Capitolo venti

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                         William

«Madrid è fantastica, papà. Esattamente come la ricordavo.» Mi mordo le labbra mentre sfioro con le dita il fondoschiena scoperto di Dafne, addormentata accanto a me.
«Dafne come sta?»
«Oh, alla grande papà.»
«Figliolo...»
«Te la passerei, ma è qui con me che sta dormendo. Non vorrei svegliarla.»
«William!»
«Ci sentiamo, papà.» Attacco la telefonata, beccandomi qualche insulto da parte di mio padre.
È l'ultimo giorno qui a Madrid con lei, e il solo pensiero di non poterle più stare attaccato 24 ore su 24 mi spaventa. Mentre dorme, mi cerca nel sonno. Sorridendo, mi accocolo accanto a lei.
Dafne apre lentamente gli occhi, ancora assonnata.
«Will. Buongiorno.»
«Ciao, piccola.» Le bacio la punta del naso, ma la voce mi si incrina leggermente, e lo nota.
«Che succede?»
«Vorrei che restassimo qui a Madrid. Solo io e te.»
«Sai che non possiamo.» Le sfioro il viso con le dita.
«Ma ti piacerebbe, se si potesse?»
«Vivere con te?»
Annuisco.
«Da morire.» Mi sollevo per baciarla e lei ricambia con dolcezza.
«Puoi sempre venire a stare da me a Londra.»
«Will...» Dafne, sopra di me, sospira.
«Dovremo parlarne prima o poi, non trovi anche tu?»
«Lo so, ma non adesso.» Annuisco.
«C'è altro che vorrei fare, ora come ora.» Sorrido quando mi tasta i boxer con le dita.
«Ai suoi ordini, capo.» replico, invertendo le nostre posizioni e dandole ciò di cui ha bisogno.
Due ore dopo, siamo nella hall dell'hotel. Mentre aspettiamo l'auto, Christopher la chiama. Dafne guarda me, io il numero sullo schermo.
«Devo rispondere.»
«Fai pure.» Replico, anche se vorrei che riattaccasse.
«Tesoro.» Dafne si allontana leggermente, ma quel nomignolo è comunque una fitta.
Mentre ci parla, sorride. Ed è quel sorriso a colpirmi lo stomaco. È sincero, spontaneo, puro.
Anche se scopa con me, è lui che ama.
Non potendolo sopportare, mi allontano. Fuori, allento il colletto della camicia, in cerca d'aria. Oggi il tempo a Madrid è nuvoloso, e si prospetta che piova.
«Will. Tutto bene?» Dafne è sui gradini che mi chiama.
«Meravigliosamente.» Ma non se la beve.
«Che hai?»
Guardo i suoi occhioni scuri preoccuparsi per me.
«Non sono mai stato secondo a nessuno, Dafne. E tantomeno lo sarò al tuo fidanzato. Dovrai scegliere, prima o poi.»
«Lo so.» Le bacio la fronte.
«Andiamo?» Annuisce e mi segue.
Trascorro l'ultimo giorno con lei dandole tutte le attenzioni possibili, baciandola ovunque e ricordandole quanto sia importante per me. A fine giornata, siamo entrambi tristi e malinconici.
«Non mi piaci con il broncio.» Dafne prova a farmi sorridere, ma fallisce.
«Vorrei vederti al posto mio.»
«È difficile anche per me, Will.»
«Io non ho nessuna da cui tornare, almeno.»
«Sistemerò le cose.»
Guardo il suo anello di fidanzamento.
«Sarà meglio.» Mi bacia una guancia.
«Anche se scegliessi te, Christopher farebbe ancora parte della mia vita, Will. Stessa cosa con te.»
«Non esiste, Dafne.»
«Vorresti che lo tagliassi fuori?»
«Definitivamente. Saresti mia, ricordi?»
«Non puoi controllarmi, Will.»
«Ma posso proteggerti.»
«Christopher non è una minaccia. Si farebbe da parte, se gli parlassi.»
«Ti ama. Non si farà mai da parte, Dafne.»
«Per me lo farebbe.»
«Non lo voglio con te.»
«Non voglio farne a meno.» Sospiro, teso.
«Sei testarda.»
«E tu sei troppo sicuro che sceglierò te.»
«Oh, ma non ne sono sicuro, Dafne. Ne sono convinto.
Posso darti qualsiasi cosa tu voglia. In qualsiasi momento tu voglia.
Solo una sciocca sceglierebbe lui.»
«Sei arrogante.»
«Sei stata a letto con me nonostante la tua relazione con lui. Posso concedermelo, non credi?» Le rubo un bacio veloce.
«Tra poche ore abbiamo il volo.» Accenno, controllando l'orario.
«E come vuoi ingannare l'attesa?» Domanda, sorridendo.
«Un paio di idee ce le avrei.» Replico, incollando la bocca alla sua.
Si sdraia ed io sopra di lei, stando attento a non schiacciarla con il mio corpo. Mi infilo tra le sue cosce e con due dita la penetro. Dafne sussulta, sorpresa.
«Prima le dita, poi il cazzo, piccola.» Ansimo, guardandola gemere.
Mi muovo dentro di lei come so che le piace, facendola impazzire.
«Will...»
Dafne ha i lineamenti contratti dal piacere. Quando le mie dita si bagnano, sorrido.
Dafne mi tira verso di sè per baciarmi. Ne approfitto per scoprirle il seno grosso.
«Loro mi mancheranno decisamente.» Dafne ride mentre affondo la bocca su uno dei suoi seni pieni mentre palpo l'altro con le dita.
Lecco, mordo, e bacio ogni centimetro della sua pelle. Dafne ha il corpo pervarso dai brividi.
«Porca puttana.» Impreco, davanti a tanta bellezza.
«Sei mio, Will.»
«Sei l'unica per me, Dafne. L'unica.» Le mie parole contribuiscono a farla venire.
Mentre riprendiamo fiato, il suo cellulare squilla. Mi sporgo per passarglielo, ma quando leggo il nome di Christopher mi fermo.
«Chi è?»
«Christopher.»
Dafne prende il telefono ed io sto quasi per scendere da lei e andarmene quando silenzia la telefonata e torna a concentrarsi su di me.
«Non rispondi?»
Domando, sorridendo.
«Ho altro a cui pensare.»Replica, mordendomi le labbra.
Sorrido e approfondisco il bacio, catturando famelico la sua bocca nella mia.
E mentre me la scopo di brutto, facendola gemere e ansimare senza sosta, guardo il numero di Chistopher continuare a illuminarle lo schermo.

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