Futuro - Prologo

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Tutto buio. Poi, una luce. Di nuovo, un'altra. Un suono ritmico, sempre uguale e regolare. Apri gli occhi!

Ecco qua, la visuale. Sfuocata. Tutto bianco; un posto sconosciuto. Guardati intorno: una coperta bianca sopra di te. Un letto, sei sdraiata. Uno strano aggeggio impiantato sul dorso della tua mano, collegato ad un tubo. Ancora quel rumore ritmico. Beep, beep, beep. Sono viva? È finita? Cosa è successo? Una persona dorme accanto a te, su una poltrona. La conosco? Si sta svegliando.

-Alys! Sei sveglia! Mi senti, Alys? Oh, santo cielo!- Tilly era in lacrime. -Infermiera! Chris! Zia Minnie! Venite qui!-
-Ccosa... Thunderbolt... Generale Thunderbolt... Thunder!- Continuava a mormorare Alys.
-Calma, Alys, va tutto bene. Adesso arriva l'infermiera e...--Thunderbolt! Thunderbolt!- Iniziò ad agitarsi nel letto. Fece per alzarsi, ma non ne aveva le forze. -Thunderbolt! Dov'è Thunderbolt?- -Calmati, sorella, per favore!- Gli altri familiari si erano stretti intorno a lei e la osservavano, in un misto di gioia e tristezza. -Fate largo!- Tuonò l'infermiera, che raggiunse il letto con un balzo. -Allora signorina, stammi a sentire. Devi riposare; se non ti calmi sarò costretta a farti un'iniezione. È chiaro?- Alys la osservò con gli occhi sbarrati. Iniziò a piangere e fissò l'infermiera. -Così va meglio.- Le disse. Poi, dopo aver controllato i suoi valori, si allontanò rivolgendosi a Tilly, e le disse bisbigliando: -Non azzardarti a dirglielo adesso, capito? Deve riposare.- Tilly annuì e l'infermiera, guardandola dritta negli occhi, le poggiò la mano sulla spalla. Poi uscì dalla camera ed invitò anche gli altri ad uscire. Zia Minnie iniziò a piangere non appena ebbe varcato la soglia della stanza e la porta si richiuse dietro alle sue spalle. Si era trattenuta fino ad allora per non farsi vedere da Alys.

-Cosa ha detto? Dov'è Thunderbolt?- Tilly era l'unica a cui era stato concesso di rimanere nella stanza. -Ti prego rispondimi!- Alys sembrava più lucida di prima, ma era ancora fuori di sé. Tilly sapeva bene cosa intendesse l'infermiera, ma sapeva anche che la sorella non si sarebbe data pace fino a che non lo avesse saputo.
-Stanno tutti bene, Alys... Sono a casa.- -E io che ci faccio qui?- Nonostante Tilly cercasse di nasconderlo, il suo malessere era evidente. E non si poteva nascondere niente ad Alys.
-Beh, ecco... Non proprio a casa. Sono all'ippodromo, nei box in affitto...- -E perché mai? Cosa è successo!- Alys iniziò ad urlare. -Calmati, o non lo racconterò.- Fece un sospiro. -C'è stato un incendio alla scuderia. Di notte.- -Un incendio? Come è possibile? Tilly!- -Fammi finire, altrimenti non lo racconterò!- Alys si ammutolì come avesse ricevuto una sberla. Tilly ispirò a fondo, quindi continuò. -Ci siamo svegliate di corsa, e siamo scese. Abbiamo cercato di aprire i box e far scappare i cavalli, alcuni erano già fuggiti. Poi è arrivato anche Chris che ha visto le fiamme da casa sua, e....- -Sono morti? I cavalli sono morti?- -Alys, rilassati, fammi finire. Si sono salvati. Alcuni erano scappati, altri li abbiamo fatti scappare noi. Quando è arrivato Chris, ci siamo resi conto che tu eri scomparsa. Hai visto Generale, spaventato dalle fiamme, che si era liberato dal paddock ti era corso incontro, continuando verso l'uscita. Si era liberato da solo, ma non vedevi Thunderbolt. Lui non voleva uscire dal box, e tu...- -È morto? È morto vero?- I suoi occhi sbarrati iniziarono ad inumidirsi. -No, per fortuna! Fammi finire. Sei andata nel suo box per cercare di farlo uscire, lui era pietrificato dal terrore e non si muoveva. Poi è successa la tragedia...Una trave è caduta dal soffitto proprio addosso a te e tu hai perso i sensi! Ecco perché sei qui...- -Ma Thunder è scappato, vero?- -Sì, è scappato, ma non siamo più riusciti a gestirlo... È ancora terrorizzato.- -Ma da quanto tempo?- -È passato circa un mese, Alys.-
Un mese? Lontana dal suo cavallo? Impossibile. -È tutto da rifare il lavoro con lui, non è vero? Tutto da buttare...- -Alys, possibile che ti importa più del tuo cavallo che della tua salute?- -Certo, scusami: cosa c'è che non va? Io sto bene, ora posso pensare a lui...- Tilly non riuscì a trattenere le lacrime. Quando Alys le vide, si interruppe. Tilly fece un altro respiro profondo. -Thunder non è il più grave dei problemi, anzi, è l'ultimo dei nostri pensieri. C'è qualcosa di molto, molto peggiore.- Iniziò a singhiozzare, senza riuscire a pronunciare altre parole. -Cosa c'è, sorella? Che cosa?- Alys era sbiancata e iniziò a tremare. -È la scuderia? Non c'è più nulla di recuperabile? Cosa c'è?- Tilly la guardò seria e fece un ultimo respiro profondo. -Tu sei paralizzata, Alys. Non potrai più cavalcare.-

Le due sorelle - La storia di Alys e TillyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora