Capitolo XV - Scappa

37 9 3
                                    


Kaiser era ormai nella sala da ballo da diverse ore, costretto a mostrare diversi sorrisi falsi e tirati alle fanciulle che erano state invitate al ballo. Tutte donne nobili, tutte con la puzza sotto il naso, come aveva già predetto prima di uscire dalle sue stanze.

Con un calice di vino rosso in mano e una postura degna di un re, mascherava in realtà la noia e l'irritazione.

Avrebbe solo voluto tornare nelle sue stanze, guardare per lungo tempo la principessa dormire e sfiorarle i capelli.

Ma quel sogno ad occhi aperti venne subito interrotto dalla voce irritante di Drelormo, suo fratello minore: «Vedo che te la stai spassando».

«Taci! È già abbastanza complicato trattenersi e non sbranare tutti i presenti»

Drelormo decise di dare una pacca sulla spalla al fratello maggiore.

Era decisamente un uomo affascinante: gli occhi uguali a quelli di Kaiser, i capelli neri e scompigliati erano il suo tratto caratteristico, anche segno che non era rimasto solo a lungo in quelle poche ore che non si erano visti. Il completo era bianco e fasciava perfettamente il suo corpo dalla pelle bianca, eccetto per le mani carbonizzate, segno di una maledizione ben più grave di quanto si potesse pensare e che si porta dalla nascita. Non si sanno le cause e, nonostante diverse ricerche, non si sa chi è stato a lanciare l'incantesimo contro di lui.

«Dovresti rilassarti un po' di più e cercarti qualche donzella da sedurre, in fondo questa festa è per te. Guarda quanta carne fresca c'è in questa sala, ti potresti divertire un mondo, al posto di stare qui come se fossi un pezzo di legno rinsecchito».

«Non è quello di cui ho bisogno in questo momento, se devo essere sincero».

Drelormo sorrise a quell'affermazione: lui sapeva di lei e sapeva anche i piani di suo fratello maggiore.

«Stai pensando a lei in questo momento, dico bene?»

«Può darsi»

Kaiser guardò suo fratello negli occhi e vide una scintilla di malizia nell'iride rossa di lui, uguale alla sua.

«Non capisco perché ti ostini a volerla, insomma, è evidente che non ti vuole, oltre al fatto che è promessa sposa ad un altro» disse, prendendo dalle mani del fratello il calice di vino e lo bevve tutto d'un fiato.

Lo lasciò fare, in fin dei conti, non aveva nemmeno più voglia di bere.

«Se tu avessi visto ciò che ho potuto vedere in quella tenda da campo, credo che preferiresti bruciare pur di non farla sposare con una persona del genere»

«Ancora non mi hai detto che cosa hai potuto vedere, sono curioso di saperlo»

Il fratello più grande dei due iniziò a guardarsi in giro, sperando che nessuno potesse udire la loro conversazione.

Drelormo sospirò.

«Ho capito: vieni con me, andiamo in un luogo più appartato per parlare»

Il fratello minore lo prese per il polso e lo trascinò via, cercando di non scontrarsi con altre creature. Delle ragazze sorrisero ad entrambi: il primo si mostrò interessato e fece loro l'occhiolino, l'altro le ignorò completamente.

Dovettero anche salutare e dire qualche parola agli ospiti, almeno a quelli più insistenti che volevano assolutamente dialogare con loro.

Uno in particolare, un duca piuttosto grasso e dalle sembianze di una piovra, cercò di parlare a lungo con l'erede al trono, perché voleva a tutti i costi che la sua adorata figlia potesse essere scelta dal ragazzo.

Shadow - Il principe oscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora