva cercare di indovinare quanto sarebbe stato potente in base alla luce.
Quel giorno fuori pioveva. Anzi diluviava. Con tanto di lampi accecanti e tuoni che ti spaccavano i timpani. Tutto sarebbe stato bello da vedere dal caldo avvolgente della propria casa. Peccato che quel giorno, in quel momento, non mi trovavo lì. Stavo tornando a casa da scuola, e come se non bastasse avevo perso anche il bus. Ero fradicia, dalla testa ai piedi, e non essendoci portici o negozi nelle vicinanze, raggiunsi il tempio lì vicino per ripararmi sotto gli sporti dell'ampio tetto.
Come i tipici templi giapponesi, questo era sopraelevato su un altopodio al quale vi si accedeva da delle scale. Il tetto dorato andava a curvarsi dolcemente ai lati, in corrispondenza della gronda, ed andava a coprire, oltre allo spazio interno, anche la veranda esterna.
Il giardino era puntellato da peschi e ciliegi in fiore sprigionando un dolce profumo che andava a mischiarsi a quello della pioggia. La superficie liscia della piccola fonte d'acqua sulla sinistra era increspata a causa delle gocce che vi cadevano sopra.
Non avendo niente da fare, se non aspettare che il temporale finisse, mi misi a fare il solito giochino: guardai il cielo, osservando attentamente i lampi, per indovinare la potenza del tuono.
All'improvviso una luce accecante attraversò il cielo oscurandomi la vista. Mi strinsi nelle spalle attendendo il tuono.
"Questo è potente".
Ma non arrivò nulla. Anche i lampi successivi furono vuoti, privi di suono.
Mi guardai intorno confusa, quando vidi un corpo a terra. La pioggia batteva incessante su di esso. Iniziai a correre.
Raggiunto, iniziai a scuoterlo ma non rispondeva.
Era un ragazzo. Non indossava nulla, se non una tunica bianca sbottonata che lasciava scoperto il busto diafano ma che andava a coprirgli le gambe.
Presi il telefono e composi il numero di emergenza. Non squillò nemmeno. Non c'era campo.
"Merda".
Non potendo lasciarlo sotto la pioggia, mi assicurai che non avesse gravi ferite, ed iniziai a trascinarlo verso il portico.
Faceva freddo fuori, perciò lo portai dentro al tempio.
In realtà non era completamente indenne. Un taglio non tanto profondo gli attraversava il fianco sinistro. Rivoli di sangue fresco scorrevano da esso, mentre un'altra parte di sangue raggrumato stava già seccando.
Cercai nella cartella l'asciugamano che usavo per gli allenamenti, lo bagnai e lo strofinai con cautela sulla sua pelle, per pulirlo dal sangue, dopodiché usai la parte asciutta per premere sulla ferita e cercare di bloccare il sangue. Il corso di pronto soccorso che stavo frequentando a quanto pare era servito a qualcosa. Dovevo medicarlo, ma non avendo bende dovetti arrangiarmi. Mi tolsi giacca e camicia e utilizzai quest'ultima come benda, ricavandone delle strisce e avvolgendole attorno al suo busto, stando attenta a non stringere troppo.
Mi rimisi la giacca chiudendo tutti i bottoni e aspettai.Stavo bevendo uno dei due succhi che avevo in cartella mentre guardavo fuori dalla porta del tempio.
Non smetteva di piovere. Lampi accecanti continuavano ad attraversare il cielo, ma non si sentiva nessun tuono.
"Che strano".
Ero persa in quello spettacolo insolito e non sentii assolutamente i passi che si stavano avvicinando a me.
《Mi hai invocato tu?》
Sobbalzai dalla voce improvvisa e per poco non mi strozzai con la cannuccia.
Era stata una voce squillante a parlare.
Mi girai e mi ritrovai davanti la figura esile, seppur tonica, del ragazzo.
I capelli ricadevano flosci sul suo viso, appesantiti della pioggia. Erano color caffè tranne una piccola ciocca bionda al centro.
Era bassino, anche se rimaneva comunque più alto di me.
I suoi occhi grandi color nocciola erano puntati sui miei. Aveva uno sguardo intenso, affilato.
Rimasi imbambolata per qualche secondo a guardarlo. Poi mi resi conto che forse aveva detto qualcosa.
《Come scusa?》
《Ho chiesto se sei stata tu ad invocarmi.》
《I-invocarti? Hai sbattuto la testa per caso? AH GIÀ! Che scema, perdonami... no comunque ti ho solo medicato...》dissi fissando il bendaggio improvvisato. Lui mi guardò confuso per poi seguire il mio sguardo accorgendosi del suo busto fasciato e li sembrò illuminarsi.
《A proposito...》rovistai nella cartella e gli porsi l'altro succo 《prendi.》
Allungò la mano e afferrò deciso il cartone. 《Che cos'è?》
《Succo alla frutta. Bevilo. Ti ridarà un po' di energia.》
《Ma io sto bene. Non ne ho bisogno.》
《Si invece.》
《Ti dico di no.》
《Hai perso conoscenza. Probabilmente hai bisogno di zuccheri.》
《Z-zuccheri?》
《Si.》
《Ma io non ti conosco.》
《E con ciò?》
《Non si accetta nulla dagli sconosciuti, non lo sai?》
《Ma io ti ho salvato la vita!》
《Sai che roba. Potresti avermi salvato per poi avvelenarmi.》
Alzai un sopracciglio《Il tuo discorso non sta in piedi. Perciò bevi.》
《Ma-》
《BEVI!》risposi esasperata.
《O-ok.》girò il cartone con fare confuso, così glielo strappai di mano, ci infilai la cannuccia e glielo ripassai.
Lo fissò ancora per alcuni secondi esterrefatto. 《Come si usa sto coso?!》
《OH MADRE》 gli mostrai il mio e succhiai dalla cannuccia 《così, vedi?》
Fece lo stesso e appena prese un sorso, gli si illuminarono gli occhi.
《Cos'è questa delizia!? Questo succo afrodisiaco!?》
《Succo alla pesca.》
《Spettacolare!》
"Questo è fatto".
Lo finì in un attimo chiedendone ancora.
《Mi spiace, avevo solo questi due.》
Mise il broncio, e mi scappò un risolino.
《Comunque... ti ricordi qualcosa di quello che ti è successo?》
《Certo.》
Lo fissai al fine di farmi spiegare. Lui però rimase zitto fissandomi a sua volta.
Capii che non stava pensando di parlare.
《Hai intenzione di dirmelo o vuoi rimanere così per tutto il giorno?》
《Ah... Non pensavo volessi saperlo.》
Mi misi una mano sulla fronte esasperata. Ma da dove cavolo è uscito questo?
《Non ha ancora smesso eh...?》 Guardava fuori dalla porta, perso nel temporale.
《No. È da più di un'ora che è così.》
《Beh si, in effetti sono 74 minuti e 39 secondi che va avanti.》
Lo guardai sorpresa ed esterrefatta allo stesso tempo.
《E tu lo sai perché...?》
《Beh sono il Tuono, se non sapessi quando iniziare e finire sarebbe strano.》 Disse con fare tranquillo come se fosse la cosa più naturale del mondo.
《Tu sei fuori di testa! Si può sapere chi sei?!》
《Giusto, non ci siamo neanche presentati.》 Allungò la mano verso di me《Piacere, sono Yuu Nishinoya.》
Gliela strinsi esitante 《T/n T/c》.
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|HAIKYUU!!| ||ONE SHOTS X READER||
RomanceSaranno delle one shots con i personaggi di Haikyuu, perciò non c'è molto da dire. Cercherò di renderle il più interessante possibile. Detto questo, buona lettura. :)