Capitolo ventitré

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                        Dafne

«È stato gentile il tuo capo a preoccuparsi.» Christopher mi rivolge un sorriso, seduto in sala d'attesa.
Ricambio, senza aggiungere altro.
William non sarebbe dovuto venire. Di questo passo, Christopher inizierà ad insospettirsi.
Il medico esce dalla stanza del padre di Christopher, togliendomi dell'imbarazzo.
«Niente da fare. Neanche gli altri parenti sono compatibili.»
«Oh, andiamo!» Christopher impreca.
«Ci dovrà essere qualcuno.»
«Anche se ci fosse, ancora non l'abbiamo trovato. E tuo padre ne ha bisogno disperatamente.»
Il dottore si congeda, e Christopher torna a sedersi, abbattuto.
«Rischio di perderlo così.»
«Troveremo un modo, Chris. Deve esserci. Chiederò a Addison, a Denver. A chiunque possa aiutarci.»
«Faresti questo per me?»
«Farei qualsiasi cosa per te.» Christopher mi bacia le labbra.
Trascorriamo il resto della giornata in ospedale, e al sopraggiungere della sera, Christopher mi manda a casa.
«Voglio stare con te.» Protesto.
«Ed io voglio che ti riposi.»
«Chris...»
«Dafne, davvero. Vai a casa. Hai fatto più di quanto potessi chiederti.»
Replica, convincendomi.
A casa, mi infilo in doccia. Quando esco, il mio telefono vibra.
È William.
A quel nome, le mie gambe tremano.
Non vedo l'ora di vederti.
Digito una risposta.
Non possiamo continuare in questo modo, Will.
Risponde velocemente.
Rompi con lui allora, Dafne.
Alzo gli occhi al cielo.
Non gli rispondo, e scelgo cosa mettere. Opto per un vestito di jeans lungo e stretto, abbinato ad un tacco nero.
Quando esco, trovo l'autista di William ad aspettarmi.
«Signorina Young.»
«Buonasera.»
Mi apre la portiera e mi fa salire.
Venti minuti dopo, sono a casa di William. Suono il campanello, e lui apre dopo pochi minuti.
«Ciao, splendore.» William mi mangia letteralmente con lo sguardo, e neanche prova a nasconderlo. Lui indossa una camicia bianca e un pantalone blu. È sexy da morire, ma lo tengo per me.
«Will...» Mi bacia le guance, soffermandosi agli angoli della mia bocca.
«Stavo finendo di preparare la cena. Accomodati.» Lo seguo e l'odore di sugo mi invade le narici.
«Vino?»
«Rosso.»
Mi porge un bicchiere.
Sorride quando il rossetto rimane un po' sul bordo.
«Dopo te lo levo io, non preoccuparti.» William mi attira a sè, eccitato. Anche se provo a nasconderlo, fallisco ogni volta. Il mio corpo lo vuole. Io lo voglio.
«Pensavo non ti presentassi.»
«Per questo hai mandato il tuo autista?»
Sorride e le fossette fanno capolino sul suo viso.
«Volevo solo esser sicuro che arrivassi sana e salva.» Gli sfioro il viso con le dita.
«Che premuroso.» Lo prendo in giro, ma le sue labbra vicino alle mie mi fanno tornare seria. William se le bagna prima di baciarmi. Mi fa sedere contro il bancone della cucina e si infila tra le mie cosce, una mano sul mio seno e l'altra sul mio fianco.
Lo bacio con foga, accorgendomi solo in quel momento di quanto sia mancato a me. William ansima nella mia bocca, eccitato.
Se sono qui stasera, è perché in cuore mio so già chi scegliere tra Chris e Will. Ed è Chris.
Non posso e non voglio continuare a fargli questo. Ma allo stesso tempo, non riesco a star lontana da Will.
William mi bacia ancora, poi si scosta. Sorride, felice. Non l'avevo mai visto così.
Scola la pasta e la impiatta.
Porta i piatti a tavola e prima di farmi accomodare, sposta la mia sedia.
Sorrido e mi siedo.
«Quando tornerai alla Royal, Dafne?»
«Con Christopher in questo stato, non me la sento ancora, Will.»
«Vuoi stargli vicina. È comprensibile.»
«Va bene per te?»
«Deve andarmi bene per forza, no?»
Replica, riferendosi alla mia testardaggine.
«Te l'ho detto, ti aspetto, Dafne.»
Mi stringe la mano sopra il tavolo.
Dopo cena, William mi accompagna fuori. Il vento si alza e lui mi appoggia la sua giacca sulle spalle, gentile.
«Grazie, Will.» Sorride e mi bacia una tempia.
«Sono stanco di vederti di nascosto, Dafne.» Le sue mani scivolano sui miei fianchi e le sue labbra alla base del mio collo.
«È l'unico modo, Will.»
«Per ora.» I nostri occhi si incrociano.
William non lo sa, ma stasera sarà l'ultima volta che staremo insieme.
«Sarai mia, prima o poi.» Sorrido e lui mi stringe a sè.
«Finalmente avrò qualcuna da portare alle cene di Gala di mio padre.»
«Non ti ci ho mai visto, infatti.»
«Sarei venuto, se avessi saputo che c'eri tu.» Sorrido.
William mi bacia una guancia. Le sue labbra sulla mia pelle mi fanno venire i brividi. Poi, insoddisfatto, volta il mio viso verso il suo.
Mi bacia ed io mugolo nella sua bocca. Ogni volta che le sue labbra toccano le mie, perdo ogni buonsenso. Anche William ansima, ed i suoi ansimi mi fanno stringere le gambe.
Senza sforzo, mi fa poggiare contro il tronco di una delle enormi querce  del suo giardino. Mi solleva una coscia e se la lega intorno alla vita. Ci affonda le dita dentro, senza mai smettere di baciarmi.
«Voglio scoparti qui.» La sua voce roca mi fa impazzire.
In risposta, avvicino la mia intimità alla sua. William ride, chinandosi sulla mia bocca.
«Dio, se avessi conosciuto il tuo lato da porca prima, te l'avrei messo io un anello al dito.» Ridacchio e unisco le nostre labbra in un bacio lento e passionale.
Wlliam mi solleva lentamente il vestito, scoprendomi le cosce.
Armeggia con la sua patta, e l'attesa è quasi estenuante.
«È pazzo di te anche lui.» Accenna, guardandomi e toccandosi. Lo attiro a me e lo bacio, spingendo il mio bacino contro il suo. William mi riempie tutta, e la sensazione di piacere che provo è indescrivibile.
Mi prende contro l'albero, stando attento a non farmi troppo male. È quasi paradossale il modo in cui si preoccupa che stia il più comoda possibile quando poi sbatte in maniera frenetica il suo corpo contro il mio.
«Vieni a stare da me.» Mi implora, mentre mi penetra.
«Will...»
«Ti tratterò come meriti, Dafne. Avrai tutto ciò di cui hai bisogno, e anche di più. Sarai la donna più invidiata del mondo. E la più felice, se solo me lo lasciassi fare.» Replica, gemendo.
Ansimo, alla sua completa mercè.
«So che lo vuoi anche tu.» Mormora, con voce gutturale.
«Ho visto l'effetto che aveva su di te presentarti come la mia donna, Dafne.»
William affonda le labbra sul mio petto, animalesco.
«Vogliamo entrambi la stessa cosa.» replica, smettendo di baciarmi per guardarmi negli occhi. Protesto, avvicinando la mia bocca alla sua ma William, seppur ridendo, non torna a baciarmi.
«Se mi baci, piccola, stai con me.»
«Sto già con te, Will.» Replico, baciandolo io.
William freme, ma non cede. Continua però a prendermi.
«Non nel modo in cui vorrei.»
«Quello che vuoi tu, Will, adesso non posso dartelo. Posso darti questo.» E a riprova delle mie parole, allargo le cosce intorno al suo membro. William freme, eccitato.
«Per quanto il tuo corpo mi faccia impazzire, Dafne, e lo fa, non mi basterà mai. Ti voglia tutta. Anima e corpo.» Replica, spingendomelo più a fondo. Ansimando, lo bacio e William questa volta ricambia. Mi bacia con trasporto, quasi con urgenza. Mi penetra con foga, ansimando senza tregua. Gemo, ma i miei gemiti vengono catturati dalle sue labbra sulle mie. E dalla consapevolezza che dopo questa notte, non potrà mai esserci nient'altro.

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