Capitolo 7

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Il sole era sorto da poco in quel lunedì di inizio estate. Lunedì era il giorno della settimana in cui il maneggio era chiuso e c'era molta più tranquillità. La giornata iniziava sempre alla stessa ora, le sei del mattino, anche se lunedì era giorno di riposo. Tilly, invece, dl lunedì si svegliava più tardi del solito, anche se i cavalli dovevano comunque essere accuditi.
Alys, che di solito se la prendeva sempre con la pigrizia della sorella, cambiò strategia quella mattina. Si alzò lentamente dal suo letto singolo e camminò verso la porta. Il pavimento di piastrelle ovviamente non emise alcun rumore. Aprì la porta e come un gatto scivolò giù per la scala. Al piano inferiore la sorella non sarebbe riuscita a sentirla. Attraversò il salotto a piedi nudi e si ritrovò in cucina. Mangiò dei biscotti con una tazza di latte freddo in fretta e furia e si fiondò nel piccolo guardaroba, vicino all'ingresso. Non vedeva l'ora di tuffarsi dai cavalli.
Appena la sentirono arrivare, iniziarono a nitrire leggermente. Quello che si sentiva di più era Peter, come al
solito, il più ingordo tra i suoi cavalli. Spalancò il portone e inondò il corridoio di luce. -Ciao, belli! Sì, arrivo...-
Fino a quel momento era rimasta in silenzio, ma per lei parlare con i cavalli equivaleva a parlare con una persona. Anzi, talvolta era pure meglio. Entrò nel magazzino dei mangimi, prese i diversi secchi, ognuno con su scritto il nome del cavallo corrispondente, e iniziò a dividere le dosi. Non appena caricò tutti i secchi sulla carriola, per portarli più agevolmente, i cavalli risposero all'unisono. -Ehi, state calmi! Altrimenti non avrete il vostro!- ironizzò.
Il legame che aveva con i suoi animali era davvero inusuale, nato nel suo vecchio lavoro e cresciuto velocemente adesso che erano tutti suoi, così tantodopo appena due mesi di apertura della sua scuderia. -Smettila, Peter! Se continui a dare calci alla parete, non avrai la tua porzione!- ridacchiò. -Possibile che hai sempre così tanta fame? Golosone. Se non mi fai entrare nel box, vedi...- Il cavallo era solito aspettare la sua razione di fronte alla porta del box ma, a differenza degli altri cavalli, non appena lei tentava di entrare e raggiungere la mangiatoia alla sua destra, il cavallo le si piantava davanti cercando di mangiare direttamente dal secchio, cosa che Alys non sopportava. Con calma, raggiunse la mangiatoia e permise al cavallo di mangiarvi solo una volta che tutto il contenuto fosse finito al suo interno, tenendola coperta con il gomito e parte dell'avambraccio. -Vedi che non è poi così complicato? Tanto la prossima volta farai lo stesso, quindi è inutile...-
Non appena i cavalli finirono di mangiare, lei riprese la carriola ma al posto dei secchi, che aveva già riposto
nel magazzino del mangime dove erano stati poco prima, si armò di pala e spazzolone e si avvicinò ai box.
Per ognuno la routine era sempre la solita: con la pala rimuoveva i trucioli sporchi e li lasciava nella carriola, mentre con lo spazzolone spostava i trucioli ancora puliti in un angolo del box. In questa fase, solitamente,
partecipava anche sua sorella con l'altra carriola già carica di trucioli puliti, e lo aggiungeva in quei box dove Alys l'aveva tolta. Ma non quella mattina. Solo a quel punto, quando Alys aveva già pulito tutti i box e aveva già distribuito nuovo truciolo in quattro
box, che si presentò la sorella. Era passata già più di un'ora da quando la sorella si era messa al lavoro. Entrò nella stalla con aria assonnata. -Sorella! Non hai ancora finito? Quanto sei lenta!- Alys si affacciò da uno dei box e la squadrò da capo a piedi. -Certo che hai proprio una bella faccia tosta! Ho dovuto fare tutto da sola perché la principessina voleva dormire...- -Ma oggi è lunedì! Giusto?- -Già, ma i cavalli mangiano lo stesso! Non significa che tu debba dormire di più...- -Ma non siamo chiuse oggi?- Alys non sapeva più come replicare. -L'unica differenza-, si limitò a rispondere cercando di non alterarsi -è che oggi non abbiamo clienti, mentre il resto della settimana sì.- Detto questo tornò nel box e continuò quello che stava facendo. Tilly si avvicinò lentamente e si affacciò alla porta, carezzando Akama che si era affacciata curiosa. -Potevi svegliarmi visto che ti interessava tanto!- Alys a quel punto non riuscì a trattenersi. -Mi interessa? Per quanto mi riguarda, dovrebbe interessare ad entrambe, non solo a me!- Fece una pausa. -Non ti ho svegliata di proposito, per vedere quanto tempo ci avresti messo.- Tilly scoppiò a ridere. -Ti lamenti che arrivo tardi e poi lo fai apposta? Non sei coerente!- Disse continuando a ridere. La sorella la osservò di nuovo con aria stanca e rispose: -La scuderia dovrebbe essere anche nei tuoi interessi, non dovrei nemmeno venire a svegliarti. Anche se è lunedì.- Si calmò improvvisamente, cercando di non tornare a quella discussione e tagliò corto. -Visto che ho fatto tutti i box da sola, potresti almeno portare del fieno ad ogni cavallo, così io potrò spazzare il corridoio.- La sorella non disse una parola, conosceva quello sguardo. Preferì non questionare e si limitò ad annuire. Non appena la sorella finì l'ultimo box, prese la forca e si diresse al deposito per il fieno, poco lontano. Sotto ad una tettoia si trovava sparpagliato il fieno, componendo un enorme covone. Ne prese un po' e cercò di tornare alla scuderia, ma sorpresa dell'enorme peso si fermò. -Allora Tilly, cosa succede?- La ragazza castana era piegata sotto al peso della forca, che teneva poggiata alla spalla destra. Era paonazza in viso. -È davvero troppo pesante, io non riesco...- -Ma dovevi prenderne di meno! Non hai ancora imparato le dosi?- Leggermente divertita dalla situazione, Alys prese di mano la forca alla sorella e lanciò il fieno nel box di Peter. -Facciamo così, altrimenti ci mettiamo un'eternità: io mi occupo del fieno, tu va' a prendere la ramazza.- Sollevata, Tilly sgattaiolò via alla velocità della luce. Alys non poté che emettere un sospiro angosciato.
Lasciarono mangiare con calma i cavalli per tutta la mattinata. Dopo pranzo le aspettava un pomeriggio
intenso.
-Forza Tilly, è ora di alzare il sedere dalla sedia!- Alys sembrava sempre così euforica quando era il momento di andare dai cavalli, mentre la sorella, che si era alzata sbuffando, aveva sempre quell'aria da vittima e faceva le cose svogliatamente, esattamente come adesso stava portando le stoviglie verso il lavandino. -Potresti almeno lavarle come faccio io, senza lasciarle lì a marcire come sempre. Ma non litigherò oggi! Domani sarà il tuo turno...- -No dai! Non è giusto!- -Certo che lo è!- Aggiunse Alys a mo' di sfida. -Tu non hai mai voglia di fare nulla, mi sembra il minimo. Coraggio, è il momento di andare dai cavalli!-
Lunedì era l'unico giorno in cui Alys poteva lavorare sui cavalli che durante la settimana venivano montati da altre persone, e quel giorno era molto utile per lavorare con tranquillità ai piccoli difetti che notava durante il lavoro. Negli altri giorni, trovava il tempo di allenarsi con Altair solo dopo l'orario di chiusura serale. Quel giorno, iniziò col girare alla corda Peter nel piccolo tondino che avevano costruito vicino al paddock. Il cavallo era di solito molto pigro e aveva solo bisogno di imparare a lavorare come si deve.
Mezz'ora in tondino e avevano finito: dopo una meritata strigliata, Peter passò il resto del pomeriggio nel paddock.
Nel frattempo, Tilly, che aveva impiegato mezz'ora per sellare un cavallo, si apprestava a raggiungere il
campo recintato con una palizzata bianca adibito a maneggio. Alys nel frattempo aveva liberato Peter, era tornata alle scuderie e ne era nuovamente uscita con Silver al suo fianco, già bardato. -Possibile che ci metti così tanto per fare tutto? Akama è già stanca e la hai solo sellata!- Alys scoppiò a ridere osservando sua sorella che stava cercando di salire in sella, ma inutilmente. -Questa cavalla è così stupida!- Sbottò esterrefatta. Guardò Alys con aria implorante, mentre lei era già salita in sella al grigio ed era partita al passo. -Sei tu che non riesci a farla stare ferma mentre sali! Riprovaci!- Tilly, finalmente, riuscì a salire dopo tre goffi tentativi e seguì la sorella. Poco dopo iniziarono a trottare e fare varie figure di maneggio. -Non galoppiamo oggi?- -Come al solito, Tilly, pensi solo a divertirti! Oggi li lavoriamo leggermente, non devono affaticarsi. Devono solo tenersi in forma.- Così, rallentò al passo e lasciò le redini lunghe per far rilassare Silver. Tilly fece altrettanto.
Dopo aver strigliato i due cavalli e liberati nel paddock, fu la volta di Acqua e Fiona. Alys montò Fiona, cavalla addestrata da dressage, per cui Alys aveva studiato un piccolo circuito di allenamento con qualche figura semplice. La sorella, invece, montò Acqua, cavalla più tranquilla, alla quale bastarono sono qualche giro di trotto. Liberate anche loro nel paddock, ormai quasi a sera, rimanevano solo Urania e Altair. Mentre Tilly, molto svogliatamente, tornò a prendere Peter nel paddock per riportarlo in box, Alys girò alla corda la giovane Urania. Sebbene fosse già domata, la ragazza non la aveva mai vista montare da nessuno e lei voleva conoscerla un po' prima di provarci. La cavalla non aveva lavorato molto prima che diventasse sua. Finito anche con Urania, che corse per tutto il tempo e fu difficile da fermare, Alys chiese a Tilly di riportare in box anche Akama e Silver. Ad Urania ci avrebbe pensato lei. Uno alla volta, Tilly prese i cavalli per riportarli in box. Akama la seguì diligentemente, mentre Silver si fece inseguire per tutto il paddock e non si fece prendere, fino a che Alys consigliò a Tilly di fermarsi e non inseguirlo.
L'ultimo momento della giornata, in cui il sole inizia a scendere e colora l'atmosfera di sfumature oro e
arancioni, era il momento che Alys preferiva della giornata. Nonostante la stanchezza accumulata durante la giornata, quello era l'unico momento in cui poteva lavorare con Altair in tutta tranquillità. Dovette comunque spingere sua sorella ad occuparsi dei cavalli, mentre lei lavorava. Tilly avrebbe semplicemente dovuto riportare anche Fiona e Acqua nel box, dare fieno a tutti e controllare che fosse tutto in ordine, spazzando nuovamente il corridoio. Non appena vide la sorella sparire nelle stalle, tirò un sospiro di sollievo e poté finalmente dedicarsi a sé stessa e al suo cavallo da gara. Trovava rilassante quell'attività. -Calma ragazzo mio, non correre!- Il lunedì Alys lo lasciava riposare, girandolo solo alla corda; soltanto gli altri giorni lo lavorava dalla sella. -Così va bene, molto bravo!- Il cavallo ascoltava fedelmente le sue parole, tendendo le orecchie nella sua direzione. Alys sapeva che non poteva comprendere le parole, ma il tono di voce invece sì. Quando lavorava alla corda i suoi cavalli, utilizzava un tono di voce esortativo e calmo. Ogni lavoro aveva il suo tono di voce.
-Per oggi basta così, puoi rallentare!- Dopo averlo fatto galoppare ad entrambe le mani, Alys lo lasciò trottare distendendo l'incollatura. Pian piano si rilassò, e rallentò al passo. Aveva quei passi decisi e regolari che infondevano sicurezza, come quelli che aveva suo padre.
-Hai finito, Tilly?- -Non ancora, ecco... Non riesco a chiudere il box di Fiona, e adesso lei...- Alys osservò la scena sconcertata. -Tilly! Ma non ti sei accorta di niente?- La cavalla pascolava tranquillamente per il corridoio e mangiava come se niente fosse direttamente da un sacchetto di avena. -Si sentirà male per aver mangiato troppo! Sei impazzita!?- Tilly rimase bloccata ad osservare la scena. La sorella aveva lasciato andare Altair per recuperare Fiona e spingerla verso il suo box. -Vedi, Alys, il gancio della catena, non si apre...- -Potevi almeno evitare che lei uscisse! Domani mattina niente mangime per lei, mi raccomando...- Sbottò, prima che lei potesse continuare. -Ma Alys, ero occupata a...- Senza ascoltarla, Alys recuperò Altair, che era rimasto immobile ad aspettare, e lo assicurò dentro al box. Diede una rapida occhiata a tutti gli altri, assicurandosi che ci fosse fieno sufficiente per tutta la notte e poi se ne andò, senza minimamente curarsi della sorella. Tilly rimase a fissarla finché non scomparve nell'oscurità della notte, e si assicurò che la catena di Fiona si chiudesse a dovere.

Le due sorelle - La storia di Alys e TillyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora