Capitolo VI - Incubi ad occhi aperti

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Lord River tornò di urgenza nella sua terra, una creatura era entrata in città e doveva fermarla a tutti i costi. Ophelia lo salutò prima di vederlo sparire a cavallo.

Era notte e le luci dei lucernari erano ormai spenti da diverso tempo.

Nell'oscurità più densa, la principessa si recò nelle sue stanze, ma non appena arrivò davanti alla porta, due soldati la presero dalle braccia e la trascinarono nelle segrete.

<<Lasciatemi!>>

Gli uomini al servizio del re non le risposero e continuarono a trascinarla, utilizzando corridoi secondari, infischiandosene delle urla della povera ragazza.

I tre giunsero nel posto designato, l'odore del sangue era più pungente del solito, misto a quello rancido del vomito.

L'unica fonte di luce erano delle torce sul punto di spegnersi.

Ophelia si allarmò immediatamente: non era affatto normale sentire in modo così pungente il tanfo delle icore.

Anche i due "accompagnatori" si resero conto che qualcosa lì non tornava, oltre al fatto che il luogo era fin troppo silenzioso.

Di norma si sentivano i rumori tipici del russare dei soldati che erano di guardia, il suono della carne che veniva tagliata con una frusta o le urla dei prigionieri.

Era tutto troppo tranquillo e uno dei soldati decise di mollare la presa sulla principessa, di estrarre la spada dal fodero e andare un po' più avanti di loro.

<<Tu rimani con lei, io vado a dare un'occhiata.>>

<<Ma...>>

<<Questo è un ordine soldato, non accetto un "no" o una motivazione priva di senso.>>

Dette quelle parole il soldato penetrò nell'oscurità, lasciandoli soli.

Passarono attimi di silenzi interminabili, accompagnati ogni tanto da alcuni rumori strani.

Dopo diverso tempo, l'uomo con la divisa dell'esercito, iniziò a fare avanti e indietro, preoccupandosi ogni secondo che passava e perchè il suo superiore ci mettesse così tanto.

Ophelia, in tutto questo, cercava di scrutare il più possibile dentro quell'ammasso di ombre e di capire se effettivamente ci fosse qualcosa lì.

Senza nemmeno accorgersene, fece un passo avanti, abbassò leggermente le palpebre ed è in quell'esatto momento che vide qualcosa. Si materializzarono due occhi rossi e simili a brace incandescente.

Stranamente, li trovò estremamente confortanti.

Mosse nuovamente i piedi e, più si avvicinava, più sentiva il suo respiro e l'odore del metallo misto a fuliggine.

La guardia non si accorse di nulla, stava guardando da tutt'altra parte e ripensava costantemente al suo compagno e se stesse bene. Dell'incolumità della principessa poteva importargli veramente poco, non era lì di certo per farle da tata.

Ophelia raggiunse in poco tempo la parte in ombra, solo un passo la divideva dall'oscurità.

Gli occhi erano più grandi e simili a fiammelle, lo sguardo così intenso da ipnotizzare qualsiasi essere vivente.

La principessa si fece coraggio e decise di entrare nel buio, trovò quella zona più densa e si sentì leggera, i piedi difatti erano sollevati di qualche millimetro da terra. Era come se si trovasse nelle acque dell'oceano.

I movimenti erano più lenti e il suono dei suoi passi erano simili a gocce d'acqua che cadevano su una superficie liquida. Sentì anche il suo respiro farsi sempre più affannoso e il suo cuore accelerava senza sosta, mentre il suo cammino continuava.

Shadow - Il principe oscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora