Capitolo XII - Il Principe

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Trascorsero diversi giorni da quando Ophelia divenne improvvisamente la serva di quellosconosciuto e iniziò a vivere una vita diversa da quella che conduceva poco tempo prima.

Verso il crepuscolo, si alzava dal letto e preparava i vestiti per il suo padrone, gli portava la colazione, rifaceva il letto, puliva le sue stanze e lo scortava in ogni dove perché era questa la regola della serva del futuro sovrano.

Per la principessa era stancante quella nuova vita e uno dei cambiamenti più radicali, era quello di dormire di giorno e lavorare di notte.In tutto questo, si era resa conto che Kaiser non aveva alcuna intenzione di umiliarla e quando commetteva degli errori non la sgridava, ma le diceva come farla al meglio: in sostanza era una specie di maestro per lei. Tutte quelle cose non le aveva mai fatte prima d'ora e ben presto le sue care colleghe capirono che non era assolutamente in grado di fare la domestica e prendersi cura del principe.

Iniziarono a girare voci alquanto bizzarre: alcuni dicevano che la ragazza lo avesse stregato in qualche modo e si concedesse a lui; altri invece dicevano che era stata pura fortuna e non era una novità che il principe Kaiser fosse piuttosto generoso.

Ma la verità era un'altra e la sapevano solo i protagonisti di quelle occhiate così curiose.Ophelia non era abituata ad avere tutti quegli occhi addosso, anzi, molto spesso veniva ignorata da tutti .

Una sera, mentre lei sistemava il letto sfatto, il principe vestito di tutto punto, si affacciò alla finestra e si mise a guardare le stelle.

<<Ne hai mai vista una da vicino?>>

La principessa inizialmente non riuscì a capire a che cosa si riferisse.

<<Perdonatemi, potete essere un po' più specifico?>>

Kaiser girò la testa verso di lei e dalla bocca vide che gli uscì del fumo biancastro e gli occhi erano diventati dei buchi neri. Ophelia le sembrò di notare che l'iride si stava attorcigliando su se stessa, formando una spirale.

La ragazza smise di sistemare le coperte, iniziò a sentire freddo, e quando la pelle venne percorsa da dei brividi, istintivamente sfregò i palmi delle mani sulle braccia.

Una parte di lei temeva quell'essere e lo odiava per averla portata via dalle sue terre natali, mandando a monte il suo matrimonio con Lord River. Ma una parte più piccola, grande quanto un seme, lo stava ringraziando per averle dato la possibilità di rifarsi una vita, di iniziare tutto da capo e di entrare nei panni di qualcun altro.

Le sorrise dolcemente e si avvicinò ad un mobile prima di risponderle:<<Le stelle, ti ci potrei portare un giorno, lassù è tutto così bello.>>

La ragazza non rispose e si rimise all'opera, ma il principe non le andò a genio quella sua indifferenza.

Per giorni l'aveva osservata e più cercava di entrare in confidenza con lei, più quella splendida fanciulla cercava di allontanarsi da lui. Sapeva che ci voleva pazienza, ma in qualche modo, lui non riusciva a controllarsi e la bramava più di qualsiasi altra cosa al mondo.

<<Esigo una risposta!>>

La sua voce era stridente e appena la fanciulla la udì, fece cadere il cuscino sul materasso. Stufa di quella conversazione, lo fulminò con lo sguardo e gli rispose con freddezza: <<Credo che non sia appropriato chiederlo a me, in fondo sono solo una serva.>>

<<Mettiamola così: dovete fingere di essere una serva, voi siete una principessa e vorrei viziarvi un po'>>

<<E per quale motivo dovreste farlo?>>

Si avvicinò a lei e ben presto si ritrovarono molto vicini, più del necessario. Le guance della ragazze si tinsero di rosso vermiglio e cercò di non guardare il principe, di rimanere indifferente a quella vicinanza.

Ma non fu così: sentire che si trovava a poco meno di un passo da lui, la fece mettere ancora di più in agitazione e il cuore pompava più che mai.Con estrema lentezza, il ragazzo avvicinò la mano verso la guancia di lei e, con le punte delle dita, iniziò ad accarezzarle la pelle per poi appoggiarla definitivamente sulla gota.

<<Perchè voglio che voi diventiate la mia sposa.>>

A quelle parole, Ophelia si scostò da lui e dal suo tocco che lo trovò invadente, ma anche piacevole. Si prese a sberle mentalmente per aver provato quella sensazione e si ammonì di non provarla mai più con Kaiser.

<<Io sono promessa in sposa ad un altro uomo! Anzi, dovreste darmi delle spiegazioni! Come sono arrivata qui?>>

Si sedette sul letto e la guardò per diversi interminabili secondi, vedendo chiaramente che lei era spaventata a morte.

<<Vi ci ho portato io, naturalmente>>

<<Chi ve lo ha chiesto? Mio padre?! Immagino che vi abbia pagato bene per portarmi in questo posto. Probabilmente ...>>

Ma la principessa non finì la frase che il principe le fu addosso e la sbatté contro il muro per la rabbia. Le mani erano appoggiate al muro bianco, ai lati della testa della ragazza. Il suo respiro era irregolare e il suo viso era ormai una maschera di collera.I due corpi si premettero l'uno contro l'altro e Ophelia comprese di non avere scampo con lui.

<<Non mi ha incaricato nessuno di fare ciò che ho fatto, l'ho fatto solo ed esclusivamente per me stesso. Io vi voglio con tutto me stesso e farò qualsiasi cosa pur di conquistarvi, di rendervi la mia regina, un giorno.>>

Lei scosse la testa.

<<Non succederà mai>>

<<Ne siete sicura?>>

<<Certo che sì, io devo sposarmi con un altro>>

<<Non credo che arriverà a salvarvi prima che voi vi sarete innamorata di me>>

Ophelia fece per ribattere, ma non è ebbe il tempo che il principe fece una cosa del tutto inaspettata: le sue labbra si appoggiarono sul collo di lei. Il suo corpo si paralizzò sul posto e lui appoggiò delicatamente un mano alla base della nuca di lei, in modo da inclinarle un po' la testa.

<<Cosa...Cosa state facendo?>>chiese la ragazza impaurita dalle intenzioni del principe.Sulle labbra di lui si dipinse un sorriso.

<<Era l'unico modo che avevo per farvi smettere di dire fesserie.>>

Kaiser si allontanò di qualche passo da lei e vide l'effetto che faceva a quella fanciulla di cui si era infatuato. Con un semplice bacio l'aveva fatta arrossire e questo era un chiaro segno che la ragazza davanti a lui non era indifferente.

<<E ora ricomponiti, piccola serva, dobbiamo fare il nostro solito giro di ispezione>>

Con queste parole, il principe si recò verso la porta per uscire dalla stanza. Ophelia invece rimase lì con l'amaro in bocca e la voglia irrefrenabile di strangolare il principe per ciò che aveva appena fatto.

Shadow - Il principe oscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora