Capitolo IV -Giusto o ingiusto

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Era passata una settimana da quando la principessa aveva conosciuto il suo futuro sposo e aveva passato numerose ore con lui negli ultimi giorni.

Stava bene con Lord River, poteva esprimere la sua opinione senza che venisse fustigata, poteva ridere senza che venisse ripresa, poteva parlare di tutti i libri che aveva letto senza timore che il suo accompagnatore si annoiasse.

Lord River era un uomo eccezionale, doveva ammetterlo, e forse sarebbe stata felice con lui, ma l'idea che fosse un matrimonio combinato non le piaceva affatto.

Ad ogni modo, la pace di Ophelia non durò molto.

Venne il giorno della punizione, come tutti i venerdì. Sentiva già il sapore metallico sulla punta della lingua, il dolore che li avrebbero procurato e il sangue che le colava sulla schiena.

Venne scortata per l'ennesima volta dalle guardie nei sotterranei, aprirono quella porta che tanto odiava e la buttarono all'interno.

Ma la stanza era occupata e il giovane Asher era intento a punire una figura incatenata e ricurva.

La pelle era completamente martoriata, i capelli bianchi come la neve erano ormai sporchi di sporcizia e di roba nerastra. L'unico indumento che indossava era dei semplici pantaloncini di colore nero pece.

Il giovane soldato si girò verso i nuovi arrivati e, capendo che la punizione del prigioniero era durata fin troppo, aveva smesso di tirare frustate e tagliare la pelle dell'individuo che gli era davanti.

<<Ancora qui sei?! Dovevi finire un'ora fa!>>urlò il suo superiore, nonché il vecchio bavoso che aveva cercato di darsi piacere la settimana precedente davanti alla principessa.

Il soldato strinse forte la frusta che aveva tra le mani, avrebbe voluto scagliarsi contro quell'uomo e sgozzarlo.

<<Ho dovuto prolungare la punizione, Modeus, ordini dall'alto>>

Il vecchio scosse la testa.<<Ora è il nostro turno, ti consiglio di slegarlo al più presto e portarlo nuovamente in cella.>>

Nel mentre i due battibeccavano, Ophelia si concentrò sull'uomo che avevano punito. Sapeva che si trattava dello stesso ragazzo che aveva visto nella sala da pranzo del padre. Si ricordò ancora dei suoi occhi rossi e le sclere nere come la notte.

Non ci voleva un genio per capire che lui appartenesse alla stirpe delle tenebre, il nemico naturale del suo popolo. Ma la principessa lo trovava estremamente interessante, voleva parlarci. In fondo, lei non era come suo padre, amava ogni creatura che esistesse su quello strano mondo fatto di tenebre e luce.

Improvvisamente, lo sconosciuto si girò verso di lei e lei sussultò alla vista dei numerosi graffi che possedeva sul viso spigoloso. Le occhiaie erano evidenti, le labbra erano secche e spaccate, le guance simili a lenzuoli.

Alla ragazza mancò un battito, faceva male vedere quella visione.

Come potevano conciare a quel modo la gente?

Quello scambio di sguardi, però, durò veramente poco, il giovane soldato Asher, slegò il prigioniero, ma appena una mano venne liberata, l'uomo dai capelli bianchi tirò un pugno in pieno viso a colui che lo aveva appena liberato.

Gli altri due soldati agirono subito, mollando la principessa e si prepararono a combattere contro il nemico.

Con una sola mossa, il prigioniero aveva già messo K.O. un uomo dell'esercito.

Ma quella piccola vittoria non durò a lungo, Modeus lanciò la sua spada e lo trafisse, facendo sgorgare il sangue nerastro.

Il collega del vecchio, cercò di fare lo stesso, ma Ophelia decise di intervenire e si piombò davanti all'uomo per proteggerlo. Spalancò le braccia e li guardò in faccia, la sua espressione era puro dolore misto a schifo.

Shadow - Il principe oscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora