Capitolo cinque

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                           Dafne

Nonostante abbia dato la buonanotte a William, non riesco a smettere di controllare il telefono, nel caso in cui mi avesse contattata ancora. Non so come abbia fatto ad averlo, ma la cosa non mi dispiace. Anzi, in un modo tutto suo, mi fa anche piacere sapere che mi ha cercata.
«Non riescono proprio a far a meno di te.» Christopher ammicca al telefono, curioso. Lo fa a bassa voce cosicché i suoi genitori non sentano la nostra conversazione. Sorrido, e volto lo schermo verso il basso.
Non voglio mentire a Christopher, il solo pensiero mi fa stare male, ma al tempo stesso non c'è neanche niente che debba sapere. Non è successo niente con William, no?
«Il lato negativo d'esser la social media manager della Royal.» Christopher sorride, premendo le labbra contro la mia tempia. Mi accocolo contro di lui e osservo i suoi genitori chiacchierare e scherzare, ammirandoli ed in parte anche invidiandoli.
«Com'è andata, a proposito? Non era un giorno importante quello di oggi?»
«Sì. Nathaniel ha ceduto il suo posto al figlio, William.»
«Che tipo è?»

«Sa il fatto suo.» Christopher avvicina le sue labbra alla mia guancia.
«Mi devo preoccupare?» Ridacchio, stretta a lui.
«

Non hai nulla da temere.» Intreccio la mia mano alla sua. Amo Christopher da anni ed una parte di me non vede l'ora di creare una famiglia con lui. Un'altra, decisamente più piccola e nascosta, si chiede se invece non stia correndo troppo.
«Christopher ci ha raccontato dei tuoi successi alla Royal, tesoro. Siamo molto fieri di te.» Anita, la mamma di Christopher, brinda in mio onore.
Stringo le spalle e accenno un sorriso. Christopher mi bacia una tempia con dolcezza.
«Ci ha detto anche dell'officina. Le cose non potrebbero andarvi meglio, ragazzi.»
Guardo Christopher con tutto l'amore del mondo.
«A questo punto, non vi resta che fare il grande passo. E magari darci qualche bel nipotino di cui occuparci.» La saliva quasi mi va di traverso.
Guardo Chris, leggermente spaesata. Anche lui è stato preso in contropiede.
«C'è tempo, mamma.»
«Ma volete figli, non è così?»
Chris mi guarda.
«Averla come madre dei miei figli sarebbe la cosa migliore che possa capitarmi nella vita, ma non voglio metterle fretta. È nel pieno della sua carriera lavorativa, non voglio distrarla da ciò che è più importante per lei in questo momento della sua vita.» Guardo Christopher con gli occhi lucidi. Sentirlo parlare di me in questi termini mi stringe sia il cuore, che accende il desiderio.
Ed è per questo che non appena torniamo a casa e Christopher inizia a cambiarsi, seduto sul bordo del letto, salgo a cavalcioni su di lui.
Sorride, cogliendo le mie intenzioni.
«Non ti sarai fatta convincere da mia madre.» Scherza, ed io rido con la bocca premuta contro la sua.
«Perché, ti dispiace provarci?» Domando, infilandogli una mano nei boxer.
Christopher ansima, eccitato.
«Decisamente no.» Sorrido e torno a baciarlo. È questione di minuti prima che entrambi siamo nudi, madidi di sudore, e prossimi all'orgasmo.
«Così, tesoro, sì.» Christopher si morde le labbra quando mi sollevo e abbasso sul suo membro. Mi bacia le labbra, le clavicole, il collo. Ed i suoi baci sono così pieni d'amore che sento il cuore esplodere.
Veniamo insieme e la sensazione è così travolgente che per qualche minuto non riusciamo a proferire parola. È poi Christopher il primo a rompere il silenzio.
«Dio, ti amo così tanto, amore.» Mi bacia la fronte, premuroso.
Sorrido e mi accoccolo accanto a lui.
«Sei così bella.» Christopher mi bacia ovunque, strappandomi una risata.
«Smettila o dovremmo riprendere da dove abbiamo interrotto.» Christopher sorride.
«Vuoi stremarmi, donna?» Sfioro il mio naso contro il suo. Guardo le sue labbra sollevate in un sorriso e ci poggio sopra le mie. Christopher mi afferra il viso e mi bacia con trasporto. Facciamo l'amore tutta la notte, senza stancarci. È alle prime luci dell'alba che crolliamo sfiniti.
«Forse era ora.» replica, sorridendo. Mi bacia una guancia e mi augura una buonanotte, che con lui accanto, lo sarà senz'altro.

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